Anna: strega e prostituta del re  

Anna: strega e prostituta del re  

Di origine inglese (il nome originale è Anne Boleyn), Anna Bolena nacque intorno al 1507. Il padre era il Conte del Wiltshire, mentre la madre era la figlia del Conte di Norfolk, entrambi, quindi, avevano origini nobili. La sua educazione fu curata nei Paesi Bassi, dove visse dal 1514, con saltuari viaggi in Francia fino al 1521.
Nello stesso anno, Anna tornò in Inghilterra, dove, con l’aiuto del padre, divenne la Dama di compagnia della moglie del Re Enrico VIII: passava quindi le sue giornate accanto a Caterina d’Aragona, sposa del Re da quasi vent’anni. E’ proprio in questi anni che si celebra il suo discusso matrimonio con il cugino, il Conte di Ormande; la loro fu un’unione breve, il matrimonio fu infatti annullato dopo poco tempo, anche se tutt’oggi rimangono oscuri i motivi di tale annullamento. C’è chi dice che fu la volontà del padre a far separare i due amanti, non contento che la figlia si accontentasse di un giovanotto dalle medie origini: sua figlia si meritava molto di più.
Nel frattempo, Anna non smise di affiancare Caterina d’Aragona durante le sue giornate; la sua unione con il Re, tuttavia, stava vivendo un momento difficile, a causa della mancanza di un primogenito maschio, fondamentale per assicurare a Enrico VIII una successione al trono d’Inghilterra. Forse, proprio a causa di questi problemi con la consorte, il Re si avvicinò sempre di più ad Anna, cercando di annullare il matrimonio con Caterina: per riuscirci, ci mise la bellezza di quattro lunghi anni.
Nel 1533, dopo anni d’incertezze e di strategie, Enrico VIII rese pubblico l’annullamento del suo matrimonio, sposando in segreto Anna Bolena: in realtà i due si sposarono di nascosto già qualche mese prima dell’annullamento ufficiale, anche a causa della gravidanza di Anna, già in corso. I due diedero alla luce una femmina, Elisabetta, che sarebbe diventata Regina d’Inghilterra con il nome di Elisabetta I.
Nello stesso anno in cui nacque la bimba, Enrico VIII decise di provare ad avere un figlio maschio e ufficializzò il suo matrimonio con Anna Bolena: l’evento non fu accolto con gioia dalla popolazione, che non vedeva bene Anna come futura Regina. Da questo momento in poi, Anna fu additata e vista dal popolo come la “prostituta del Re”, come una donna dai facili costumi che aveva avvicinato la moglie del Re solo per ottenere un posto nel letto di quest’ultimo. Caterina fu vista come la povera vittima cristiana, mentre Anna divenne la furba donna a caccia di dote.
Nel privato, Anna ed Enrico provarono ad avere altri figli, ma ogni gravidanza si chiuse con un aborto o con il parto di infanti morti. Nel 1536, tre anni dopo la fine del matrimonio tra Enrico VIII e Caterina d’Aragona, la neo regina Anna Bolena fu arrestata e rinchiusa nella Torre di Londra. L’arresto avvenne in seguito alle confessioni di cinque uomini, che giurarono di essere stati amanti della donna; tra gli uomini, era presente anche suo fratello, quindi, oltre l’adulterio, Anna dovette subire anche l’accusa di incesto. Nel maggio dello stesso anno, la donna fu processata e condannata a morte. In realtà, come si scoprì poi, i cinque uomini avevano confessato i rapporti sotto tortura: si dice che la vera accusa mossa ad Anna fosse di stregoneria e il motivo per cui furono mosse queste accuse fu la voglia del Re di cercare un figlio maschio altrove.
Anna, dichiarata colpevole, passò gli ultimi giorni della sua vita rinchiusa nella torre. Nonostante le sue grida d’innocenza, fu condannata a morte per decapitazione e il 19 maggio del 1536 il boia affondò la sua lama nel collo della regina. Si dice che per la sua esecuzione, Anna abbia voluto indossare un abito scuro e abbia perdonato i suoi esecutori, in punto di morte.
Il suo corpo si trova sotto il pavimento della Chiesa della Torre di Londra e si dice che, ancora oggi, il suo fantasma vaghi per la Torre con la testa sotto il braccio, aspettando una giustizia che non c’è mai stata.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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