Antigone ad Ismene
Io non ti prego; né se ancor tu l’opera
partecipar volessi, io di buon grado
t’accetterei: sii tu quale esser brami.
Sepolcro io gli darò; bella, se l’opera
avrò compiuta, mi parrà la morte.
E cara giacerò presso a lui caro,
d’un pio misfatto rea: poiché piacere
piú lungo tempo a quelli di laggiú
debbo, che a quelli che qui sono. Là
giacer debbo in eterno. E tu, se credi,
disprezza pure ciò che i Numi pregiano.