Bice Cammeo

Bice Cammeo

Bice Cammeo nacque a Firenze l’11 ottobre 1875. Completati gli studi si trasferì a Milano dove, nel 1900, conobbe  Ersilia Majno ed entrò a far parte dell’Unione femminile nazionale. Nel sodalizio, impegnato nella promozione di una nuova fisionomia della realtà femminile del tempo, fu attiva tanto in ruoli di segreteria quanto in mansioni direttive.

Dal 1901 fu caporedattrice del mensile «Unione femminile», organo ufficiale dell’associazione, sul quale, dal 1902 al 1904, tenne la rubrica Alle fanciulle, pubblicandovi bozzetti e brevi racconti educativi. Negli stessi anni partecipò ai lavori per la nascita del Comitato milanese contro la tratta delle bianche, sorto per contrastare la piaga della prostituzione, e si occupò dell’associazione «La Fraterna», nata in difesa dei diritti delle cosiddette «piscinine», bambine e adolescenti impiegate nei lavori tessili e di sartoria. Bice fece inoltre parte del gruppo promotore dell’Asilo «Mariuccia» voluto dalla Majno, inaugurato il 14 dicembre del 1902 e destinato ad accogliere bambine abbandonate o indigenti, senza porre limiti di nazionalità, provenienza o confessione religiosa.

Nel 1904 tornò definitivamente a Firenze, dove proseguì la sua attività filantropica, fondando il primo Ufficio di indicazione e di sostegno. Due anni più tardi inaugurò l’Opera dei bambini vagabondi e Il rifugio, centro di assistenza temporanea per fanciulli abbandonati che diresse poi per trent’anni. Il suo instancabile impegno a favore dell’infanzia disagiata e delle categorie sociali più deboli, che si espresse anche nell’organizzazione di una Cassa dei piccoli prestiti contro l’usura e nella lunga militanza in seno alla Federazione toscana delle opere di attività femminile e nel Consiglio nazionale delle donne italiane, subì un brusco arresto a causa delle leggi razziali del 1938.

Vittima delle persecuzioni contro gli ebrei durante la seconda guerra mondiale, perse gran parte dei suoi famigliari e, dopo il conflitto, si ritirò definitivamente a vita privata. La C. morì a Firenze il 16 gennaio1961.

Silvia Assirelli

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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