Donna porta la Pasqua!
Buona Pasqua Amici Fb e grazie ad Assunta Mollo che ha donato al mio augurio una delle sue meravigliose donne.
Donna non piangere!
Vá dai miei fratelli e dì loro che salgo al Padre mio e al Padre vostro.
E ora che risorgo i colori della tua armonia sostengano la rinascita!
L’azzurro della libertà.
Il verde della speranza.
Il bianco della purezza.
Il rosso dell’amore
Il nero della passione.
il marrone della fede.
Vá Donna: Madre, Sorella, Figlia, Sposa, Amica, Compagna…
Và Donna e porta nel mondo la mia, la nostra Pasqua!
Il Manifesto della donna futurista
Nel 1912, in risposta al Manifesto Futurista di Tommaso Marinetti che all’articolo 9 proclama il disprezzo per le donne, Valentine de Saint Point risponde pubblicando un volantino che viene stampato allo stesso tempo a Parigi e a Milano il 25 marzo su cui scrive “Il manifesto della donna futurista” di cui ne darà una prima lettura a Bruxelles presso la Sala Giroux e poi anche nella Sala Gaveau a Parigi sempre nel giugno del 1912[12].
In questo manifesto, Valentine de Saint Point sostiene che l’umanità è fatta non da maschi o femminine ma da mascolinità e femminilità che sono dei tratti appartenenti ad ogni essere completo[13]. “Le donne sono le Erinni, le Amazzoni; le Semiriadi, le Giovanne d’Arco, le Jeanne Hachette, le Giuditte e le Carlotte Corday; le Cleopatre e le Messaline; le guerriere che combattono con più ferocia dei maschi, le amanti che incitano, le distruttrici che, spezzando i più deboli, agevolano la selezione attraverso l’orgoglio e la disperazione, la disperazione che dà al cuore tutto il suo rendimento”[14]. Le donne devono tornare libere e riappropriarsi dei loro istinti. Ed è la lussuria la spinta che ci vuole perché fonte di energia, è una forza che annienta i più deboli ma rinvigorisce i più forti[15].
Dopo questo manifesto lo stesso Marinetti, la inviterà a far parte della direzione del movimento futurista in qualità di rappresentante di “azione femminile”.
Resilienza è Donna
Un filo rosso, rosso come il sangue unisce queste donne: la guerra.
Nick Danziger le ha fotografate nel 2001, sono madri, figlie, sorelle, mogli, nonne…che hanno avuto la capacitá di sopravvivere…perché resilienza é Donna!
Non morire per amore!
Accosto provocatoriamente l’opera Don’t Die for Love( 2010) di Laisvydé Šalčiūtè, ammirata ieri alla Mostra Magma, alla Deposizione di Cristo di Botero credendo di interpretare esattamente l’intento dell’artista e mi appello a tutte noi dicendo, in questo Santo Venerdì:” Donna non morire per amore, Lui si…ma tu…non salveresti nessuno!”
Femminismo e Chiesa
L’ho visto al Magma e mi sono molto emozionata, impressionata, turbata, commossa, appassionata, avvinta…
L’artista lituana Eglé Kuckalité pone accanto ai crocifissi impiantati sugli ombrelli i nomi di alcune donne significative nella storia del femminismo e le immagina come divinità che al pari di Gesù proteggono la donna.
Spesso i movimenti femministi hanno assunto toni accesi e provocatori di contestazione della chiesa cristiana tradizionale che per molto tempo ha avuto atteggiamenti misogini ma in discussione sono gli uomini di chiesa e non la Divinità che ama profondamente la donna facendone scrigno di profonda sacralità tanto da assurgerla a Madre di Cristo.
Le streghe
Le streghe( 1975) al Magma
Libera Mazzoleni introduce la propria immagine tra le incisioni del Compendium maleficarum, testo del 17esimo secolo di Francesco Maria Guazzo. L’artista immedesimandosi nelle donne perseguitate nel Seicento scardina le coordinate spazio temporali e diventa presente in quel contesto storico, cronologicamente così distante eppure sempre così vicino.
Le Donne…
Le donne donne
Le donne bambine
Le bone
Quelle lente a godere
Le virago
Le troie
Le megere
Le puttane
Le peripatetiche
Le ragazze da marito
Le sedotte
Le passive
Le ingenue
Le frivole
Le donne serie
Le figlie di Maria
Le Lolite
Le zitelle
Le donne facili
Le donne oneste
Le prostitute
Le lesbiche
Le donne perdute
Le vergini
Le ruffiane
Le donne di casa
Le popolane
Le isteriche
Le divoratrici di uomini
Le ninfomani
Un bel pezzo di figliola
Un bocconcino
Un piccioncino
Una Donna libera
Una ragazza ben messa
Le fidanzate
Le nubili
Le donne di strada
Le donne di classe
Le madonne
Le donne eccitanti
Quelle tutte sole
Le grasse
Le magri
Le pie
Le cortigiane
Le sporcaccione
Le appassite
Le gatte
Le viziose
Le capricciose
Le civette
Le suocere
Le cognate
Le regolari
Le giumente
Le rompipalle
Il sesso debole
Le chiocce
Le pollastre
Le comari
Le seduttrici
Le sante
I culi bassi
Le suffragette
Le uterine
Le ragazze madri
Le donne in calore
Le muse
E quelle del movimento di liberazione
E infine quelle di sos KORAI
Magma: da non perdere
Bellissima, correte a gustarla, non perdetela!
Magma!
Dal 25 gennaio al 2 aprile 2018 l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma ospita la mostra MAGMA.
Il corpo e la parola nell’arte delle donne tra Italia e Lituania dal 1965 ad oggi, curata da Benedetta Carpi De Resmini e Laima Kreivytė.
Il progetto, il cui titolo riprende quello di una delle prime rassegne al femminile curata da Romana Loda nel 1977, intende approfondire la nascita e l’origine dell’arte femminista e del femminismo in Italia, mettendole a confronto con le origini e le diverse condizioni del femminismo Lituano.
Non perderti per amore…
Ricordalo: questo non è amore!
La violenza non è esclusiva di un genere , di un Paese, di un ambiente. È dentro di noi è nasce sovente da un senso di minorità, di inadeguatezza, di incapacità.
Chi si esprime con tale modalità abnorme ha poca fiducia in sè, teme di non riuscire a spiegarsi, di non avere la forza di farsi strada…sostanzialmente il violento, sia maschio o femmina, é un debole
Comprendere la radice di questo dilagante stile relazionale può, forse, aiutare a superarlo