Nadia Comaneci
Può esistere la vera amicizia tra donne in sport altamente competitivi come la ginnastica?
Sì, è possibilie. La ginnastica è sia uno sport individuale che di “team”: si diventa sorelle, si sta insieme giorno e notte per anni, bisogna per forza essere amiche. Con l’età adulta ognuna è andata per la sua strada, ma ho ex colleghe che sento ancora.
Larry Nassar, ex medico della Nazionale americana di ginnastica, è stato condannato fino a 175 anni di prigione per aver abusato di 260 ginnaste, tra cui le atlete olimpiche Simone Biles e Aly Raisman. Gli abusi sulle atlete accadevano anche alla sua epoca ma non se ne parlava?
Ai miei tempi non era come adesso, e sapere cosa è successo è stato terribile per tutti. Nessuno lo immaginava. Io non ero un’insider nel team delle ginnaste americane, quindi non ho elementi in più se non quelli letti sui giornali. Non è solo un problema diffuso nella ginnastica, ma in tutti gli sport. Bisogna garantire la sicurezza dei bambini: credo che ogni federazione debba avere un leader che conosca la disciplina e si dedichi alla sicurezza dei minori, che vogliono solo divertirsi e allenarsi. Non devono pensare che lo sport possa nascondere altro. Ho visto i social media delle atlete che l’hanno accusato (la Biles si era affidata a Twitter, ammettendo di essere stata vittima di Nassar): credo che dovrebbero essere proprio Simone e Aly, le due più grandi del momento, a scegliere chi possa vigilare sulla sicurezza degli atleti».
Che cosa pensa del movimento #MeToo?
Il movimento #MeToo è molto forte e importante, ed era ora che le donne parlassero e si alzassero in difesa dei loro diritti. Ma in generale credo che tutti meritino rispetto, donne e uomini, senza distinzioni. Molti personaggi famosi si sono espressi in questo senso, e spero che ciò avvenga sempre di più.
Di Chiara Dalla Tomasini