Nan Goldin

Nan Goldin

Nan Goldin è una leggendaria fotografa che vive tra NYC, Parigi e Berlino. Dopo un lungo decennio di depressione è tornata sulle labbra di tutti per aver rilasciato un’intervista a The Observer intitolata: “I wanted to get high from a really early age”.
Nata a Washington D.C. nel 1953, Nan è cresciuta nei suburbs di Boston, in una famiglia della borghesia ebraica. La passione per la fotografia è sbocciata in giovane età, come forma di ribellione e via di fuga dalla rigidità del nucleo familiare.
Ma il motivo principale che l’ha spinta definitivamente verso questa forma d’arte è stata una tragedia personale, ha rivelato la donna. “Ho iniziato a scattare fotografie dopo il suicidio di mia sorella. Quando l’ho persa ho iniziato ad essere ossessionata dall’idea della memoria, non volevo dimenticare mai più nessuno”.

“Dopo la morte di mia sorella ci siamo trasferiti a Boston, io avevo 12 anni. Ho smesso di parlare per anni e la macchina fotografica mi ha aiutato a creare legami con le persone, ad esprimere me stessa”

Un paio d’anni dopo, Nan inizia a frequentare la School of the Museum of Fine Arts, dove conosce David Armstrong, un personaggio chiave nella sua vita, sia lavorativa che personale. David era un rinomato fotografo, ma fu anche il primo modello di Nan come drag queen.

Armstrong è stato la guida di Nan all’interno di un nuovo mondo affascinante. A quel tempo la giovane fotografa ha iniziato il progetto che l’avrebbe resa celebre: The Ballad of Sexual Dependency. Oggi la serie è considerata uno dei capolavori della fotografia contemporanea. Le sono serviti 15 anni per collezionare all’incirca 800 scatti d’amore, sesso, alcol, droga, violenza e morte. Alcune delle foto sono crude, altre disturbanti, ma sempre pregne di realismo.

Nei primi anni ‘80, il virus dell’HIV ha fatto una vera e propria strage, contagiano buona parte dei suoi amici, per poi ucciderli. Nan ha voluto immortalare i loro ultimi attimi nel modo più trasparente possibile in una serie impressionante.
Dal Web

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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