La madre è come il pane

La madre è come il pane

«LA MADRE È BUONA COME IL PANE, TENERA COME LA POLPA DELL’ALBICOCCA, LIMPIDA COME L’ACQUA».

Ritratto di Antonia Gianpaolo, madre di Alvaro, 1907.

Alvaro tra Calabria, Mediterraneo ed Europa

Riflessioni nel sessantennio della morte dello scrittore

Aracavacata di Rende – University Club (Unical), 16 novembre 2016 – ore 9:00. VI ASPETTIAMO.

Il fanciullo « è stupito delle cose che sa fare per lui la madre: la forma dei dolci della festa; e un’altra cosa: come taglia la fetta del pane e come gli mette avanti la frutta. Ella punta la pagnotta contro il suo tenero seno, la taglia. Si sente sgrigliolare il pane, si sente l’odore della fetta tagliata. E’ come se la madre tagliasse una parte di sé; ella è parente della natura, di tutto quello che è buono e mangiabile. La frutta, quando ella la posa davanti al figliolo, è calda e come maturata dalle sue mani. Il cibo fa prò a seconda di chi ce lo dona; quando lo dà chi ci ama davvero, è buono come lui. Il ragazzo pensa oscuramente che il pane ha il sapore della madre, perché egli è ancora legato a lei, si nutre di lei.

Ora bisogna pensare che certe sere, nella penombra, il ragazzo che mastica la sua merenda, affamato dalla giornata di giochi, per la madre è come tenesse un discorso, il semplice discorso degli animali che ruminiamo nella solitudine. Questi sono i momenti di comunione dei figlioli con le madri in campagna. Essi pensano che la madre è buona come il pane, tenera come la polpa dell’albicocca, limpida come l’acqua. Il ragazzo mangia il creato, le creature, la razza, la famiglia. “Prendi, questo è il mio corpo”, ha l’aria di dire la madre quando gli dà il pane. Ed è curioso vederla come impugna il coltello tagliente, lei che non ha nulla della guerriere; eppure con quel coltello difenderebbe il figlio dai mostri, se fosse necessario. Taglia il pane con misericordia, come se in quel momento avesse pietà di tutto il mondo senza pane» (Corrado Alvaro, Madre di paese, 1907).

Particolare di una foto, ripresa con cellulare, conservata, in versione originale e integrale, nel Fondo Lico.

Alvaro tra Calabria, Mediterraneo ed Europa

Riflessioni nel sessantennio della morte dello scrittore

Aracavacata di Rende – University Club (Unical), 16 novembre 2016 – ore 9:00

Saluti istituzionali

Vito TETI, Direttore Centro Demo-Etno-Antropologico Unical; Raffaele PERRELLI, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici; Mario BOZZO, Presidente Fondazione CARICAL, Mario Gerardo Oliverio, Presidente Regione Calabria.

Gianni OLIVA (Università di Chieti-Pescara), Sebastiano MARTELLI (Università di Salerno), Roberto DE NAPOLI (Programmista-Regista RAI), Fulvio LIBRANDI (Università della Calabria), Pasquale TUSCANO (Università di Perugia), Arturo LARCATI (Università di Verona), Vito TETI (Università della Calabria), Antonella DI NALLO (Università Chieti-Pescara), Marco GATTO (Università della Calabria), Francesca TUSCANO (Università di Udine), Margherita GANERI (Università della Calabria), Caterina SCOLIERI (Liceo Michele Morelli – Vibo Valentia), Maria Pina CIRIGLIANO (I.O. Frascineto), Tonino CERAVOLO (I.I.S. L. Einaudi – Serra San Bruno), Maria SACCA’ (I.I.S. Oliveti-Panetta – Locri), Mario SECHI (Università di Bari)

Segreteria organizzativa:

Biasi Sandro

Cirigliano Maria Pina

347/5759490

mpinacirigliano@gmail.com

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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