Giovanna

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GRETA Quaderno dell’ 8 Marzo #2

(…)All’epoca ero appena maggiorenne e quando giunsi in quel luogo estraneo, e in cui si parlava una lingua a me incomprensibile (gluha arbëreshe), notavo gli occhi indiscreti degli indi- geni che da dietro le imposte delle finestre mi fissavano con curiosità. For- se per la postura, piuttosto che per l’abbigliamento, così diverso da quello tradizionale indossato dalle donne del posto, mi venne tributato l’appel- lativo di litire e bukur (la bella italiana). Dopo due anni dal matrimonio, con due figli messi al mondo, mio marito partì per le Americhe in cerca di fortuna. La mia vedovanza bianca durò fino alle porte della vecchiaia e veniva interrotta solo saltuariamente al fine di far lievitare la famiglia. Non ebbi mai l’opportunità di spostarmi da quel luogo, di fare una vacanza, visitare altre città o altre nazioni. Le ristrettezze economiche, le sofferenze fisiche e psicologiche non mi fecero mai vacillare e non furono pretesto per rifiutare o trascurare un figlio (tutti maschi tranne la penultima). Per quat- tro anni abbiamo vissuto tutti in un angusto magazzino e anche in quella condizione precaria che ci costringeva a riscaldare l’acqua e utilizzare una vasca in plastica per fare il bagnetto, Nino, Rosa e Gennaro spandevano profumo di pulito allorché si recavano alle scuole elementari. (…)

Gennaro Puritano

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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