Sei mesi e non di più
Sono precipitata dentro un pozzo buio, profondo, senza luce, puzzolente di sangue, di rabbia, di vergogna.
Volevo annullare quel momento così atroce, lavarlo via con un energico bucato.
Ho strofinato, risciacquato, candeggiato …sperando che il segno scomparisse dai miei occhi, dalla mia mente, dal mio cuore.
Ci ho provato a non avere vergogna, a sentirmi innocente e incolpevole.
Ho tentato di ritornare a sorridere, di amare, di gioire ed anche di soffrire senza quell’angoscia mortale che non dona tregua, che tormenta di notte e di giorno, al sole e alla luna.
Finalmente ho lavato via la tua puzza, mi sono rialzata e sono riuscita a disprezzarti.
Ho capito che dovevo parlare del male che mi hai fatto, che la colpa era tutta tua, che io ero innocente e incolpevole.
Finalmente ho trovato la forza di denunciare.
Lo stupro non ha data di scadenza, il segno rimane per tutta la vita ma …
Per la legge del mio Paese il termine invece c’è.
Sono stata lenta, distratta, debole, fragile, confusa, ignorante…
Non sapevo che sono solo sei mesi, sei mesi e basta e poi…lo stupro scade, anche lo stupro scade senza possibilità di proroga…in Italia scade.
Sei mesi e basta!
Dipinto di Assunta Mollo