Category Archive Riflessioni

Al via MATRIARCHY

Al via la prima edizione di MATRIARCHY a cura di sos KORAI

“Signora Senatrice Merlin, non ne posso più! 

 Ma lei spezzi questa catena vogliamo tornare ad essere donne”

Lunedì 28 Aprile p.v., alle ore 18,00, nella Sala Print Academy della Romano Arti Grafiche, prenderà il via un nuovo progetto dell’Organizzazione Di Volontariato per i Diritti delle Donne, sos KORAI, che svolge la sua finalità sociale contrastando la cultura patriarcale, e le relative conseguenze, intervenendo sui processi educativi.

MATRIARCHY é il nome provocatorio scelto per il nuovo impegno che, in realtà, non si propone  di rovesciare il patriarcato sostituendo al dominio degli uomini quello delle donne ma, piuttosto, di trasformare il modello relazionale asimmetrico tra i due generi a favore di una relazione di assoluta parità. 

Il nuovo progetto vuole attrarre l’attenzione su questioni cogenti che coinvolgono profondamente la donna attraverso incontri dibattiti introdotti da un videoclip. 

Il tema prescelto per l’edizione 2025 riguarda lo sfruttamento del corpo femminile e prende le mosse dalla Legge 20 febbraio 1958, n. 75: “Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui.”

Verranno proposte, come input alla discussione, oltre al video, le relazioni a cura di Salvatore Rizzo, Prof di Storia e Filosofia, Beatrice Lento, Psicologa, e Luigia Barone, Esperta di Violenza di Genere. L’evento sarà condotto dall’Avvocato Francesco Pontoriero, i quattro esperti sono tutti soci del sodalizio. Grande importanza avrà la discussione successiva ai fini di un approfondimento e ampliamento della tematica nonché di un coinvolgimento attivo dei partecipanti.

Ricordiamo che la legge in discussione, nota come legge Merlin, dal nome della Senatrice che più di tutti si batté per la sua approvazione, abolì le cosiddette “case chiuse”, attraverso cui lo Stato legittimava la prostituzione, e liberò tantissime donne da un marchio indelebile, negli oltre sessant’anni trascorsi da allora ad oggi lo sfruttamento del meretricio non é scomparso, ecco perché rimane attuale la riflessione sulla problematica 

Tante le sfide in campo in primis una considerazione rinnovata del corpo, le difficoltà relazionali tra i generi, l’investimento massiccio sull’educazione e la tutela dei diritti civili. 

Sono terreni delicati e difficili e proprio per questo occorre promuovere la riflessione  e il confronto. 

La Presidente di sos KORAI 

Organizzazione di Volontariato per i diritti delle Donne 

Dott.ssa Beatrice Lento 

Frida Kahlo vince la pioggia!

Terzo incontro DOMINAE
Rassegna di Donne Valorose di sos KORAI Organizzazione Di Volontariato per i diritti delle Donne
Frida Kahlo vince la pioggia e conquista il pubblico

“Sono nata nella pioggia. Sono cresciuta sotto la pioggia. Una pioggia continua nell’anima e nel corpo” così parlava di sé l’affascinante Frida Kahlo e la pioggia abbondante di ieri, venerdì 28 Marzo, non ha impedito al consueto folto pubblico di DOMINAE di recarsi alla Cappella dei Nobili per ascoltarla e vederla.
Effettivamente, la relazione della Prof Michela Ruffa é stata così intensa e carica di empatia da rendere tangibile Frida a tutti i presenti che, per oltre un’ora, sono rimasti immobili ad ascoltare le straordinarie vicende della sua vita.
A colpire é stata, soprattutto, la capacità della multiforme artista di attraversare il dolore traendone la forza per vivere intensamente. “Volere non basta, bisogna desiderare ardentemente” e il suo potente soffio vitale ha percorso le numerose traversie senza mai affievolirsi: la sua vocazione per la pittura e la poesia, il culto delle sue radici indios e l’amore per Diego Rivera, da cui divorziò per poi risposarsi, assieme alla sua straordinaria capacità di rialzarsi e di sorridere alla vita hanno fatto di Lei un’icona di resilienza.
Frida gamba di legno, Frida dalla colonna rotta, Frida colomba con l’ala spezzata vive la disabilità e accetta il dolore come qualcosa di naturale e di inevitabile e l’essere diversa plasma la sua esistenza. La fede che il dolore possa avere un senso la spinge a ricercare l’essenziale, la sofferenza, compagna di sempre, affina la sua sensibilità e l’amore diventa la forza con cui si esprime la sua voglia di vivere.
Subisce 32 operazioni porta busti di gesso e d’acciaio, subisce rifiuti, tradimenti e la delusione terribile di non poter essere madre ma la colomba ferita non smetterà mai di volare e di appassionarsi. La pittura la salva dalla disperazione e lo specchio, posto dai genitori sul letto in cui é costretta dal terribile incidente subito, le consente di guardarsi, di ritrarsi, di dare un volto al suo patimento e di comprenderlo. Frida ci insegna che non dobbiamo né possiamo sfuggire al male ma occorre guardarlo da una prospettiva diversa.
La relazione appassionata della Prof Ruffa, molto apprezzata dagli spettatori, si è conclusa con la presentazione della sua ultima opera, ”Viva la vida”, una natura viva, come lei amava definirla, in cui campeggiano cocomeri di sfumature diverse ad indicare le varie stagioni della vita. Il dipinto é il suo testamento e la sua visione dell’esistanza: un inno alla gioia, ai sogni, alla diversità come valore, all’amore, alla maternità, al dolore, alla morte e alla vita. Lo dipinge nel 1954, otto giorni prima della sua morte per embolia polmonare, a seguito dell’amputazione di una gamba, negli stessi momenti scrive l’ultima riga del suo diario:”Spero che la vita sia gioiosa e spero di non tornare mai più“

La Presidente di sos KORAI
Organizzazione Di Volontariato per i diritti delle Donne
Dott.ssa Beatrice Lento

Al via DOMINAE Rassegna di Donne Valorose

Al via la terza edizione di DOMINAE

Rassegna di Donne Valorose di sos KORAI 

Giovedì prossimo, 13 Marzo, alle ore 18.00, nella Cappella dei Nobili, in Largo Padre di Netta, a Tropea, prenderà il via la terza edizione della Rassegna di Donne Valorose, DOMINAE, organizzata dall’Organizzazione Di Volontariato per i diritti delle Donne sos KORAI. 

La finalità del progetto, uno dei tanti portati avanti dal sodalizio, é, come si legge nella locandina, quella di far conoscere le loro storie ed i loro messaggi considerato che troppo spesso, a causa della cultura patriarcale dominante,  il contributo delle voci femminili é stato trascurato, oscurato, trafugato dagli uomini, per calcolo, opportunismo o ignoranza e che, ricordarlo, serve ad arricchire le nostre esistenze. 

Nell’edizione 2025 il Festival si arricchisce di un incontro in più rispetto alle tre passate edizioni, su vasta richiesta del pubblico che si è appassionato al progetto.

Ad essere protagoniste, rispettivamente giovedì 13, giovedì 20, venerdì 28 e lunedì 31 Marzo, saranno, nell’ordine, la cantante Gabriella Ferri, portata in scena dalla Musicista e Docente Lucia Quattrocchi, la filosofa Hannah Arendt introdotta dal Dirigente Scolastico e Docente di Filosofia Angelo Stumpo, l’artista poliedrica Frida Kahlo illustrata dalla Docente di Lettere Michela Ruffa e la poetessa Alda Merini presentata dalla Docente Bruna Quattrone. 

La quattro giorni si realizzerà, così come nelle tre edizioni passate, nella Cappella dei Nobili, gioiello barocco sito nel cuore della Città, affidata alla Congregazione Nobile dei Bianchi di San Nicola presieduta dal Priore Giuseppe Romano. 

Ogni evento sarà condotto da un socio dell’Associazione che, dopo il saluto del Priore Romano e della Presidente di sos KORAI, Beatrice Lento, darà spazio al relatore e quindi al dibattito col pubblico. 

Giovedì ammireremo Gabriella Ferri, “La voce più amata di Roma”, cantante, attrice, cabarettista che, col suo stile inconfondibile, ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore degli Italiani. Scomparsa nel 2004, sulla sua tomba, al Verano, si legge come epitaffio una poesia del marito Seva Borzak :”Di notte i tuoi occhi/ brillavano più forte delle stelle/ di giorno il tuo amore/ riscaldava più del sole”

La Presidente di sos KORAI ODV per i diritti delle donne 

Dott.ssa Beatrice Lento 

Comunità nel segno del Quaderno dell’8 Marzo NATUZZA

Abbiamo fatto Comunità nel segno del Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI & Caffo “NATUZZA”

Come ormai tradizione, la comunità di Tropea e delle località  limitrofe si è riunita per celebrare la Giornata Internazionale della Donna nel segno del Quaderno

dell’8 Marzo dell’Organizzazione di Volontariato per i diritti delle donne sos KORAI in partenariato col Gruppo Caffo.

La Sala Print Academy della Romano Arti Grafiche non è riuscita a contenere gli affezionati al Quaderno che, pur di seguire l’evento, hanno affollato l’ampio salone d’ingresso dello stabilimento. 

Sia la notevole presenza di pubblico che la prima Donna della pubblicazione, quest’anno la mistica di Paravati conosciuta e amata in tutto il mondo, hanno caricato la celebrazione di un’energia positiva enorme che ha contagiato tutti i presenti con un’unica e intensa suggestione. 

I contributi dei relatori, coordinati dalla socia del sodalizio, Pia Rispoli, hanno assunto forme diverse e la testimonianza di Padre Cordiano, Rettore dell’Opera voluta da Natuzza, ha aperto la carrellata degli interventi presentando la Serva di Dio, una delle splendide diciotto donne narrate, a cui il Quaderno é stato dedicato. Nel giorno dell’8 Marzo, Padre Michele ha voluto parlare di Lei come Donna, capace, come tante, di conciliare innumerevoli compiti e  ruoli, sempre col sorriso dell’accoglienza: la grande mistica non ha rinunciato ad essere madre e sposa ed ha, altresì, seguito  la chiamata del Signore divenendo un Angelo dispensatore di conforto.

Padre Michele, nella sua appassionata testimonianza, ha raccontato, tra l’altro, la reazione di alcuni stranieri, importanti rappresentanti del mondo della comunicazione, che, vedendola, erano ripartiti subito, delusi dal suo aspetto umile: in Lei avevano visto una “poveraccia” e non la prescelta del Signore, dispensatrice di pace e trascinatrice di popoli, una reazione evocativa della pochezza umana attratta, troppo spesso, dall’apparire anziché dall’essere.

Molto coinvolgente anche la testimonianza di Delfina Barbieri Caffo, Madrina del Quaderno, che ha narrato episodi toccanti del suo rapporto con la mistica ed ha invitato tutti a rivolgersi a Lei per ottenere serenità. 

Gli interventi successivi del Presidente del Gruppo Caffo, Pippo, del Priore della Confraternita dei Bianchi di San Nicola, Peppino Romano, del Presidente della Consulta delle Associazioni, Francesco Rotolo, del Presidente della Romano Arti Grafiche, Mario Romano e della Presidente di sos KORAI, Beatrice Lento hanno approfondito la problematica della Parità di Genere condividendo col pubblico  la propria esperienza. 

Se per alcuni dei relatori il traguardo della Parità è stato raggiunto o quasi per altri é ancora da conquistare, tutti hanno riconosciuto il valore dei talenti femminili e secondo alcuni vi sono dei chiari segnali che preannunciano un futuro connotato dal pieno successo della donna. 

Dalla discussione é anche emerso un omaggio al Femminismo che, con le sue lotte, rappresenta il presupposto imprescindibile del grado di emancipazione   femminile conquistato.

La Presidente Lento, rispondendo ad una domanda della conduttrice, ha rimarcato come le donne contemporanee stiano sulle spalle di quelle combattenti, troppo spesso vilipese e condannate dai benpensanti, e come non si possa né si debba abbassare la guardia perché la parità ancora non é stata conquistata: sono passati solo 29 anni dalla legge che ha riconosciuto lo stupro come reato contro la persona, fino al 1996 era un delitto contro la morale, solo 44 anni dall’abolizione del matrimonio riparatore e dal delitto d’onore, avvenuta nel 1981 e, ancor oggi, se una donna é uccisa per quelli che, vergognosamente, vengono definiti motivi passionali, all’assassino, spesso, sono riconosciute le attenuanti. 

Il MeToo, i femminicidi, gli stupri, il corpo della donna usato come uno strumento pubblicitario o merce di consumo, la scarsa presenza femminile nei posti di potere dimostrano che il percorso per la parità non é terminato per questo è importante, anche oggi, nel 2025, essere femministi. Dovrebbero esserlo tutte le persone di buona volontà, uomini e donne, per conquistare insieme un più alto livello di civiltà dove non ci sia spazio per gli odii e le guerre ma solo per la convivenza democratica e la pace. 

L’attrice Noemi Di Costa, nel corso della manifestazione, ha coinvolto tutti con l’interpretazione di diciassette stralci dei racconti di donna contenuti nel Quaderno mentre quello relativo a Natuzza é stato letto dall’autrice Giusy Staropoli Calafati. 

Molto toccante anche l’intervento di Marika Mazzara, che ha riportato nel Quaderno la storia della madre ed ha voluto testimoniare la gioia di averlo fatto, per puro caso, in quello dedicato a Natuzza che considera come la sua mamma spirituale.

La conclusione dell’evento é stata affidata a LaboArt, l’associazione artistica presieduta da Maria Grazia Teramo, che ha portato in scena, grazie a quattro bravissime e giovanissime allieve, una performance dedicata a Frida Kahlo, ispirata ad un testo della prof. Michela Ruffa, con l’esecuzione della bellissima canzone d’amore “Diego e io” di Brunori Sas.

La condivisione di emozioni é stata ampia e coinvolgente e, come osservato, dal Presidente della Romano Arti Grafiche, casa editrice del Quaderno, che ha ospitato l’evento nel proprio stabilimento, tutti i presenti si sono sentiti coinvolti, hanno partecipato con grande attenzione e in silenzio ed ognuno é tornato a casa commosso e con un’emozione bella nel cuore! 

La Presidente di sos KORAI ODV

Dott.ssa Beatrice Lento 

Arriva Natuzza: il Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI ODV

Arriva “Natuzza”: il sesto Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI ODV

Le storie di donne da narrare non finiscono mai! 

Il “Quaderno dell’8 Marzo” dell’Organizzazione Di Volontariato per i diritti delle donne sos KORAI giunge, quest’anno, alla sesta edizione. 

Nato nel 2018, il progetto ha proseguito il suo percorso con la sola sosta forzata dovuta al Covid e, dopo “Agape”, “Greta”, “Caterina”, “Jole” e “Olga”, arriva Natuzza: il Quaderno che prende il nome della mistica di Paravati che tanto conforto ha elargito nella sua vita a chiunque avesse bisogno di accoglienza e di una carezza spirituale. É lei, cuore puro al servizio del Signore, la prima di altre 17 meravigliose donne narrate nella pubblicazione, tutte calabresi o, comunque, legate alla Calabria, e tutte portate in scena da narratrici e narratori innamorati delle loro storie che, in poche battute, hanno saputo riassumerne i tratti essenziali. 

Ancora una volta le loro vicende ci parlano di speranza, coraggio, tenacia, pazienza, pragmatismo, sfida del pregiudizio e delle regole precostituite. Ad emergere  la passione, la capacità di accogliere, di ascoltare, di dialogare, di prendersi cura e  l’esserci con tutte se stesse, sempre e comunque: la differenza Donna, che diventa ricchezza per la famiglia e per l’umanità intera, emerge con tutta la sua forza. 

A legare le 18 protagoniste del Quaderno 2025 il tralcio verde d’edera, dipinto, assieme ad altri, numerosi, bellissimi acquerelli,  dalla socia Loredana, e la dichiarazione di Simone de Beauvoir:”Io accetto la grande avventura di essere me stessa”. 

Anche se in alcuni momenti e in alcuni luoghi, parrebbe superfluo parlare di parità di genere  e di diritti delle donne, purtroppo, non è così: proprio quando ci sentiamo sicure delle conquiste maturate i dati statistici e gli eventi ci richiamano all’azione e alla necessità della lotta.

Purtroppo, bisogna gridare forte se in tanti non vogliono sentire, fortissimo perché é ancora necessario. 

Ci fa piacere che anche quest’anno siano arrivate donne con storie intense e ricche di messaggi e, come Presidente di sos KORAI, desidero ringraziarle calorosamente ed affettuosamente, assieme ai loro familiari e amici, per aver reso nota la loro storia, un grazie anche alla pittrice Loredana Rivoltella per le illustrazioni fiorite, alla direttrice artistica, Anna Maria Miceli, che insieme a me a cercato di rendere esteticamente attraente l’opera, alla Romano Arti Grafiche che l’ha prodotta con massima cura nei suoi stabilimenti e soprattutto alla Madrina del Quaderno, Delfina Barbieri, per il costante incoraggiamento e l’affettuosa guida. Un grazie speciale al Presidente Pippo Caffo, nostro convinto partner, che, ancora una volta, ha condiviso il nostro impegno per i diritti delle donne e ci ha donato la realizzazione del libro.

Il Quaderno dell’8 Marzo é il nostro fiore all’occhiello perché ci consente di celebrare la Giornata Internazionale della Donna con un omaggio concreto al Genere Femminile, é uno strumento potente di divulgazione del valore del rispetto, da tutelare contro ogni forma di prevaricazione dettata dalla cultura patriarcale ancora imperante in tutto il mondo, comprese le nostre “civilissime” latitudini. 

Raccogliere storie di donne calabresi  e diffonderne i messaggi non è solo un’atto d’amore verso di loro ma anche verso la nostra terra troppo spesso veicolata da immagini deformate dal pregiudizio e dagli stereotipi.

Il Quaderno é una voce alternativa che, attraverso le  oltre 100 storie narrate nelle sei edizioni, tratteggia un’identità femminile calabrese forte e resiliente che, con tenacia, sensibilità ed intelligenza, non rinuncia ad essere se stessa e, spesso senza clamori, é protagonista del proprio tempo. 

L’8 Marzo celebreremo  la Giornata Internazionale della Donna ed il Quaderno NATUZZA, con le sue 18 meravigliose donne, entrerà nelle case di tutti i convenuti. L’evento, condotto dalla socia Pia Rispoli, sarà arricchito dalla testimonianza su Natuzza di Padre Cordiano, Rettore del “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime”, e dalle riflessioni del Presidente Pippo Caffo, della Madrina del Quaderno Delfina Barbieri, del Priore della Confraternita dei Bianchi di San Nicola Peppino Romano, del Presidente della Consulta delle Associazioni Francesco Rotolo e del Presidente della Romano Arti Grafiche Mario Romano. 

La conclusione della celebrazione vedrà in scena la rappresentazione teatrale “Anche un’ala rotta può volare” a cura di LaboArt e della Prof. Michela Ruffa.

In questi anni d’impegno il Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI ODV ha conquistato lo spazio di un evento atteso, questa gratificazione ci ha indotti a proseguire nonostante le difficoltà inevitabili quando si affrontano problematiche delicate e s’invadono spazi intimi, della fiducia e dell’apprezzamento accordataci siamo profondamente grati.

Tropea 20 Febbraio 2025

La Presidente di sos KORAI ODV 

Dott.ssa Beatrice Lento  

La Cittadinanza Attiva

“La Cittadinanza Attiva é il perno della società civile e si esprime partecipando ad ogni processo che la coinvolge. L’insediamento della Commissione di Accesso agli Atti al Comune di Tropea é un evento di forte rilevanza che non può lasciare nell’indifferenza la comunità e soprattutto chi, in associazione con altri, ha a cuore la città e s’impegna a dare il suo contributo per difenderla, promuoverla e arricchirla. 

É in questo ruolo e con questo spirito che, nel massimo rispetto e nell’assoluta fiducia verso le Autorità e le Istituzioni coinvolte nel procedimento e senza volontà alcuna di anticiparne gli esiti, esprimiamo il nostro dispiacere in considerazione della condizione diffusa di benessere faticosamente conquistata. 

Tropea é assurta a capitale del turismo calabrese e a borgo più bello d’Italia, ha raggiunto il palcoscenico mondiale attraendo in ogni stagione viaggiatori di paesi lontani, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti e, quel che più conta, ha ritrovato l’orgoglio d’appartenenza, il senso civico e il sentimento di comunità che consentono di contribuire all’agognata meta dello sviluppo di tutto il comprensorio e dell’intera Calabria. 

Negli ultimi anni ci si è prodigati sempre più per rispettare le regole facendone scorgere gli innegabili vantaggi, ci si é spesi per far maturare la coscienza ecologista e si sono conquistate rinomate certificazioni, si é ridata dignità ai luoghi e si é posta la cultura alla base del governo cittadino raggiungendo mete inimmaginabili e confermando che, anche in Calabria, si cresce se si mettono in moto le energie giuste. 

É per tutto questo che avvertiamo il bisogno di tributare al Sindaco e all’Amministrazione a sua guida il giusto riconoscimento e attendiamo fiduciosi la rapida conclusione dell’indagine in corso senza smettere di adoperarci. Proseguiamo a testa alta perchè Tropea è città sana che respinge ogni forma d’illegalità, aborrisce la criminalità organizzata, tende la mano a chi è in difficoltà, accoglie ed aiuta.

Andiamo avanti con fermezza perché Tropea si nutre di lavoro onesto, di buona volontà, di rettitudine, di rispetto e di amore per il sapere. 

Continuiamo ad operare con fiducia, responsabilità e determinazione perché i pregiudizi e le reali zavorre che hanno frenato lo sviluppo della nostra terra possono essere sconfitti. 

La Bellezza che ci é data é diventata fonte di benessere condiviso proprio per 

questo! 

Tropea 28 Ottobre 2023 

Firmato

-Associazione Turistica Pro Loco Tropea APS Associazione di Promozione Sociale

 -sos KORAI ODV Organizzazione Di Volontariato

-Associazione Culturale Amici del Conservatorio

-LaboArt Tropea APS Associazione di Promozione Sociale

– Associazione Culturale Gruppo Folk Cittá di Tropea

-Associazione Culturale Culture a Confronto “ 

Germaine Greer

Germaine Greer (1939 – vivente), intellettuale femminista australiana.

  • Barbie è stata uno strumento per insegnare alle donne dalle spalle larghe, dalle gambe corte e dal corpo massiccio, alle donne reali di tutto il mondo, a disprezzare il loro corpo come noi disprezziamo il nostro, così da indurle a spendere quel denaro che potrebbe essere impiegato per acquistare libri o computer o biciclette in prodotti “di bellezza“, fabbricati a basso costo e venduti in confezioni costose. Dopo l’implosione dell’Urss, i primi negozi occidentali che aprirono nelle vecchie città sovietiche furono i franchise di prodotti cosmetici, così che, prima di poter comprare un’arancia o una banana, una donna russa poteva acquistare un rossettodi marca.[1]

DOMINAE si conclude: appuntamento all’edizione 2024

DOMINAE, rassegna  di donne valorose di sos KORAI ODV,  si conclude dando appuntamento all’edizione 2024

Giunge al termine la prima edizione di DOMINAE, la rassegna di donne valorose realizzata, a Tropea, da sos KORAI, l’organizzazione di volontariato per i diritti della Donna presieduta da Beatrice Lento. 

Tutto ha concorso a rendere esclusivo l’evento a partire dal luogo che l’ha accolto: la splendida Cappella dei Nobili, situata accanto all’attuale sede del Comune, un tempo Collegio dei Gesuiti, eretta tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600.

L’iniziativa ha preso le mosse dalla considerazione che troppo spesso il contributo delle voci femminili viene trascurato, oscurato, trafugato dai maschi, per calcolo, opportunismo e ignoranza per cui é importante recuperarlo e diffonderlo.

Tre gli appuntamenti del festival, collocati negli ultimi tre giovedì di Marzo, mese tradizionalmente legato alla donna per la presenza della Giornata Internazionale a lei dedicata. 

A presentarsi sulla scena tre creature femminili diversissime tra di loro ma unite da un filo conduttore: la trasgressivitá rispetto ai modelli stereotipati della donna. Sibilla Aleramo, Simone Weil e Rosa Balistreri, sebbene connotate da interessi diversi: la letteratura, la filosofia e la musica, esprimono un modello di donna lontano dalle immagini scontate dell’essere femminile che si realizza principalmente attraverso i ruoli di madre e di moglie e danno un importante contributo al dibattito sulla questione femminile. 

Tutte e tre sono delle Dominae: donne coraggiose, protagoniste della loro vita grazie a una carica eccezionale di resilienza che tempra e rafforza le loro personalità trasformando in occasioni di crescita le disavventure dell’esistenza. 

A presentare gli incontri i soci di sos KORAI Pasqualina Del Mastro, Maria Domenica Ruffa e Dario Godano 

A introdurre  Sibilla, Bruna Quattrone, Docente di Lettere al Liceo Classico

“Pasquale Galluppi” di Tropea, a narrare Simone  Angelo Stumpo, Filosofo e Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Buccarelli Garibaldi “ di Vibo Valentia, mentre a raccontare, suonare e cantare Rosa,  Lucia Quattrocchi, Docente di Religione al Liceo Scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia, e Caterina Timpano, Docente di Matematica  all’ ITIS “M. M. Milano” di Polistena, entrambe musiciste, componenti del coro della Parrocchia di Vibo Marina, rispettivamente Direttrice e Vicedirettrice.

La Prof. Quattrone ha evidenziato il testamento spirituale dell’Aleramo: “Non so se sono stata donna, non so se sono stata spirito. Sono stata amore.”, una Domina che si è distinta non solo per le sue doti di scrittrice ma anche per la straordinaria sensibilità con cui ha descritto l’animo femminile, acuita, sicuramente, dalla peggiore esperienza che una donna possa subire, lo stupro. Sullo sfondo la bandiera del Femminismo che trova il manifesto ideale nel suo romanzo più famoso, “Una donna”.

Il Filosofo Stumpo ha rimarcato come l’essere donna di Simone Weil si sia manifestato con la volontà di porsi alla pari: lavorava in fabbrica, si arruolava nella guerra civile spagnola, prendeva posizioni chiare nel dibattito intellettuale. Non si preoccupava dell’aspetto esteriore, Simone non sentiva il bisogno di conformarsi alle ragazze della sua età ma voleva capire come migliorare le condizioni sociali di chi viveva sotto il peso del potere: una vera Domina.

Le Prof. e Musiciste Quattrocchi e Timpano, da vere artiste, hanno portato in scena Rosa, la cantante più famosa della Sicilia, e il suo inno di denunzia, di forza, di reazione. La loro interpretazione, recitata e cantata, ha accompagnato le anime dei presenti nel cuore della Balistreri  grazie al suono della sua chitarra, una Yamaha dalle corde di metallo, e ai suoi canti a cui non si può rimanere indifferenti. Tra le pareti dorate della Cappella dei Nobili si é materializzata la terra arsa di Sicilia, la bambina scalza, la donna violentata, delusa, indignata, offesa e amata, l’indomita cantastorie di Licata, anticonformista ed emancipata che ha trattato con estremo coraggio temi scottanti: anche lei una Domina.

La Rassegna di donne valorose di sos KORAI ODV, patrocinata dal Comune di Tropea, che ha ottenuto anche l’apprezzamento degli Istituti Superiore e Comprensivo cittadini oltre che della Pro Loco, ha registrato un grande successo di pubblico, tra cui anche una componente studentesca, che ha seguito con continuità i tre appuntamenti intervenendo nel dibattito successivo alle introduzioni degli esperti. L’atmosfera raccolta e preziosa della Cappella dei Nobili, che ha ospitato la Rassegna,  grazie alla vicinanza della Confraternita Nobile dei Bianchi di San Nicola e del suo Priore Giuseppe Romano, ha offerto il clima adatto ad un’intensa colloquialitá tra gli intervenuti che ha reso le riunioni vere occasioni di arricchimento reciproco. 

La finalità della Rassegna DOMINAE non è stata semplicemente in termini di omaggio alle tre Donne Valorose ma ha voluto rimarcare l’importanza di intervenire consapevolmente sui processi educativi eliminando i pregiudizi che limitano ancor oggi la donna nella possibilità di esprimere liberamente i suoi talenti. 

É un’operazione essenziale se si vuole offrire all’umanità intera, e non solo alle donne, l’opportunità di mettere a frutto tutte le risorse degli esseri umani senza sciocche e mortificanti discriminazioni di genere. 

Forse le derive infelici che oggi viviamo in termini di conflittualità, di violenze, di sconvolgimento ecosistemico e di tanto altro possono essere arginate e superate se i talenti femminili non vengono più ostacolati e s’istaura una civiltà rinnovata nel segno della pari dignità di genere.

DOMINAE 2023 si conclude nel successo e già da ora incomincia a prepararsi per l’ edizione 2024.

La Presidente di sos KORAI ODV

Dott.ssa Beatrice Lento 

Natalia Ginzburg

La sua vita ha attraversato eventi storici difficili, pesantissime tragedie personali. Cresce a Torino in un ambiente intellettuale e antifascista: continui controlli della polizia, la prigione che tocca diversi membri della sua famiglia, tra cui il padre e alcuni dei fratelli. Sono anni che sintetizzerà bene, in seguito, nel suo Lessico famigliare (1963). Nel 1938 si sposa con Leone Ginzburg, che nel 1940 viene mandato al confino in un piccolo paese dell’Abruzzo, e con lui vivranno Natalia e i tre figli (Carlo, Andrea, Alessandra) fino al 1943. Ricorderà quel momento in un testo delle Piccole virtù (1962), un tempo vissuto come un passaggio scomodo e che si rivelerà essere invece il più felice.
Tra il 1943 e il 1944, i Ginzburg presero parte a diverse attività di editoria clandestina. Al loro ritorno a Roma, Leone fu arrestato e condotto in prigione, dove morì per tortura, senza poter rivedere la moglie ed i tre figli.
La scrittrice torna a Torino e, al termine della guerra, inizia a collaborare alla casa editrice Einaudi. Traduzioni, romanzi, saggi, opere di teatro: la sua attività di scrittrice riempie i decenni successivi. Si sposerà di nuovo, nel 1950, con Gabriele Baldini, che morirà nel 1969. E sarà anche parlamentare (1983 e 1987), eletta nella Sinistra Indipendente, attiva in iniziative per la difesa dei diritti e contro il razzismo.
È lì che io l’ho conosciuta.
Scrivere queste righe ha significato per me rendermi conto di qualcosa di inaspettato: come una persona che da tanti anni non è più con noi possa, a un tratto, essermi di nuovo vicina. Un’emozione profonda, che non conoscevo.
Natalia, nel ricordo, è proprio lei: affettuosa con le persone che le sono attorno, molto consapevole dei problemi umani e politici del mondo di cui siamo parte. Schiva e discreta. Silenziosa, in molte occasioni. Sempre attenta. La sua presenza non si deforma, non si appanna.
È la persona grazie alla quale ho capito come incontrare generazioni, esperienze, e pezzi di storia differenti da quelli che viviamo, possa costituire un “ponte” molto importante – se lo sappiamo utilizzare – per imparare, in qualche modo, a vivere: consapevoli, anche fiduciosi. Ci sono momenti e aspetti difficili, della vita e della storia; ma magari, andando avanti, di tutto questo capiremo il senso. Quel che succede attorno a noi, cercare di capirlo; e riuscire a fare la nostra parte. Non starne fuori, o ai margini. Un disorientamento estremamente attento, che sta tutto nella misura dell’umano. Questo c’è nei suoi scritti.
Il suo linguaggio è “umile”; lo sono i titoli dei romanzi, Le voci della sera (1961); Lessico famigliare (1963), Ti ho sposato per allegria (1966); La città e la casa (1984). Ci sono le “piccole cose”, la “vita quotidiana” (termini usati in alcuni filoni della sociologia: dunque, anche in questo c’è tra noi un legame).
I personaggi che nella sua scrittura arriviamo a conoscere come se davvero li avessimo incontrati, per quanto ci sono messi vicino, nei gesti semplici, nelle parole e anche in quello che non dicono, vivono negli anni del fascismo, delle leggi contro gli ebrei, di Mussolini e dell’Asse Roma-Berlino, della guerra. Ho chiara in mente (Tutti i nostri ieri, 1952) la descrizione del momento in cui si sparge la notizia della caduta del fascismo, e si parla dell’armistizio, e si spera che sia tutto finito. Ma poi arrivano i tedeschi, e invece «gli inglesi non arrivano mai».
Molti dei suoi libri sono costruiti attraverso lo sguardo di donne. C’è la vita di bambine (Natalia, in Lessico Famigliare), di giovani ragazze incinte, di vecchie (la «signora Maria»), di donne adulte con i loro figli (Lucrezia, La città e la casa) le contadine, le borghesi.
E gli uomini: quelli in guerra, lontani per mesi e per anni; quelli di cui si sapeva solo che erano “in Russia”. Cenzo Rena e Franz che si consegnano ai tedeschi per salvare la vita di dieci ostaggi innocenti, e vengono fucilati: sono le ultime pagine dei “nostri ieri”.
Ho amato moltissimo l’invenzione (appunto nell’ultimo testo che ho citato) di mettere insieme le lettere di persone, familiari, amici, che si tengono in contatto o si ritrovano (e cambiamenti, sofferenze, il passare del tempo). Il tono, le parole sono quelle della vita di ogni giorno e delle “piccole cose”, che però sono parte di vicende storiche complesse, pesanti. Complesse e pesanti anche le sue esperienze, a partire dalla morte terribile di Leone Ginzburg, il marito torturato e ucciso in carcere nel ‘44. Di questo lei non parlava mai.
Ci siamo “viste” per la prima volta (entrambe come neodeputate elette nella Sinistra Indipendente, ed entrambe “nuove” dell’ambiente) nel corso di una affollata riunione, in una stanza di Montecitorio. Mi ero seduta vicino ad alcune altre persone del nostro “gruppo” quando è entrata, un po’ incerta tra tanta gente in quel contesto inconsueto. Sono andata verso di lei e le ho suggerito di venire dove già alcuni di noi erano seduti. Da allora, mi ha definito il suo “angelo custode” nelle prime esperienze parlamentari, quelle burocratiche in particolare: fare il tesserino di deputato, identificare la propria cassetta postale tra le molte centinaia disponibili, trovare l’ascensore giusto per salire ai piani superiori. Allora c’erano queste cose, poi certo molto sarà cambiato nel palazzo.
Abbiamo passato insieme molto tempo: le sedute durante i lunghi dibattiti parlamentari, riunioni di ogni tipo, convegni. Nel 1989 abbiamo costituito, insieme ad altri, l’associazione Italia/Razzismo. E momenti liberi: a casa sua a Roma; una volta a Sperlonga durante le vacanze e anche un’estate, chissà come, in Val d’Aosta, con Vittorio Foa. Voglio ricordare anche lui, che mi è altrettanto caro.
I figli, i nipoti. In un paio di occasioni anche Giulio Einaudi: lui mi sembrava poco contento che io fossi tra i piedi, proprio non c’entravo con il loro mondo. In effetti non ricordo che si sia mai parlato dei suoi romanzi o di letteratura in generale: forse avrei dovuto farlo.
Certe sue brevi frasi comunque mi sono rimaste in mente. Alcune dei suoi libri; altre, di momenti vissuti insieme: quelle dell’ultima volta che ci siamo viste. Abbiamo parlato di cose quotidiane, come sempre. Il giorno dopo mi hanno chiamato, e ho saputo che non c’era più.
Le tengo dentro di me: con gratitudine e un senso di profonda tenerezza.

Di Laura Balbo dall’Enciclopedia delle donne

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