#Endometriosiparliamone… pregiudizi del passato

#Endometriosiparliamone… pregiudizi del passato

L’endometriosi venne scoperta per la prima volta al microscopioda Karl von Rokitansky nel 186 sebbene fosse una condizione documentata in testi medici risalenti a più di 4000 anni fa

Il Corpus Hippocraticum descrive alcuni sintomi simili a quelli riscontrabili nell’endometriosi, tra cui ulcerazioni uterine, aderenze e infertilità. I medici ippocratici ritenevano che ritardare la gravidanza avrebbe potuto scatenare le malattie dell’utero responsabili di questi sintomi. Le donne con dismenorreavenivano incoraggiate a sposarsi e avere figli in giovane età. Il fatto che gli ippocratici raccomandassero cambiamenti nelle pratiche matrimoniali a causa di una malattia simile all’endometriosi implica che questa malattia era probabilmente comune, con tassi superiori alla prevalenza del 5-15% spesso citata oggi. 

Storicamente, le donne con i sintomi di endometriosi sintomi venivano curate con l’applicazione di sanguisughe, camicie di forza, salassi, mutilazioni genitali, gravidanza(come forma di trattamento), venivano appese a testa in giù, sottoposte ad intervento chirurgico e persino uccise per via di un presunto possesso demoniaco. Anche se 2500 anni fa i medici ippocratici riconobbero e trattarono il dolore pelvico cronico come una vera malattia organica, nel corso del medioevo si tornò a ritenere che le donne che accusassero tale dolore fossero pazze, immorali, che si immaginavano il dolore o che semplicemente si comportavano male. I sintomi del dolore pelvico cronico inspiegabile erano spesso attribuiti ad una follia immaginaria, alla debolezza femminile, alla promiscuità o all’isteria. La diagnosi storica dell’isteria, che si pensava fosse una malattia psicologica, poteva essere in effetti un caso di endometriosi. L’idea che il dolore pelvico cronico fosse correlato ad una malattia mentale influenzò l’atteggiamento moderno nei confronti delle donne affette da tale condizione, causando ritardi nella corretta diagnosi e indifferenza nei confronti del dolore vero per le pazienti vissute durante il XX secolo

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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