Le lamentatrici: tradizione al femminile

Le lamentatrici: tradizione al femminile

Una tradizione al femminile: le lamentatrici. Il lamento funebre viene effettuato di solito dalle donne, soprattutto da quelle più anziane o almeno di mezza età. 
In genere, sono le parenti a lamentare la morte, anche se, alle volte, sono state utilizzate le lamentatrici professionali: famose, ad esempio, quelle di Senise, in provincia di Potenza, chiamate nei paesi vicini per fornire le loro prestazioni molto apprezzate. Con le lamentatrici pagate, però, non vanno confuse le amiche e le comari che accorrono ai lutti e si associano al lamento: si tratta di donne che colgono l´occasione di una morte nella comunità per rinnovare un proprio grande dolore. 
Sono soprattutto madri che hanno perso un figlio e mogli rimaste vedove: diventano così delle lamentatrici per vocazione, che volentieri accorrono a tutti i funerali quasi che il lamento fosse per loro un bisogno, un modo per ricordare una grave perdita. Virtù e frammenti di vita, dolore e speranze troncate. La lamentazione è realizzata in versetti. La melodia di solito cambia di villaggio in villaggio, mentre i moduli, ovvero i motivi del lamento sono quasi sempre gli stessi. Si ricordano le virtù del defunto: nel caso della vedova che lamenta la morte del marito si ricordano spesso i momenti passati insieme e qualche episodio di gentilezza del consorte. 

Tratto da Gianna Boetti

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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