Marica Branchesi: fra le 100 persone più influenti dell’anno

Marica Branchesi: fra le 100 persone più influenti dell’anno

E’ FRA

le cento persone più influenti dell’anno, secondo la rivista americana Time. E’ donna, scienziata, giovane madre di due bimbi piccoli e lavora in Italia. La sua influenza in realtà va al di là della Terra. Marica Branchesi infatti, nata a Urbino 41 anni fa, ha imparato presto a guardare più in su. In un’epoca in cui le onde gravitazionali che solcano l’universo erano solo un’idea concepita dalla mente di Einstein e un sogno che un manipolo di visionari cercava di toccare con mano senza prospettive di successo, lei ci ha messo tutta la sua energia da ragazza di ferro.
Dopo la laurea in astronomia a Bologna ha deciso che catturarle, quelle onde, sarebbe stato il suo mestiere. Obiettivo centrato: la prima osservazione risale al settembre del 2015. Oggi, molti successi più tardi, lavora al Gran Sasso Science Institute dell’Aquila e fa parte del team di Virgo, l’antenna gravitazionale di Càscina (Pisa) gestita dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Alla fine del 2017 la rivista scientifica Nature l’aveva inserita fra i 10 scienziati dell’anno. Oggi il bis di Time. Alle celebrazioni, lei che è schiva di carattere, ha dovuto abituarsi in fretta. 

Osservare le onde gravitazionali per decenni è stata una scommessa senza risultati. Poi in due anni e mezzo, grazie a una sequenza di splendide rilevazioni, si è arrivati a parlare di una “nuova astronomia”. Come siete riusciti a sbancare tutto così rapidamente?

“Grazie a sfide tecnologiche superate con anni e anni di lavoro e grazie all’universo. Le fusioni fra buchi neri o quelle fra stelle di neutroni che danno origine alle onde gravitazionali si sono rivelate più diffuse del previsto. Abbiamo raccolto molti dati e li stiamo ancora analizzando, inclusi quelli sulla formazione di metalli pesanti, oro incluso, durante i fenomeni più estremi”.
 

APPROFONDIMENTO

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di ELENA DUSI
Osservarle è un conto, riuscire a spiegare cosa siano al grande pubblico non è impresa di minor portata. Come è andata dal punto di vista della divulgazione?

“Nell’ultimo anno ho partecipato a spettacoli teatrali, festival della scienza, interviste e talk show in televisione. Non l’avrei mai previsto, quando ho iniziato a studiare questo tema. Mi sono resa conto che divulgare la scienza a volte implica la necessità di semplificare molto. Ma va bene così. E’ importante coinvolgere più persone possibile in questa avventura entusiasmante”.
Ma pensa che il pubblico abbia capito cosa sono le onde gravitazionali?

“Non sempre, ma penso che sia stato comunque affascinato dalla bellezza della storia. Credo che il nostro entusiasmo, letteralmente alle stelle, sia contagioso”.
Quale sarà il prossimo capitolo della storia?

“Abbiamo molte novità in programma. Le antenne gravitazionali, sia in Italia che negli Stati Uniti, sono in pausa per dei miglioramenti. Alla fine del 2018 o all’inizio del 2019 raggiungeranno una sensibilità molto più alta. Potranno rilevare le onde gravitazionali in un volume di universo quattro volte più grande. Un nuovo strumento verrà inaugurato presto in Giappone. Si sta lavorando anche per gli strumenti di prossima generazione che amplieranno il nostro orizzonte di mille volte. Sarà osservabile praticamente tutto il cosmo. Un ottimo sito dove posizionarli è in Sardegna, in una miniera di metalli dismessa. Costruire le antenne sottoterra aiuterà a ridurre i tremori sismici che disturbano le misurazioni”.
Lei sarà sempre responsabile di avvertire i telescopi di tutto il mondo, quando arriverà un’onda?

“Con una novità. Gli avvertimenti ora saranno pubblici. Anche gli astrofili con i loro piccoli telescopi potranno puntare verso le sorgenti delle onde gravitazionali. Prima, quando le antenne gravitazionali ricevevano un segnale, i nostri alert con le coordinate di origine arrivavano solo ai centri di astronomia con cui avevamo stretto un accordo. D’ora in poi invece le informazioni saranno accessibili a tutti. Certo, un piccolo telescopio può osservare solo fenomeni molto brillanti. Ma lo scontro fra le due stelle di neutroni di un anno fa sarebbe stato un bello spettacolo”.
Già prima dell’’esplosione’ delle onde gravitazionali riusciva a dormire quattro ore a notte. Ora la tempesta per lei sembra sia diventata perfetta. Come fa a incastrare tutto?

“Grazie ai nonni e a un marito fantastici. Anche lui è un fisico che si occupa di onde gravitazionali. E’ tedesco, si chiama Jan Harms e lavora a Virgo”.
Time organizzerà anche un galà per i vincitori a New York. Tutto pronto?

“No, nulla, né il vestito né i biglietti. La mail di Time è arrivata del tutto inattesa. L’ho dovuta leggere tre volte per capire che non fosse spam. Ma ora mi sto organizzando e l’idea comincia ad affascinarmi”.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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