Una piccola storia: Amalia Bruni Socia d’onore

Una piccola storia: Amalia Bruni Socia d’onore

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Nicastro, Girifalco, Serrastretta, le prime tappe della ricerca

La neurologa, di origini girifalcesi («per via di mia madre che era figlia del medico condotto di Girifalco») è la direttrice del centro regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, riconosciuto a livello internazionale come presidio d’eccellenza per lo studio delle demenze degenerative, che ha contribuito all’isolamento di uno dei geni responsabili della patologia (PS1). I suoi studi sull’Alzheimer si sono combinati con quelli dei mostri sacri della neurologia mondiale come Robert Feldman, Jean François Foncin, Ron Polinsky, Luigi Amaducci.  Ma Cecilia Amalia Bruni ha avuto un vantaggio in più: poter valutare descrizioni cliniche, dati e informazioni estrapolati dai documenti dell’archivio dell’ex manicomio psichiatrico di Girifalco. Più di 16mila cartelle cliniche, di cui 6mila digitalizzate con un progetto realizzato  in collaborazione con l’Università della Calabria. In mezzo c’era quella di Angela, morta a 38 anni, originaria  di Nicastro.  Il lungo lavoro fu  quello di ricostruire l’albero genealogico della paziente alla quale nel 1904 fu diagnosticata la malattia di Alzheimer, due anni prima di quella descritta dallo psichiatra e neuropatologo tedesco  da cui la patologia prende il nome. Risalendo ancora  più indietro nel tempo, fino Serrastretta, primi  anni del ‘700.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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