#Endometriosiparliamone … Giù Giù e Camilla

#Endometriosiparliamone … Giù Giù e Camilla

E così, per chissà quale strano caso della vita, un giorno iniziai a leggere le straordinarie storie di vita di queste donne, le Endine (è così che si chiamano fra loro).

Storie fatte di amarezza e dolore ma tanto coraggio e consapevolezza.

Iniziai a scoprire quanti sogni questa disonesta malattia, l’Endometriosi, aveva strappato a queste giovani donne che nonostante le remore, il pudore e la reticenza, non desiderano altro che raccontarsi.

Il girasole è il simbolo che le rappresenta, la caratteristica di questa pianta annuale è quella di girare sempre il capino verso il sole.

Simboleggia l’allegria, la solarità e la vivacità.

Ed è proprio senza perdere la gioia di vivere, che le Endine lottano con tutta la loro forza contro il mostro.

Vorrei raccontarvi le loro storie, affinché attraverso la loro conoscenza si possano abbattere tutti i muri dell’ignoranza e sconfinare nella consapevolezza informata, l’unica al momento in grado di arrestare la malattia.

Inizierò parlandovi di Giù Giù e della sua storia intitolata “La malattia che non c’è”

” Il giorno del mio 25° compleanno ringraziai i medici che mi salvarono la vita da qualcosa che probabilmente nemmeno loro sapevano cosa fosse in realtá.

Mi rassicurarono addirittura sul fatto che non sarebbe risuccesso.

Credetti loro, ingenuamente.

Brindai alla mia vittoria ignara del calvario incurabile che mi si sarebbe prospettato negli anni a venire.

Invece si ripresentó tante di quelle volte così tempestiva da non poterne quantificare i danni e i dolori.

L’endometriosi é una patologia carogna che si comporta come un tumore e che a causa del ritardo diagnostico genera danni micidiali e irreversibili e invalidità permanenti che ti fanno sentire una donna a metá.

Una malattia che crea delle vere e proprie emorragie interne qua e là. Il sangue, là dove non dovrebbe essere, crea flogosi cronica, tessuto cicatriziale, aderenze e addirittura arriva a mutare e a trasformare la funzionalità degli organi circostanti. Complicazioni dunque di ogni ordine e grado. Certe terapie ti fanno vomitare “sorci verdi” e modificano il tuo corpo e tutto il tuo equilibrio sistemico, modificano la tua forma originaria, il tuo peso, la tua pelle, i tuoi capelli, la tua bellezza. Pensate a questa immagine: pensate a una fiamma vicino a un oggetto di plastica. Osservatene il bordo e noterete che, a causa del calore, dopo un po’ si deformerà. Questo accade nella pancia di chi ha l’endometrio difettoso.

Il vero problema è che non sei creduto, anzi spesso deriso e isolato, perché sono malattie DENTRO, malattie che non si vedono, malattie etichettate erroneamente come immaginarie o psicosomatiche.

Questo mostro ha cambiato la qualitá della mia vita, la mia anima, il mio essere donna.

Ho lo stomaco marcio e poco importa se ragionamenti semplicistici di alcuni “specialisti” hanno contribuito a renderlo tale, se tutti i dolori per anni sono stati associati al fantomatico ”stress” e se mi hanno rifilato cure a caso creando danni ad altri organi vitali.

Questa é la mia guerra e fino a quando riesco a reggerne tutte le conseguenze fisiche e mentali non smetto di lottare. Non smettete mai di lottare.”

Non sempre però le storie in cui mi sono imbattuta avevano il sapore amaro della perdita, a volte leggo delle belle storie a lieto fine.

Il messaggio di speranza di Camilla, rappresenta davvero il punto di forza di tutte le giovani Endine.

”Un anno fa a quest’ora stavo per entrare in sala operatoria ignara e terrorizzata da quel che mi sarebbe aspettato… dopo quattro ore di intervento mi è stata diagnosticata endometriosi severa di quarto grado oltre ad un inaspettato mioma uterino di 8 cm… oggi a distanza di poco tempo ,in realtà, mi risveglio nel mio letto con un piccolo miracolo in me che mi bussa e mi ricorda che a volte la vita è davvero straordinaria, benvenuto sesto mese di gravidanza!

Auguro con tutto il cuore a tutte le Endine di vincere le vostre battaglie facendovi forza anche quando tutto sembra cadervi addosso”

Di Mariantonietta Pugliese

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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