Al via MATRIARCHY
Al via la prima edizione di MATRIARCHY a cura di sos KORAI
“Signora Senatrice Merlin, non ne posso più!
Ma lei spezzi questa catena vogliamo tornare ad essere donne”
Lunedì 28 Aprile p.v., alle ore 18,00, nella Sala Print Academy della Romano Arti Grafiche, prenderà il via un nuovo progetto dell’Organizzazione Di Volontariato per i Diritti delle Donne, sos KORAI, che svolge la sua finalità sociale contrastando la cultura patriarcale, e le relative conseguenze, intervenendo sui processi educativi.
MATRIARCHY é il nome provocatorio scelto per il nuovo impegno che, in realtà, non si propone di rovesciare il patriarcato sostituendo al dominio degli uomini quello delle donne ma, piuttosto, di trasformare il modello relazionale asimmetrico tra i due generi a favore di una relazione di assoluta parità.
Il nuovo progetto vuole attrarre l’attenzione su questioni cogenti che coinvolgono profondamente la donna attraverso incontri dibattiti introdotti da un videoclip.
Il tema prescelto per l’edizione 2025 riguarda lo sfruttamento del corpo femminile e prende le mosse dalla Legge 20 febbraio 1958, n. 75: “Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui.”
Verranno proposte, come input alla discussione, oltre al video, le relazioni a cura di Salvatore Rizzo, Prof di Storia e Filosofia, Beatrice Lento, Psicologa, e Luigia Barone, Esperta di Violenza di Genere. L’evento sarà condotto dall’Avvocato Francesco Pontoriero, i quattro esperti sono tutti soci del sodalizio. Grande importanza avrà la discussione successiva ai fini di un approfondimento e ampliamento della tematica nonché di un coinvolgimento attivo dei partecipanti.
Ricordiamo che la legge in discussione, nota come legge Merlin, dal nome della Senatrice che più di tutti si batté per la sua approvazione, abolì le cosiddette “case chiuse”, attraverso cui lo Stato legittimava la prostituzione, e liberò tantissime donne da un marchio indelebile, negli oltre sessant’anni trascorsi da allora ad oggi lo sfruttamento del meretricio non é scomparso, ecco perché rimane attuale la riflessione sulla problematica
Tante le sfide in campo in primis una considerazione rinnovata del corpo, le difficoltà relazionali tra i generi, l’investimento massiccio sull’educazione e la tutela dei diritti civili.
Sono terreni delicati e difficili e proprio per questo occorre promuovere la riflessione e il confronto.
La Presidente di sos KORAI
Organizzazione di Volontariato per i diritti delle Donne
Dott.ssa Beatrice Lento
Frida Kahlo vince la pioggia!
Terzo incontro DOMINAE
Rassegna di Donne Valorose di sos KORAI Organizzazione Di Volontariato per i diritti delle Donne
Frida Kahlo vince la pioggia e conquista il pubblico
“Sono nata nella pioggia. Sono cresciuta sotto la pioggia. Una pioggia continua nell’anima e nel corpo” così parlava di sé l’affascinante Frida Kahlo e la pioggia abbondante di ieri, venerdì 28 Marzo, non ha impedito al consueto folto pubblico di DOMINAE di recarsi alla Cappella dei Nobili per ascoltarla e vederla.
Effettivamente, la relazione della Prof Michela Ruffa é stata così intensa e carica di empatia da rendere tangibile Frida a tutti i presenti che, per oltre un’ora, sono rimasti immobili ad ascoltare le straordinarie vicende della sua vita.
A colpire é stata, soprattutto, la capacità della multiforme artista di attraversare il dolore traendone la forza per vivere intensamente. “Volere non basta, bisogna desiderare ardentemente” e il suo potente soffio vitale ha percorso le numerose traversie senza mai affievolirsi: la sua vocazione per la pittura e la poesia, il culto delle sue radici indios e l’amore per Diego Rivera, da cui divorziò per poi risposarsi, assieme alla sua straordinaria capacità di rialzarsi e di sorridere alla vita hanno fatto di Lei un’icona di resilienza.
Frida gamba di legno, Frida dalla colonna rotta, Frida colomba con l’ala spezzata vive la disabilità e accetta il dolore come qualcosa di naturale e di inevitabile e l’essere diversa plasma la sua esistenza. La fede che il dolore possa avere un senso la spinge a ricercare l’essenziale, la sofferenza, compagna di sempre, affina la sua sensibilità e l’amore diventa la forza con cui si esprime la sua voglia di vivere.
Subisce 32 operazioni porta busti di gesso e d’acciaio, subisce rifiuti, tradimenti e la delusione terribile di non poter essere madre ma la colomba ferita non smetterà mai di volare e di appassionarsi. La pittura la salva dalla disperazione e lo specchio, posto dai genitori sul letto in cui é costretta dal terribile incidente subito, le consente di guardarsi, di ritrarsi, di dare un volto al suo patimento e di comprenderlo. Frida ci insegna che non dobbiamo né possiamo sfuggire al male ma occorre guardarlo da una prospettiva diversa.
La relazione appassionata della Prof Ruffa, molto apprezzata dagli spettatori, si è conclusa con la presentazione della sua ultima opera, ”Viva la vida”, una natura viva, come lei amava definirla, in cui campeggiano cocomeri di sfumature diverse ad indicare le varie stagioni della vita. Il dipinto é il suo testamento e la sua visione dell’esistanza: un inno alla gioia, ai sogni, alla diversità come valore, all’amore, alla maternità, al dolore, alla morte e alla vita. Lo dipinge nel 1954, otto giorni prima della sua morte per embolia polmonare, a seguito dell’amputazione di una gamba, negli stessi momenti scrive l’ultima riga del suo diario:”Spero che la vita sia gioiosa e spero di non tornare mai più“
La Presidente di sos KORAI
Organizzazione Di Volontariato per i diritti delle Donne
Dott.ssa Beatrice Lento
Al via DOMINAE Rassegna di Donne Valorose
Al via la terza edizione di DOMINAE
Rassegna di Donne Valorose di sos KORAI
Giovedì prossimo, 13 Marzo, alle ore 18.00, nella Cappella dei Nobili, in Largo Padre di Netta, a Tropea, prenderà il via la terza edizione della Rassegna di Donne Valorose, DOMINAE, organizzata dall’Organizzazione Di Volontariato per i diritti delle Donne sos KORAI.
La finalità del progetto, uno dei tanti portati avanti dal sodalizio, é, come si legge nella locandina, quella di far conoscere le loro storie ed i loro messaggi considerato che troppo spesso, a causa della cultura patriarcale dominante, il contributo delle voci femminili é stato trascurato, oscurato, trafugato dagli uomini, per calcolo, opportunismo o ignoranza e che, ricordarlo, serve ad arricchire le nostre esistenze.
Nell’edizione 2025 il Festival si arricchisce di un incontro in più rispetto alle tre passate edizioni, su vasta richiesta del pubblico che si è appassionato al progetto.
Ad essere protagoniste, rispettivamente giovedì 13, giovedì 20, venerdì 28 e lunedì 31 Marzo, saranno, nell’ordine, la cantante Gabriella Ferri, portata in scena dalla Musicista e Docente Lucia Quattrocchi, la filosofa Hannah Arendt introdotta dal Dirigente Scolastico e Docente di Filosofia Angelo Stumpo, l’artista poliedrica Frida Kahlo illustrata dalla Docente di Lettere Michela Ruffa e la poetessa Alda Merini presentata dalla Docente Bruna Quattrone.
La quattro giorni si realizzerà, così come nelle tre edizioni passate, nella Cappella dei Nobili, gioiello barocco sito nel cuore della Città, affidata alla Congregazione Nobile dei Bianchi di San Nicola presieduta dal Priore Giuseppe Romano.
Ogni evento sarà condotto da un socio dell’Associazione che, dopo il saluto del Priore Romano e della Presidente di sos KORAI, Beatrice Lento, darà spazio al relatore e quindi al dibattito col pubblico.
Giovedì ammireremo Gabriella Ferri, “La voce più amata di Roma”, cantante, attrice, cabarettista che, col suo stile inconfondibile, ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore degli Italiani. Scomparsa nel 2004, sulla sua tomba, al Verano, si legge come epitaffio una poesia del marito Seva Borzak :”Di notte i tuoi occhi/ brillavano più forte delle stelle/ di giorno il tuo amore/ riscaldava più del sole”
La Presidente di sos KORAI ODV per i diritti delle donne
Dott.ssa Beatrice Lento
Comunità nel segno del Quaderno dell’8 Marzo NATUZZA
Abbiamo fatto Comunità nel segno del Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI & Caffo “NATUZZA”
Come ormai tradizione, la comunità di Tropea e delle località limitrofe si è riunita per celebrare la Giornata Internazionale della Donna nel segno del Quaderno
dell’8 Marzo dell’Organizzazione di Volontariato per i diritti delle donne sos KORAI in partenariato col Gruppo Caffo.
La Sala Print Academy della Romano Arti Grafiche non è riuscita a contenere gli affezionati al Quaderno che, pur di seguire l’evento, hanno affollato l’ampio salone d’ingresso dello stabilimento.
Sia la notevole presenza di pubblico che la prima Donna della pubblicazione, quest’anno la mistica di Paravati conosciuta e amata in tutto il mondo, hanno caricato la celebrazione di un’energia positiva enorme che ha contagiato tutti i presenti con un’unica e intensa suggestione.
I contributi dei relatori, coordinati dalla socia del sodalizio, Pia Rispoli, hanno assunto forme diverse e la testimonianza di Padre Cordiano, Rettore dell’Opera voluta da Natuzza, ha aperto la carrellata degli interventi presentando la Serva di Dio, una delle splendide diciotto donne narrate, a cui il Quaderno é stato dedicato. Nel giorno dell’8 Marzo, Padre Michele ha voluto parlare di Lei come Donna, capace, come tante, di conciliare innumerevoli compiti e ruoli, sempre col sorriso dell’accoglienza: la grande mistica non ha rinunciato ad essere madre e sposa ed ha, altresì, seguito la chiamata del Signore divenendo un Angelo dispensatore di conforto.
Padre Michele, nella sua appassionata testimonianza, ha raccontato, tra l’altro, la reazione di alcuni stranieri, importanti rappresentanti del mondo della comunicazione, che, vedendola, erano ripartiti subito, delusi dal suo aspetto umile: in Lei avevano visto una “poveraccia” e non la prescelta del Signore, dispensatrice di pace e trascinatrice di popoli, una reazione evocativa della pochezza umana attratta, troppo spesso, dall’apparire anziché dall’essere.
Molto coinvolgente anche la testimonianza di Delfina Barbieri Caffo, Madrina del Quaderno, che ha narrato episodi toccanti del suo rapporto con la mistica ed ha invitato tutti a rivolgersi a Lei per ottenere serenità.
Gli interventi successivi del Presidente del Gruppo Caffo, Pippo, del Priore della Confraternita dei Bianchi di San Nicola, Peppino Romano, del Presidente della Consulta delle Associazioni, Francesco Rotolo, del Presidente della Romano Arti Grafiche, Mario Romano e della Presidente di sos KORAI, Beatrice Lento hanno approfondito la problematica della Parità di Genere condividendo col pubblico la propria esperienza.
Se per alcuni dei relatori il traguardo della Parità è stato raggiunto o quasi per altri é ancora da conquistare, tutti hanno riconosciuto il valore dei talenti femminili e secondo alcuni vi sono dei chiari segnali che preannunciano un futuro connotato dal pieno successo della donna.
Dalla discussione é anche emerso un omaggio al Femminismo che, con le sue lotte, rappresenta il presupposto imprescindibile del grado di emancipazione femminile conquistato.
La Presidente Lento, rispondendo ad una domanda della conduttrice, ha rimarcato come le donne contemporanee stiano sulle spalle di quelle combattenti, troppo spesso vilipese e condannate dai benpensanti, e come non si possa né si debba abbassare la guardia perché la parità ancora non é stata conquistata: sono passati solo 29 anni dalla legge che ha riconosciuto lo stupro come reato contro la persona, fino al 1996 era un delitto contro la morale, solo 44 anni dall’abolizione del matrimonio riparatore e dal delitto d’onore, avvenuta nel 1981 e, ancor oggi, se una donna é uccisa per quelli che, vergognosamente, vengono definiti motivi passionali, all’assassino, spesso, sono riconosciute le attenuanti.
Il MeToo, i femminicidi, gli stupri, il corpo della donna usato come uno strumento pubblicitario o merce di consumo, la scarsa presenza femminile nei posti di potere dimostrano che il percorso per la parità non é terminato per questo è importante, anche oggi, nel 2025, essere femministi. Dovrebbero esserlo tutte le persone di buona volontà, uomini e donne, per conquistare insieme un più alto livello di civiltà dove non ci sia spazio per gli odii e le guerre ma solo per la convivenza democratica e la pace.
L’attrice Noemi Di Costa, nel corso della manifestazione, ha coinvolto tutti con l’interpretazione di diciassette stralci dei racconti di donna contenuti nel Quaderno mentre quello relativo a Natuzza é stato letto dall’autrice Giusy Staropoli Calafati.
Molto toccante anche l’intervento di Marika Mazzara, che ha riportato nel Quaderno la storia della madre ed ha voluto testimoniare la gioia di averlo fatto, per puro caso, in quello dedicato a Natuzza che considera come la sua mamma spirituale.
La conclusione dell’evento é stata affidata a LaboArt, l’associazione artistica presieduta da Maria Grazia Teramo, che ha portato in scena, grazie a quattro bravissime e giovanissime allieve, una performance dedicata a Frida Kahlo, ispirata ad un testo della prof. Michela Ruffa, con l’esecuzione della bellissima canzone d’amore “Diego e io” di Brunori Sas.
La condivisione di emozioni é stata ampia e coinvolgente e, come osservato, dal Presidente della Romano Arti Grafiche, casa editrice del Quaderno, che ha ospitato l’evento nel proprio stabilimento, tutti i presenti si sono sentiti coinvolti, hanno partecipato con grande attenzione e in silenzio ed ognuno é tornato a casa commosso e con un’emozione bella nel cuore!
La Presidente di sos KORAI ODV
Dott.ssa Beatrice Lento
Arriva Natuzza: il Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI ODV
Arriva “Natuzza”: il sesto Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI ODV
Le storie di donne da narrare non finiscono mai!
Il “Quaderno dell’8 Marzo” dell’Organizzazione Di Volontariato per i diritti delle donne sos KORAI giunge, quest’anno, alla sesta edizione.
Nato nel 2018, il progetto ha proseguito il suo percorso con la sola sosta forzata dovuta al Covid e, dopo “Agape”, “Greta”, “Caterina”, “Jole” e “Olga”, arriva Natuzza: il Quaderno che prende il nome della mistica di Paravati che tanto conforto ha elargito nella sua vita a chiunque avesse bisogno di accoglienza e di una carezza spirituale. É lei, cuore puro al servizio del Signore, la prima di altre 17 meravigliose donne narrate nella pubblicazione, tutte calabresi o, comunque, legate alla Calabria, e tutte portate in scena da narratrici e narratori innamorati delle loro storie che, in poche battute, hanno saputo riassumerne i tratti essenziali.
Ancora una volta le loro vicende ci parlano di speranza, coraggio, tenacia, pazienza, pragmatismo, sfida del pregiudizio e delle regole precostituite. Ad emergere la passione, la capacità di accogliere, di ascoltare, di dialogare, di prendersi cura e l’esserci con tutte se stesse, sempre e comunque: la differenza Donna, che diventa ricchezza per la famiglia e per l’umanità intera, emerge con tutta la sua forza.
A legare le 18 protagoniste del Quaderno 2025 il tralcio verde d’edera, dipinto, assieme ad altri, numerosi, bellissimi acquerelli, dalla socia Loredana, e la dichiarazione di Simone de Beauvoir:”Io accetto la grande avventura di essere me stessa”.
Anche se in alcuni momenti e in alcuni luoghi, parrebbe superfluo parlare di parità di genere e di diritti delle donne, purtroppo, non è così: proprio quando ci sentiamo sicure delle conquiste maturate i dati statistici e gli eventi ci richiamano all’azione e alla necessità della lotta.
Purtroppo, bisogna gridare forte se in tanti non vogliono sentire, fortissimo perché é ancora necessario.
Ci fa piacere che anche quest’anno siano arrivate donne con storie intense e ricche di messaggi e, come Presidente di sos KORAI, desidero ringraziarle calorosamente ed affettuosamente, assieme ai loro familiari e amici, per aver reso nota la loro storia, un grazie anche alla pittrice Loredana Rivoltella per le illustrazioni fiorite, alla direttrice artistica, Anna Maria Miceli, che insieme a me a cercato di rendere esteticamente attraente l’opera, alla Romano Arti Grafiche che l’ha prodotta con massima cura nei suoi stabilimenti e soprattutto alla Madrina del Quaderno, Delfina Barbieri, per il costante incoraggiamento e l’affettuosa guida. Un grazie speciale al Presidente Pippo Caffo, nostro convinto partner, che, ancora una volta, ha condiviso il nostro impegno per i diritti delle donne e ci ha donato la realizzazione del libro.
Il Quaderno dell’8 Marzo é il nostro fiore all’occhiello perché ci consente di celebrare la Giornata Internazionale della Donna con un omaggio concreto al Genere Femminile, é uno strumento potente di divulgazione del valore del rispetto, da tutelare contro ogni forma di prevaricazione dettata dalla cultura patriarcale ancora imperante in tutto il mondo, comprese le nostre “civilissime” latitudini.
Raccogliere storie di donne calabresi e diffonderne i messaggi non è solo un’atto d’amore verso di loro ma anche verso la nostra terra troppo spesso veicolata da immagini deformate dal pregiudizio e dagli stereotipi.
Il Quaderno é una voce alternativa che, attraverso le oltre 100 storie narrate nelle sei edizioni, tratteggia un’identità femminile calabrese forte e resiliente che, con tenacia, sensibilità ed intelligenza, non rinuncia ad essere se stessa e, spesso senza clamori, é protagonista del proprio tempo.
L’8 Marzo celebreremo la Giornata Internazionale della Donna ed il Quaderno NATUZZA, con le sue 18 meravigliose donne, entrerà nelle case di tutti i convenuti. L’evento, condotto dalla socia Pia Rispoli, sarà arricchito dalla testimonianza su Natuzza di Padre Cordiano, Rettore del “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime”, e dalle riflessioni del Presidente Pippo Caffo, della Madrina del Quaderno Delfina Barbieri, del Priore della Confraternita dei Bianchi di San Nicola Peppino Romano, del Presidente della Consulta delle Associazioni Francesco Rotolo e del Presidente della Romano Arti Grafiche Mario Romano.
La conclusione della celebrazione vedrà in scena la rappresentazione teatrale “Anche un’ala rotta può volare” a cura di LaboArt e della Prof. Michela Ruffa.
In questi anni d’impegno il Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI ODV ha conquistato lo spazio di un evento atteso, questa gratificazione ci ha indotti a proseguire nonostante le difficoltà inevitabili quando si affrontano problematiche delicate e s’invadono spazi intimi, della fiducia e dell’apprezzamento accordataci siamo profondamente grati.
Tropea 20 Febbraio 2025
La Presidente di sos KORAI ODV
Dott.ssa Beatrice Lento
Diana Karenne: attrice ed artista che ha combattuto e vinto
Transfuga dalla natia Polonia, Diana Karenne approda a Torino nel 1915 e si lega al produttore Ernesto Maria Pasquali, che la dirige in Passione tsigana (1916). Il film, malgrado un soggetto piuttosto abusato ed una realizzazione modesta, incontra un inaspettato, entusiastico successo per merito dell’attrice che, scrive un recensore d’epoca, «brutalmente quasi, ma di giustizia, viene alla luce della celebrità».
Dopo qualche altro film diretto da Pasquali, la Karenne ottiene di dirigersi da sola: si scrive i soggetti e le sceneggiature, arriva anche a disegnare i manifesti.
«Questa giovane è entrata nella nostra arte come un ciclone – scrive nel 1919 Tito Alacci, attento biografo delle dive – ha rivoluzionato ogni cosa, incominciando dai cuori mascolini e dalle fantasie femminili. Ha portato metodi nuovi, ha reso comica la tragedia e tragica la commedia». Ed infatti, nei suoi film – oggi quasi tutti andati perduti – la Karenne crea un personaggio di donna che non accetta supinamente le insopportabili regole di perbenismo imposte dalla tradizione e si ribella. Lotta tenacemente, testardamente, magari perde, ma ci ha provato. Ha imparato e fatta sua la lezione di Asta Nielsen, alla quale dichiara esplicitamente di ispirarsi. Tra il 1916 ed il 1920 è una presenza costante sugli schermi ed un modello di trasgressione che affascina la platea, specie quella femminile, di cui interpreta segreti desideri e represse aspirazioni. Naturalmente dovrà pagare lo scotto della sua intelligenza e del suo esser contro con le tante remore che la censura impone ai suoi film, e sopportare acide recensioni da parte di critici disorientati dalla sua irruenza.
Eccentrica nell’abbigliamento e nel trucco, irascibile sul set, una vera primadonna, fu però molto professionale, creando una galleria di personaggi – la contessa Arsenia, Lea (da Cavallotti), Zoja, la studentessa di Gand, l’Indiana (da George Sand), Maria di Magdala per Carmine Gallone, la peccatrice casta per Gennaro Righelli – che affascinarono le platee del secondo decennio del secolo.
Appena le cose si misero male per il cinema italiano, si trasferì a Parigi e poi a Berlino dove, seppur in tono minore, continuò a proporre figure di Mondäne Frau, di altre peccatrici caste, di falene che si bruciano le ali scherzando con la vita, ma la si vedrà anche in una sfarzosa Marie Antoinette(1922), produzione tedesca diretta da Rudolf Meinert, nel Casanova (1926) del russo bianco Alexander Volkoff al fianco di Mosjou-ine e nei panni della gelida zarina in un film sulle avventure amorose di Rasputin (Rasputins Liebescabenteuer, 1928). Con il sonoro, Diana si ritira dal cinema e si stabilisce ad Aquisgrana con il marito: dopo un’ultima apparizione, ma poco più di una comparsata, nella Manon Lescaut che l’amico Gallone dirige nel 1940, morirà sotto le macerie della sua casa, centrata durante un bombardamento della città renana agli inizi della seconda guerra mondiale.
Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.
I nuovi papà
La scienza al servizio della rivoluzione culturale: questo libro è un’arma del pensiero».
Stefania Andreoli
Sembra ovvio che le donne si occupino dei bambini e gli uomini di altre cose. Ovvio e naturale: è sempre stato così. Anche in biologia, per decenni, le cose si sono raccontate in questo modo: i maschi dei mammiferi si sono evoluti per competere tra loro per lo status e per l’accoppiamento, mentre le femmine si sono evolute per la gestazione, l’allattamento e la cura della prole. Per molto tempo si è sostenuto questo punto di vista senza neppure sentire l’esigenza di indagare oltre.
Ma il mondo è cambiato e siamo entrati nel ventunesimo secolo. Oggi un numero crescente di uomini si occupa dei bambini fin dalla nascita e mostra di saperlo fare benissimo. Com’è possibile? Stupita dalla tenera competenza dei nuovi padri in tutto il mondo – anche nella sua stessa famiglia – la decana dell’antropologia statunitense Sarah Blaffer Hrdy ha deciso di indagare le radici profonde dell’accudimento maschile per spiegare questo sorprendente allontanamento da tutto ciò che veniva ritenuto acquisito e «normale».
Hrdy attinge a una vasta gamma di ricerche recentissime per sostenere che questa trasformazione negli uomini non è solo culturale, ma ha anche fondamenti biologici. Gli uomini a contatto intimo e prolungato con i bambini cambiano profondamente e mostrano risposte quasi identiche a quelle delle madri, sviluppando un potenziale di cura che pochi sapevano di possedere.
Per spiegare questi comportamenti in maniera coerente con la storia della nostra specie, dal Pleistocene a oggi, Il tempo dei padri ripercorre milioni di anni di evoluzione, dai primati ai mammiferi, risalendo a ritroso nel tempo fino agli anfibi e ai pesci, allargando continuamente la ricerca alle nuove incredibili scoperte delle neuroscienze, della genetica, dell’antropologia e dell’endocrinologia. Il risultato è una sintesi magistrale, un libro che cambia radicalmente le prospettive e amplia la nostra comprensione di cosa significhi essere un uomo. Con tutte le implicazioni che questo comporta per la nostra società.
Dal web

Un segnalibro per dire no alla violenza sulle donne
Un segnalibro per dire no alla violenza contro le donne!
Il 25 Novembre, com’é noto, é la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ed sos KORAI, Organizzazione Di Volontariato per i diritti della donna, scende in campo, come di consueto, con le sue iniziative di contrasto all’odioso accadimento. L’idea di quest’anno è quella di un segnalibro da regalare alle studentesse, agli studenti e a tutto il personale scolastico dell’Istituto Comprensivo e dell’Istituto di Istruzione Superiore di Tropea.
Grazie alla sensibilità e preziosa collaborazione dei Dirigenti Scolastici, Prof.ri Francesco Fiumara e Nicolantonio Cutuli, il dono verrà accompagnato da un intervento educativo dei Docenti, calibrato all’età e ai bisogni delle ragazze e dei ragazzi.
Il segnalibro riproduce l’opera dell’artista Barbara Kruger dal titolo “Your body is a battleground” e lancia come slogan la sua decisa contraddizione:”No! Il mio corpo non è un campo di battaglia”, l’ovvio riferimento é alla donna, ancor oggi costretta a subire abusi, emarginazioni e assurde disparità di trattamento in tutti i settori della società.
É essenziale indignarsi e combattere contro questo stato di cose che non penalizza solo le donne ma l’intera umanità favorendo la perdita di moltissimi talenti femminili, importanti per la comune crescita civile.
Quando parliamo di violenza sulla donna, infatti, non ci riferiamo solo alle sue forme estreme, quali il femminicidio o lo stupro, rientrando a pieno titolo nel fenomeno anche la disparità salariale, la difficoltà di emergere in politica e nel settore imprenditoriale, il linguaggio sessista, la mercificazione del corpo femminile, il minor peso accordato alla donna nella gestione della famiglia e tanto altro ancora come, ad esempio, il tempo di cura considerato suo esclusivo appannaggio, in ossequio al pernicioso e subdolo stereotipo dell’angelo del focolare.
Molti i fronti di lotta per eliminare la causa della violenza contro le donne addebitabile, senza ombra di dubbio, alla subcultura patriarcale radicata in tutto il mondo e veicolata, spesso inconsapevolmente, attraverso i processi di socializzazione.
Sicuramente al primo posto rimane la diffusione del sapere che è la base della libertà, vi é poi l’opposizione ai pregiudizi e agli stereotipi misogini, una rinnovata educazione affettiva, il sostegno all’indipendenza economica femminile, l’intervento sulle strutture sociali di supporto alla famiglia e la diffusione di una corretta valutazione della forza che non é solo muscolare ma é anche fatta di intuizione, sensibilità, resistenza, prontezza…doti che appartengono ad ambedue i generi. Liberiamoci del mito della virilità come supremazia e pensiamo che possiamo essere tutti forti senza essere violenti, che non esistono status naturali di superiorità né diritti al controllo o doveri di sottomissione.
La strada è in salita ma la sfida va raccolta se veramente vogliamo costruire un mondo migliore, i segnali inquietanti che emergono costantemente ci dicono che anche il rimanere indifferenti ci rende responsabili ma la buona volontà e l’impegno da parte di tanti ci offre la speranza nell’oggi e nel domani di cui abbiamo tanto bisogno.
Tropea 7 Novembre 2024
La Presidente di sos KORAI ODV
Dott.ssa Beatrice Lento

Lottiamo!
Una donna su tre, nel mondo, ha subito almeno una violenza o una molestia. I dati Istat dimostrano che il 32,5 per cento delle donne in Italia ha subito una qualche forma di abuso fisico o sessuale. Le forme più gravi hanno come autori i partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7 per cento dei casi da partner. I dati del Report Omicidi Volontari della Direzione Centrale Polizia Criminale riferiscono che le donne vengono uccise in ambito familiare e affettivo da partner o ex partner. La Polizia di Stato dichiara che nel 2023 sono state oltre seimila le violenze sessuali denunciate in tutto il Paese.
La Corte di Cassazione ha messo in discussione l’ergastolo al fidanzato femminicida di Lorena Quaranta, uccisa il 31 marzo 2020”, perché non si sarebbe tenuto conto dello “ stress da Covid “.

Il fenomeno INCELS
Le donne ci rifiutano e noi le odiamo
Sono maschi celibi involontari che denigrano le donne colpevoli di non concedersi.
Credono che il sesso e l’amore siano solo per gli altri, che a loro siano negati e si sentono vittime.
Pensano che tutto il genere femminile sia alla ricerca esclusiva del potere e della ricchezza senza rispetto per niente e nessuno e quindi lo odiano.
Nel Regno Unito, la ministra degli Interni Yvette Cooper ha promesso di reprimere il fenomeno considerando questo odio contro le donne una forma di estremismo, pari a quello politico.