Pubblicato           
il 06/03/2016

È uscito da poco nelle sale di tutt’Italia Suffragette, il film di Sarah Gavron, che racconta la storia delle donne che si batterono per il diritto di voto nel Regno Unito nei primi anni del ‘900. Un film duro come d’altronde è stata dura la realtà di quegli anni: se oggi abbiamo il nostro diritto di voto – a cui in Italia siamo arrivate nel 1945, con un ritardo di quasi vent’anni sul Regno Unito, dove fu sancito nel 1928 – lo dobbiamo anche alla retorica incendiaria di Emmeline Pankhurst. E al sacrificio estremo di Emily Davison che, durante un’azione di protesta, fu travolta dal cavallo in corsa del re Giorgio V, il 4 giugno 1913. Morì quattro giorni dopo. 

 

Un film necessario, dunque, che ribalta quella che finora era stata forse la principale fonte di informazione sulla figura delle suffragette, almeno in Italia: inaspettatamente, Mary Poppins. Chi può dimenticare la figura di Mrs Banks, la moglie di Mr Banks, che all’inizio del film rientra incitando le sue governanti alla ribellione e cantando gli slogan delle manifestazioni femministe? «Veri soldati in gonnella siam, del voto alle donne gli alfieri siam» canta Mrs Banks, ignara del fatto che Tata Ketty la stia per abbandonare dopo l’ennesima marachella dei discoli figli Jane e Michael. 

Laura Aguzzi

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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