Archivio annuale 26th Novembre 2019

UNA PANCHINA ROSSA A TROPEA

UNA PANCHINA ROSSA a Tropea 
Da ieri, 25 Novembre 2019, in Largo Duomo a Tropea, alle spalle della Cattedrale,  spicca, nel suo brillante rosso, una panchina, tra le tante distribuite lungo la suggestiva Piazza che guarda il porto e le chiese di San Francesco e della Michelizia. 
Chi si avvicina a guardarla scopre che é stata realizzata, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulla Donna, dal Comune in collaborazione con l’Istituto Superiore e l’Associazione sos KORAI Onlus. 
Sulle sue doghe campeggiano i versi della grande poetessa Emily Dickinson:”Il silenzio é tutto ciò che temiamo. C’é riscatto in una voce”.
L’inaugurazione è recentissima e ha visto il piazzale gremito di giovani studenti e di altrettanti cittadini, desiderosi di poter dire:”Io c’ero.”
Effettivamente ne é valsa la pena perché l’emozione è stata tanta e viverla intensamente ha suscitato una sensazione di profondo benessere. Splendido lo spettacolo delle ragazze e dei ragazzi che, disposti a semicerchio davanti al magico punto rosso, ammirati frontalmente dagli adulti, altrettanto emozionati e gioiosi di soddisfazione, hanno, lentamente, svelato la panchina raccogliendo il lungo velo drappeggiato a coprirla.
 Fino all’ultimo si era temuto di non poter concludere così l’ intenso momento preparatorio svoltosi al Santa Chiara, ma, quasi per magia, il cielo nero si é improvvisamente alleggerito dai nuvoloni che preannunciavano la pioggia. 
Nel salone dell’antico Monastero in tanti a preparare emotivamente l’evento PANCHINA ROSSA. Col sottofondo delle rappresentazioni musicali e teatrali degli studenti sono andati in scena tutti  i promotori dell’iniziativa. Un palcoscenico decisamente inconsueto, rappresentato da un grande cerchio punteggiato, lungo la circonferenza, da centinai di pezzetti di cuore caduti a causa della violenza subita, frammenti di donne ferite dai maltrattamenti, dalle umiliazioni e dalle sofferenze fisiche e psicologiche inferte da uomini malati di assurdo, esasperato maschilismo.
A entrare per prima nel cerchio rosso dell’impegno Beatrice Lento, Presidente di sos KORAI Onlus, che ha svolto il compito di conduttrice. Nel suo primo intervento ha spiegato il senso dell’iniziativa evidenziando che la panchina non é un elemento dell’arredo urbano né tantomeno un’ istallazione artistica, si tratta, piuttosto, di un progetto di sensibilizzazione e informazione di dimensione nazionale, promosso dagli Stati Generali delle donne, che ora include anche Tropea in un circuito di sensibilità rinnovata.
 La panchina é molto più di un evento, destinato a consumarsi  nel  giro di due o tre ore, é un segno che rimane nella Comunità e parla, invitando a uscire dai circuiti dell’indifferenza, perché la sofferenza, o addirittura la morte di una donna per mano di un uomo violento, é una ferita che pesa sulla comunità. 
La Lento a poi invitato a varcare il cerchio rosso i partner dell’ iniziativa a iniziare dal Sindaco che ha rimarcato la vicinanza alla donna dell’Amministrazione giá evidente nel numero notevole di presenze femminili in seno alla Giunta e al Consiglio.
 Il Primo Cittadino ha anche sottolineato l’importanza di un’azione corale e l’esigenza di non cadere nella generalizzazione che fa di tutti gli uomini un fascio. Subito dopo il Sindaco Macrì, a entrare nel cerchio rosso, la prof. Maria Domenica Ruffa, in rappresentanza del Dirigente Scolastico  Nicolantonio Cutuli. La docente ha espresso il grande impegno nel settore riversato dalla Scuola e la grande volontà del corpo docente, costituito per la gran parte da donne.
 Ultima a collocarsi nello spazio rosso la socia di sos KORAI Luigia Barone,  che ha dinato una toccante testimonianza, frutto della sua professionalità di Giudice Onorario del Tribunale dei Minori di Catanzaro. 
La storia di Stella, studentessa del Superiore, é apparsa, nel suo squallore di profondo degrado etico, un tragico episodio di indifferenza. La giovane ha lanciato tantissimi messaggi d’aiuto ma nessuno, neppure  la sua scuola, li ha raccolti impedendo la tragedia. Luigia ha sottolineato, in particolare, il timore della ragazza di affrontare le vacanze estive, una paura così profonda da indurla a tentare di togliersi la vita. Fortunatamente non ci é riuscita, o, per meglio dire, c’é riuscita a metá ed ora giace in stato vegetativo in ospedale. 
Il backstage della realizzazione della PANCHINA ROSSA ha segnato la fine della prima fase al Santa Chiara e il lungo corteo si é portato in Largo Duomo concludendo la celebrazione della speciale giornata in un clima  di profonda condivisione comunitaria. Ha colpito, particolarmente, il religioso e assoluto silenzio che ha scandito le fasi più forti della celebrazione.
“ Femminicidio” ha dichiarato la Lento, coordinatrice del progetto “ é un neologismo, bruttino, dietro cui si nascondono realtà e motivazioni complicate. Essenzialmente c’é la difficoltà di alcuni uomini di accettare l’emancipazione femminile e la resistenza di una forte tradizione maschilista che induce a confondere l’amore col possesso, l’ uomo si sente il padrone della donna ridotta ad oggetto da usare ed abusare a proprio piacimento. 
UNA PANCHINA ROSSA é l’ impegno condiviso dalla Città di Tropea ad andare oltre per conquistare spazi di civiltà”.
Tropea 26 Novembre 2019 
La Coordinatrice del Progetto
UNA PANCHINA ROSSA a Tropea 
Dott.ssa Beatrice Lento 
Presidente di sos KORAI Onlus 

Eccola la nostra Panchina Rossa

Si trova in Largo Duomo a Tropea e porta i versi di Emily Dickinson, un monito a uscire dall’indifferenza.

Tutti dobbiamo fare la nostra parte, non far finta di niente, non giustificare, non sottovalutare, non sminuire… pensiamo che una creatura sta soffrendo e anche domani potrebbe essere troppo tardi.

Una Panchina Rossa a Tropea

Si è realizzata con successo la celebrazione del 25 Novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulla donna.

L’evento, promosso dal Comune di Tropea, è stato condiviso dall’Istituto Superiore di Tropea e dalla nostra Associazione.

sos KORAI Onlus ha coordinato la manifestazione che si è conclusa con l’inaugurazione di una panchina rossa in Largo Duomo recante la frase di Emily Dickinson:” Il silenzio è tutto ció che temiamo. C’è riscatto in una voce.”

Libri? No! É una donna!

Sembra assurdo eppure qualcuno, anzi più di uno, ha detto che i libri sono veleno e per leggerli occorre possedere l’antidoto.

Gli esseri deboli non lo posseggono, ergo le donne che leggono sono pericolosissime.

Una Panchina Rossa

Una Panchina Rossa a Tropea per dare spazio alla Donna
Il 25 Novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulla Donna, sarà celebrato a Tropea con l’inaugurazione di una panchina rossa in Largo Duomo. Promotore dell’iniziativa il Comune, col Sindaco Giovanni Macrì, coadiuvato
 dall’Istituto Superiore di Tropea, diretto da Nicolantonio Cutuli, e dall’ Associazione di Volontariato sos KORAI Onlus, impegnata nel contrasto alla subcultura maschilista e alla violenza sulla Donna, presieduta da Beatrice Lento.
 Purtroppo la problematica attorno a cui muove l’evento continua ad essere di drammatica attualitá tant’é che ogni tre giorni in Italia una donna viene uccisa.  La stragrande maggioranza dei delitti avviene nell’ambito familiare, per mano di un partner o di un ex, alle uccisioni occorre aggiungere, inoltre, il gran numero delle violenze sessuali, dei maltrattamenti in famiglia e dei casi di stalking denunciati.
 L’unico dato incoraggiante é che nel 2018 questi reati  sono diminuiti mentre sono aumentate  le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza, esiste, comunque, un sommerso di proporzioni non irrilevanti.
Le motivazioni in gioco sono tante ma nella stragrande maggioranza c’é un nesso con la difficoltà di molti uomini ad accettare l’emancipazione femminile e con la tendenza a confondere la passione e l’amore col possesso. Nella subcultura maschilista persiste l’dea del maschio padrone, sia esso padre, marito, compagno, fratello.
 Purtroppo, non si tratta di un atteggiamento del passato, ancor oggi alcuni giovani, sia maschi che femmine, non riescono a superare questa logica distorta per cui i ragazzi tendono a controllare le fidanzatine e alcune giovani donne ritengono che la gelosia sia espressione dell’intensità amorosa per cui l’accettano arrivando a considerare lecite alcune forme di violenza.
L’ impegno del 25 si articolerá in due fasi, la prima, con inizio alle 11,00, avrà luogo al Santa Chiara e vedrà anche la presenza di molti studenti del Superiore tropeano, alcuni dei quali interverranno nella realizzazione. Il momento culminante sarà la testimonianza di una socia di sos KORAI, l’ avv.ssa Luigia Barone, Giudice Onoraria del Tribunale dei Minori di Catanzaro. 
Poco prima delle 12,00 ci si dirigerá in corteo a Largo Duomo dove sarà inaugurata la Panchina Rossa e ci sará un Happening degli Studenti. 
La Panchina, voluta dal Comune di Tropea, é stata ideata e realizzata dal Comune stesso, dagli Studenti e da sos KORAI, sulle sue doghe campeggerà una significativa affermazione della grande poetessa Emily Dickinson.
La Panchina Rossa é un progetto di sensibilizzazione e di informazione lanciato dagli Stati Generali delle Donne e rivolto ai Comuni, alle associazioni, alle scuole e alle imprese di tutt’Italia, sono ormai decine e decine i Comuni, le Associazioni e gli Organismi educativi che hanno risposto. 
Diversamente da un evento la Panchina Rossa resterà ogni giorno nella Città di Tropea e la sua presenza sarà un monito contro la violenza sulla donna. 

Ciao Caterina

Era una ragazza solare, dolce e buona.

Caterina era una nostra studentessa del Liceo Classico e voleva diventare medico.

La vita le aveva riservato il peso di una malattia ma a portarla via é stata la fatalità di un incidente.

Se n’è andata assieme alla sua mamma che con Lei condivideva ogni sospiro.

Era solare e voleva vivere ma era consapevole della fragilità della vita.

“Soffrirò… Morirò…

Ma intanto

sole, vento, vino, trallallà.”

Ciao farfalla ricciolina

variopinta e leggera

nel vento fresco

vola sulla tua collina

Una PANCHINA ROSSA

Anche a Tropea avremo una panchina rossa per dare spazio alla donna vittima di violenza.

E tu: non sentirti sola, non far finta di niente, non pensare che é l’ultima volta, non credere che ti vuol bene, non illuderti di cambiarlo, non dire che sei scivolata.

Il 25 Novembre vieni anche tu, ti aspettiamo alle 11 al Santa Chiara e alle 12 in Largo Duomo.

Troverai tanti studenti, ci saranno molte donne, incontrerai l’Amministrazione Comunale col suo Sindaco, inaugurerai anche tu la panchina rossa…la panchina rossa é anche tua.

Non sei sola e allora… coraggio, non giustificare, denuncia!

Per la prima volta una Donna

Dopo 131 anni, il Financial Times sarà diretto da una donna

La prescelta è Roula Khalaf e segna il passaggio di un’era per il giornale del Regno Unito 

Cade un altro bastione tutto maschile in Gran Bretagna. Il Financial Times, storica testata politico-finanziaria londinese e voce di riferimento della City, avrà dall’inizio del 2020 il suo primo direttore donna in 131 anni di vita: la prescelta è Roula Khalaf,chiamata non solo a rompere un monopolio di direttori uomini (e anglosassoni), ma anche a subentrare ad un vero e proprio monumento del giornale più europeo e internazionale del Regno, il veterano Lionel Barber, dimessosi dopo un lungo mandato di 14 anni.

La designazione di Khalaf, annunciata oggi, segna il passaggio di un’era, con l’arrivo al vertice editoriale del prestigioso FT di una donna che è britannica solo come secondo passaporto. Libanese, nata e cresciuta a Beirut negli anni della guerra civile, la direttrice in pectore rappresenta peraltro un ricambio all’insegna della continuità. Una risorsa interna, approdata nella redazione del giornale color rosa della City 24 anni fa, dopo gli studi universitari negli Usa (a Syracuse e poi alla Columbia).

Nominata vicedirettore fin dal 2016, era stata in precedenza corrispondente dal Medio Oriente, poi coordinatore della copertura dei servizi sulle rivolte della cosiddetta Primavera Araba e quindi responsabile della rete internazionale del quotidiano, ossia di oltre cento giornalisti inviati in giro per il mondo. Sotto la sua guida, infine, è stata lanciata negli ultimi tempi la novità assoluta di Trade Secrets, un irriverente contenuto verticale dedicato a inchieste e approfondimenti sulla realtà e le ombre del commercio globale.

Khalaf si è detta “onorata” dell’incarico, non senza rendere omaggio a Barber, la cui leadership ha plasmato una stagione di rinnovamento del Financial Times, incrociando la sfida dei cambiamenti con la difesa della tradizione di autorevolezza riconosciuta al giornale da tanti lettori e dall’establishment di mezzo mondo. Una stagione durante la quale il direttore uscente ha pilotato fra l’altro in prima persona nel 2015 il clamoroso passaggio di proprietà della testata – operazione dal valore di ben 840 milioni di sterline – dal Pearson Media Group, holding editoriale inglese purosangue, al colosso giapponese Nikkei. Un’iniezione di aria nuova e d’interessi più ampi, oltre che di capitali, rivelatasi evidentemente la premessa per arrivare anche ad abbattere il tabù di genere sulla direzione.

“Sono felicissimo che Roula Khalaf abbia accettato questo ruolo – ha commentato da Tokyo il presidente di Nikkei, Tsuneo Kita – e sono pienamente fiducioso che continuerà a portare avanti la missione del FT: assicurare un giornalismo di qualità senza paura e senza favori e perseguire una rinnovata agenda editoriale di copertura del business, della finanza, dell’economia, della politica estera”. “Roula – ha proseguito Kita – ha dato prova in 24 anni di carriera, inclusi quelli da vicedirettore, della sua integrità, determinazione e saggezza di giudizio. Non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con lei per rafforzare la nostra alleanza di media internazionali”.

Keystone-Ats | 12 nov 2019 18:29

La terra santa

Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch’io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c’era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio. 
Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
ma andavamo verso la messe,
la messe di nostro Signore
e Cristo il Salvatore. 
Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E dopo, quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno. 
Ma un giorno da dentro l’avello
anch’io mi sono ridestata
e anch’io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all’inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica. 
Le dune del canto si sono chiuse,
o dannata magia dell’universo,
che tutto può sopra una molle sfera.
Non venire tu quindi al mio passato,
non aprirai dei delta vorticosi,
delle piaghe latenti, degli accessi
alle scale che mobili si dànno
sopra la balaustra del declino;
resta, potresti anche essere Orfeo
che mi viene a ritogliere dal nulla,
resta o mio ardito e sommo cavaliere,
io patisco la luce, nelle ombre
sono regina ma fuori nel mondo
potrei essere morta e tu lo sai
lo smarrimento che mi prende pieno
quando io vedo un albero sicuro.

Alda Merini

Le ragazze del muro di Berlino

La foto risale all’agosto del 1961. Rosemarie Badaczewski e Kriemhild Meyer, all’epoca entrambe quindicenni, vennero immortalate mentre si tenevano per mano, separate da un muretto di cemento alto poche decine di centrimetri.

Di lì a qualche settimana, quel muro – che per 28 anni ha mantenuto separate la Germania federale dalla DDR, la Repubblica democratica tedesca – avrebbe raggiunto quasi 4 metri di altezza e oltre 150 km di lunghezza, divenendo il simbolo della Cortina di ferro.

Per il resto del mondo, invece, Rosemarie e Kriemhild sarebbero diventate “le ragazze del muro“: quella mattina di agosto, le due amiche, che da un giorno all’altro si ritrovarono rispettivamente a est e a ovest del muro di Berlino, si erano incontrate casualmente e – grazie a uno slancio di umanità della guardia di frontiera che avrebbe dovuto bloccarle – corsero a salutarsi per un’ultima volta.

Dal web