Mary Birch

Mary Birch

Mary Birch è nata in Canada e cresciuta in Inghilterra, vive da più di quaranta anni in Svizzera. Suo padre era un ambasciatore e sua madre, una grandissima donna di origine polacca, ha fatto tanto per crescere da sola, insieme alla nonna, i suoi 4 figli. Ora Mary è spostata con Goy e ha 3 figlie e tanti nipotini

1  Com’è nato il tuo amore per la musica e per questo genere musicale?

Non saprei dire esattamente quando è nato il mio amore per la musica, che è stata sempre parte di me; a 3 – 4  anni già cantavo alle persone che venivano a casa e si sedevano in salone per ascoltarmi, come se fosse stato un concerto, aiutata anche dal mio cane che faceva parte dei miei spettacoli. A 6 anni sono stata scelta per cantare alla Regina un brano in latino, e mentre le portavo dei fiori ho visto mia nonna in lacrime e li mi sono bloccata ma mia nonna mi ha detto che piangeva perché era felice, e in quella occasione ho capito cosa vuol dire piangere per amore. Mentre frequentavo le scuole sono stata scelta dal  grandissimomusicista Malcom Sargent, direttore artistico della Filarmonica di Londra, che mi ha fatto cantare come contralto.

 

2  Tropea quando è entrata nella tua vita e perché?

Tropea è entrata nella mia vita in un modo molto strano: dopo aver visto un mio concerto all’Arena di Genova, sono stata contattata prima da Diego Stacciuoli, che allora faceva parte dell’Associazione Tropea Blues, e poi da Eugenio Licandro i quali mi hanno proposto di venire ad esibirmi al Tropea Blues Festival. Io e mio marito avevamo una settimana libera cosi abbiamo deciso di trascorrere una settimana in Calabria che non avevamo mai visitato prima. Era il 2007 in occasione della 3° edizione del Tropea Blues festival. Quella settimana è stata fondamentale perché abbiamo conosciuto tante belle persone come Massimo Vasinton, Romania, Antonella che ci hanno ospitato e fatto sentire come a casa nostra. Abbiamo visto Tropea per quello che è veramente, non come la vedono i turisti. Abbiamo vissuto Tropea.Da allora vengo ogni anno a Tropea in quanto madrina del Tropea Blues Festival, e faccio parte della meravigliosa “famiglia bluesdi Tropea.

 

3  Da poco è mancata la grande Aretha Franklin, se ti nomino la sua “Respect” a cosa pensi?

Respect è tutto quello che ognuno di noi deve avere per il prossimo, per i bambini, per il marito, per la famiglia, per tutto il mondo, per il mare e la natura.

 

4  Pensi che la tua carriera sia stata più difficile in quanto donna?

La mia carriera è stata molto difficile in quanto donna. Sono cresciuta con mia madre e mia nonna, due donne molto forti che mi hanno dato l’esempio, ma nonostante sia stato difficile, è importante mettersi in gioco con tutta te stessa così per una donna che come per un uomo. Non credo ci sia diversità, basta volerlo.

 

5  Hai mai dovuto lottare contro molestie, violenze e ricatti sessuali’ ?

Si certo, ma ho sempre mandato a quel paese, chi ci ha provato e fatto pagare le conseguenze.

 

6  Che pensi del movimento mee too”?

Penso che sia stato giusto dare vita a questo movimento ma che doveva essere fatto prima. Sono stata 6 anni senza fare un disco perché sono andata contro qualche personaggio, ma quando sei convinta di quello che pensi e sei sicura di te, devi andare avanti fino in fondo

 

7  credi di essere una donna forte?

Si credo di essere una donna forte ma anche fragile cosi come può esserlo anche un uomo.

 

8  Ti consideri femminista?

Mi considero una DONNA

 

9  Com’eri da bambina, cosa ti ha fatto diventare la donna che sei, cosa ti ha aiutato?

Da bambina ero ribelle, molto dolce, e ho imparato a farmi valere. Mi ha aiutato il fatto di avere avuto 3 figlie femmine, quindi ho dovuto proteggerle, ma prima di questo ho avuto una madre, una nonna e anche una suocera molto forti, così vai avanti e capisci che è fondamentale portare avanti quello che pensi sia giusto.

 

10  Sei felice e che cos’è per te la felicità?

Si sono felice; la felicità è quando vado a dormire la sera e so che le mie figlie stanno bene, mio marito stà bene e dorme sereno accanto a me e so che quando vado sul palco do il 100% e anche di più. Perché la felicità bisogna trovarla nell’anima e nel cuore.

 

11  vuoi darmi un consiglio rivolto alle donne perché riescano ad essere veramente libere?

Non bisogna mai farsi mettere sotto da nessuno, non bisogna mai perdere il sogno di diventare quello che vuoi essere: una madre, un artista, qualsiasi cosa… senza mai dimenticare di essere una donna che hai tutti i diritti di essere libera 

 

12  – in tutta sincerità ti consideri una donna veramente libera?

Certo ci mancherebbe altro!!

Di Eleonora La Torre

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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