50 anni? Troppo vecchia per subire molestie sessuali?

50 anni? Troppo vecchia per subire molestie sessuali?

di Maria Laura Ramello

La vicenda la conoscete, è una bolla putrida scoppiata qualche giorno fa dopo che il quotidiano inglese The Guardian ha pubblicato un articolo in cui sosteneva che la procura di Roma avesse chiesto l’archiviazione di un’indagine di molestie sessuali sull’ex presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), Carlo Tavecchio, perché la donna molestata, Elisabetta Cortani, sarebbe stata troppo vecchia per impaurirsi.

Rissumiamo. Le accuse risalgono allo scorso novembre quando la Presidentessa della S. S. Calcio Lazio Femminile raccontò in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, che il collega Tavecchio nel 2015 e nel 2016 la importunò e molestò, palpandole il seno contro la sua volontà e rivolgendole apprezzamenti del tipo “Ti trovo bene, scopi molto?“, ma anche “Fammi toccare, vieni qua. Che belle tette che hai“.

Carlo Tavecchio (Getty Images)

Fatti orrendi e documentati, dal momento che nell’agosto del 2016, certa dell’accoglienza che l’omuncolo le avrebbe dedicato, seguendo il consiglio di un amico rappresentate delle forze dell’ordine, Cortani si presentò nell’ufficio dell’uomo, che l’aveva convocata per discutere con lei l’iscrizione della squadra al campionato regionale, con indosso una telecamera nascosta.

Le registrazioni audio e video sono state presentate come prove, e dice la donna a La Stampa: “Il giudice non nega che i fatti ci sono stati, come si legge negli atti, perché io ho portato le prove audio e video […] ma fa un ragionamento che non va solo contro di me, va contro tutte le donne e la loro battaglia per essere rispettate”.
Il ragionamento in questione, stando alle parole della denunciate e a quanto riportato dal The Guardian, e dal New York Times, è l’aver considerato la donna – che all’epoca dei fatti aveva 50 anni – troppo vecchia per essere in “soggezione psicologica”.

In realtà, leggendo con attenzione le pagine del documento, non solo c’è un assurdo accenno all’età della denunciante, ma si richiede l’archiviazione del caso per via delle accuse tardive e si sottolinea, che anche ci fossero i tempi (che non ci sono) non si potrebbe comunque procedere perché si esclude il metus.
Tralasciando per un momento la questione dell’età, già a lungo dibattuta, e quella della tempistica, sapete bene che le denunce di molestie devono avvenire entro sei mesi dal fatto, e non è stato riconosciuto a Tavecchio il ruolo di pubblico ufficiale durante gli incontri, che avrebbe allungato i tempi della denuncia fino a 6 anni, c’è da riflettere proprio sul metus.

In giurisprudenza per Metus publicae potentati s’intende “quello stato di paura e timore che è ingenerato nel privato dalla situazione di preminenza di cui usufruisce il pubblico ufficiale“. In altre parole, dato il rapporto di conoscenza e amicizia tra le parti, si esclude che la donna potesse ritrovarsi in soggezione psicologica.
Capite che la cosa non è meno grave dell’archiviare il caso per la questione dell’età, anzi. È come se si dicesse che i nostri amici o conoscenti, i compagni di cazzeggio, quelli con cui andiamo a bere birra il sabato sera o con cui troviamo nel buio di una sala cinematografica il giovedì, anche ci molestassero non potrebbero essere accusati di molestie proprio per via del rapporto pregresso e amichevole che li lega a noi. Portando all’estremo è come dire che un marito non può essere accusato di stuprare la moglie proprio in qualità di marito. Possibile? Sembrerebbe.
Inutile sottolineare quanto la questione sia inaccettabile, e torni di stretta attualità l’aggiornamento del diritto sulla questione molestie. La molestia sembra non trovare la giusta considerazione né da parte della cultura (le donne che molestano sono additate) né dalla parte della legge. C’è disperatamente bisogno di una norma che definisca meglio il reato. Ma soprattutto, lo condanni.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

Invia il messaggio