Omaggio a Irma

Omaggio a Irma

Quando i fiori profumati rallegrano gli occhi e aprono il cuore alla speranza, quando i colori arcobaleno delle fresie, dei narcisi, dei giacinti ritemprano gli animi dal freddo dell’inverno il pensiero mi riporta agli occhi la Sua bella figura. Rivedo il suo sguardo profondo e il suo sorriso: unico, esclusivo, irripetibile. Irma, è Lei la creatura dolcissima che la mia mente associa, anno dopo anno, alla rinascita della natura che annuncia la festa della Risurrezione, speranza di vita eterna e riscatto dalla ineluttabilità della morte. La rivedo, bellissima nella sua semplicità profonda, perchè intima e autentica, e nella radiosità della Sua angelica bellezza. Mi appare il suo volto, sereno fino all’incredibile, le onde dei capelli raccolti sulla nuca, sento ancora la sua carezza sul capo e sulla guancia e le sue parole affabili e affettuose che arrivano al cuore. La Signorina mi faceva provare una sensazione esaltante, accanto a Lei mi sentivo la più amata, la preferita, l’unica destinataria del suo amore…in effetti accanto a Lei chiunque si sentiva appagato, soddisfatto, completo, sazio d’ogni cosa, consapevole dell’essenzialità della virtù che Lei incarnava…la Carità, l’Amore.

Nel salone della Casa Madre ho trascorso tantissime ore della mia fanciullezza, le vecchiette si aprivano al sorriso vedendo una bambina, mi tendevano la mano ed io restavo rapita dalla vista delle Signorine indaffarate a lavarle, pulirle, profumarle, imboccarle. Se chiudo gli occhi rivedo tutto e ne sento il profumo nonostante…nonostante le malattie, la vecchiaia, la povertà, la sofferenza …In quel salone, che ai miei occhi bambini appariva enorme, c’era Gesù e quando entrava, Irma calamitava lo sguardo di tutti distendendo i tratti di ognuno in un sorriso che veniva dall’anima.

 La figura di Irma, che ho avuto il privilegio e la gioia di conoscere e apprezzare profondamente grazie alla sua consorella Rosa, angelo custode della mia infanzia e della mia adolescenza, è cresciuta sempre più dentro di me e i valori della grande Casa mi sono rimasti dentro come eredità preziosissima e guida costante del mio impegno di educatrice e del mio essere donna impegnata a valorizzare e tutelare il mio Genere. É stato facile per me proporla ai miei studenti perché il suo carisma, capace di attrarre tante ragazze che come Lei lasciano le case, abbandonano il destino di spose di un uomo e madri di figli nati dal proprio seno, non conosce tramonto, la sua stagione é eterna così come non conosce fine il fascino del messaggio che lancia a tante giovani: diventare spose di Cristo, Madri e Sorelle dei più umili e derelitti. 

I Giovani sono capaci di grandi slanci eroici e il mistero delle scelte estreme li sconvolge e li fa palpitare. Io l’ho colto questo turbamento profondo e intimo in tanti dei nostri allievi incantati dalla storia della Casa della Caritá, sbocciata nella luce di Padre Mottola e di Irma, tempio di un amore sconfinato per l’umanitá che si sublima nell’oblazione totale di sé nel Servizio.

É un’avventura bellissima e senza tempo quella di Irma, creatura dolcissima, dotata di una forza, di un coraggio e di una determinazione unici, davvero unici. Una Donna che, con la forza dell’uragano di fede che l’attraversa rompe pregiudizi, tabù e convenzioni di un tempo in cui la donna contava pochissimo. Irma non teme l’ignoto, non ha paura di entrare in un mondo diverso da quello familiare, sceglie con audacia e fermezza e diventa la Mamma di tanti vecchi abbandonati e sofferenti, sporchi e affamati, diventa la Mamma di tanti bambini frutto del disagio e della miseria e di ognuno di loro fa il figliolo preferito, il più amato, il più coccolato. Irma é votata alla maternità spirituale di una miriade di figli che a Lei si appoggiano in un cammino di fede, di speranza e d’amore.

L’attualità di Irma é sconvolgente: in questo nostro tempo confuso e disorientato, in cui l’umanità rischia di smarrirsi in orizzonti di non senso, in cui l’inconsistenza delle vite troppo fluide, confuse e informi chiede riferimenti, guide, modelli e ancore esistenziali, Lei può indicare la rotta che salva dal caos del nichilismo imperante. Io spero che come me in tanti si innamorino di Lei e trovino serenità nel Servizio.

Oggi, quando penso alla Signorina Irma, e lo faccio sempre più spesso, ora che il mio desiderio di proteggere e valorizzare la donna mi carica di responsabilità, il mio pensiero va a Lui senza il quale non si potrebbe comprendere la scelta di donazione totale di sè nell’amore, di persone come Lei, come Irma.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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