
#Endometriosiparliamone…siamo tre milioni
“Ho dovuto lasciare l’università perché non riuscivo a studiare con la terapia del dolore, e so che non potrò diventare madre. Ma cerco il bello in altre cose. Ho dei nipoti che amo come figli miei, mi basta stare con loro perché tutto diventi luce. Ora posso stare seduta più a lungo, e ho ritrovato il piacere della lettura, che avevo abbandonato. Ho adottato un gatto, mi fa ridere. L’endometriosi ci porta via tante cose. Per non vivere con il rancore, non mi sono mai chiesta: perché a me? In fin dei conti, siamo tre milioni di donne: perché non a me? Non mi sento più meritevole delle altre».