Ricorre quest’anno il centesimo anniversario del raggiungimento del diritto di voto delle donne nel Regno Unito. Il 6 febbraio del 1918 infatti il Representation of the People Bill divenne legge. Le ‘suffragette’ giocarono un ruolo determinante nel conseguimento di questa vittoria, soprattutto in un’epoca in cui le donne avevano pochi diritti e non giocavano alcun ruolo sulla scena politica.

Cinque cose da sapere sulle ‘suffragette’.

1) Il nome. Il nome ‘suffragette’ fu usato per la prima volta nel 1906 dal Daily Mail per definire con sfumatura dispregiativa la Women’s Social and Political Union (Wspu), uno dei gruppi che da decenni spingevano per il suffragio femminile. La Wspu era stata formata tre anni prima a Manchester, nel nord dell’Inghilterra, dall’attivista Emmeline Pankhurst. Presto il nome ‘suffragette’ cominciò a essere usato dalle attiviste stesse. In realtà alcune organizzazioni militanti, chiamate inizialmente ‘suffragiste’, portavano avanti rivendicazioni già dal 1870 circa.

2) La disobbedienza civile. Come annunciava il loro famoso motto ‘Fatti, non parole’, in inglese ‘Deeds not words’, le suffragette erano un’alternativa militante ai gruppi che spingevano per il voto delle donne con mezzi pacifici, per esempio con pressioni tramite lobby. Le suffragette portarono avanti una campagna senza precedenti di disobbedienza civile: rompevano vetrine dei negozi, facevano saltare in aria cassette della posta e tagliavano l’elettricità. In una delle azioni più eclatanti, fecero esplodere delle bombe in una casa del ministro delle Finanze e futuro premier David Lloyd George nel 1913, determinando danni significativi. Lo stesso anno Emily Davison diventò la prima martire per la causa: morì dopo essersi buttata sotto un cavallo del re Giorgio V alla corsa equestre nota come Derby di Epsom. Molte attiviste furono arrestate e messe in prigione, dove intrapresero scioperi della fame e vennero alimentate a forza.

3) Le critiche. Emmeline Pankhurst e altre leader furono accusate di far parte di una elite della classe media, ma in realtà trassero forza anche dalla ‘working class’, accogliendo per esempio donne che lavoravano nel settore tessile e nell’East End londinese. Il numero di membri attivi non è chiaro, ma il gruppo aveva grande sostegno da parte dell’opinione pubblica, nonostante le critiche diffuse da parte di uomini e talvolta anche alcune donne, che accusavano le suffragette di tradire i loro ruoli di donne e madri. Pankhurst chiese lo stop della campagna all’inizio della Prima guerra mondiale, invitando le sostenitrici ad appoggiare gli sforzi durante il conflitto.

4) Diritto di voto. Il governo di Londra concesse il diritto di voto ad alcune donne sopra i 30 anni il 6 febbraio del 1918, mentre il diritto di voto uguale a quello degli uomini fu garantito 10 anni dopo, quando Emmeline Pankhurst era già morta. Le suffragette ispirarono anche le femministe in altri Paesi tra cui la Francia, dove il movimento assunse lo stesso nome e le donne ottennero il diritto di voto nel 1944 durante la Seconda guerra mondiale.

5) Il Museo e il film con Meryl Streep. La casa di Manchester in cui Emmeline Pankhurst fondò la Women’s Social and Political Union è un museo e centro per le donne. Nel 2015 è uscito il film ‘Suffragette’, in cui Pankhurst è interpretata da Meryl Streep. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/suffragette-Anniversari-100-anni-fa-grazie-a-loro-le-donne-conquistarono-il-diritto-di-voto-nel-Regno-Unito-
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Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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