Elezioni di Midterm: vincono le Donne

Elezioni di Midterm: vincono le Donne

Su 964 candidati in corsa alle elezioni di Midterm, il voto di metà mandato negli Stati Uniti, 272 erano donne.
Si tratta di un numero di candidature femminili senza precedenti per la corsa al Congresso statunitense, un fenomeno che ha spinto i giornalisti a coniare il termine “pink wave“, l’onda rosa.
E se è vero che al Midterm 2018 non c’è stata la grande “onda blu” , i democratici hanno infatti vinto la Camera ma di stretta misura e il Senato è rimasto invece nelle mani dei Repubblicani, in compenso c’è stata l’onda rosa appunto.
Un numero record di donne è stato eletto alla Camera dei Rappresentanti alle elezioni Usa di metà mandato infatti, si parla di 84 su 435 seggi, il massimo della storia statunitense. (Qui tutti i risultati)

 

Il risultato raggiunto dalle donne è una vetta storica considerando che al momento ci sono 61 democratiche e 23 repubblicane.
Il reportage di TPI da New York – “Ecco come ci siamo rialzati dopo il 2016”: cronaca della elezioni di midterm tra gli attivisti Democratici

Ad oggi le donne rappresentano solo il 20 per cento del Congresso, con il Partito Democratico che raggiunge il 37 per cento e quello Repubblicano che sfiora il 18 per cento.

 

Ma il record delle elezioni di metà mandato di quest’anno è un vero e proprio successo. La Cnn per celebrare questo risultato titola “Non è l’anno della donna, è l’anno delle donne”, la testata Politico ha attivato sul sito The Women Rule Candidate Tracker, un contatore che monitora in tempo reale candidature, vittorie e sconfitte.
“Posso dirlo senza indugi”, ha detto la senatrice democratica Kirsten Gillibrand, una della probabili candidate alle Presidenziali del 2020, “le donne stanno guidando la resistenza. Un anno e mezzo dopo la prima marcia della nostra generazione, l’energia dal basso sta crescendo. Le donne stanno tenendo insieme la democrazia in un momento molto pericoloso”.

 I dati ufficiali sono del Center for Women and American Politics (CAWP) di Rutgers: 61 le donne, nello specifico 41 democratiche e 20 repubblicane, che hanno tentato le primarie del proprio partito per la nomination alla carica di governatore. Ce l’hanno fatta 12 democratiche e 4 repubblicane.
Ma le donne non sono protagoniste del midterm 2018 soltanto in qualità di candidate e vincitrici, ma anche come elettrici. Il successo femminile di queste elezioni è dovuto anche alle posizioni misogine dell’attuale presidente Donald Trump, che in queste votazioni potrebbe perdere consensi.
Secondo i primi sondaggi, il 64 per cento delle intervistate ha dichiarato di avere un’idea “sfavorevole” di Trump.

Le donne del Midterm 2018

“Capisco il dolore della classe dei lavoratori perché ho sperimentato quel dolore”, Alexandria Ocasio-Cortez, 29 anni, ispanica, socialista con un passato da cameriera è diventata la più giovane parlamentare americana di sempre. “Sono nata in un quartiere dove il codice di avviamento postale della zona in cui vivi determina il tuo destino”, racconta a proposito delle sue origini nel Bronx.
La sua vittoria è stata netta nel distretto del Bronx di New York ed è entrata nella storia: Alexandria Ocasio Cortez a soli 29 anni è la donna più giovane mai arrivata al Congresso.
Alexandria Ocasio-Cortez aveva vinto a sorpresa le primarie dei democratici a New York per le elezioni di midterm, sconfiggendo uno dei nomi di punta del partito. In passato ha lavorato per Bernie Sanders e secondo molti può rappresentare il futuro dei dem.

 

Tra le candidate in Minnesota si è presentata anche Ilhan Omar, 36 anni, che è diventata la prima donna musulmana rifugiata al Congresso. Omar, che aveva già conquistato la copertina di Time, sarà la prima rifugiata e la prima ad indossare l’hijab al Congresso, diventando “il peggior incubo di Donald Trump”.

Stacey Abrams 44, scrittrice e avvocata, candidata dem in Georgia, stato ultra conservatore non ce l’ha fatta invece. Se fosse stata eletta sarebbe diventata la prima donna e la prima afroamericana nella storia degli Stati Uniti a diventare governatore.
Christine Hallquist è invece la prima transgender a correre come governatore per il Vermont.
Dal web

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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