Rupi Kaur

Rupi Kaur

Una delle riflessioni che accompagna Rupi nei suoi lavori − e che è un po’ il fil rouge del suo pensiero − è il rapporto tra donna e donna. Come individui o come comunità, la risposta che trova è sempre nel «power to uplift»: uplift in inglese significa sollevare sia fisicamente sia moralmente, è confortare ma anche motivare. E questo, per Rupi Kaur, è sempre stato il grande pregio che hanno le donne, − solo che non lo sanno. O meglio: non sanno di poter portare questa capacità fuori dai confini dell’amicizia o della famiglia e di poterla far diventare una pratica globale, un’esercitazione spirituale e pratica per un miglioramento collettivo. Proprio come il latte e il miele sono ricostituenti, l’empowerment reciproco permette di «flourish and nourish» (letteralmente “fiorire/prosperare” e “nutrire/rafforzare”)
 È un fenomeno (per fortuna) mondiale: destinate dalla società al mutismo perenne, le donne si rendono conto che la loro libertà può passare anche dalla parola. La Kaur ha raccontato al Guardian che «per le donne del sud dell’Asia tu dovresti essere quieta e senza opinioni». Quando ha cominciato a parlare pubblicamente di argomenti come lo stupro, le mestruazioni o la violenza domestica, i suoi genitori hanno espresso preoccupazione per cosa avrebbe potuto pensare una futura suocera: «E io rispondevo, allora perché mi avete insegnato a parlare ad alta voce?».

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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