Cleopatra: curiositá

Cleopatra: curiositá

Continuando con le curiosità, la
Regina dei Re era anche un’esteta e donna attenta al proprio corpo. Usava fanghi e sali del mar Morto per la circolazione e gli inestetismi, oli e unguenti vari per la pelle e i capelli, polveri naturali per il trucco. Si faceva arrivare anche da paesi lontani spezie, aromi e balsami per la sua toiletta quotidiana. Alcuni le attribuiscono la prima depilazione della storia, divenuta sinonimo di nobiltà e alto ceto sociale. Aaron Fait, un botanico italiano, ricercatore presso l’Università ebraica del Negev (Israele), ha identificato e fatto ricrescere nel giardino botanico del kibbutz di Ein Gedi, ‘’afarsemon, pianticella dalla fiorescenza gialla fonte del leggendario ed intenso profumo usato da Cleopatra. La pianticella cresceva abbondante nelle piccole oasi delle rive israeliane del Mar Morto. La regina ne entrò in possesso, durante i suoi soggiorni vicino Masada, dove Erode aveva regalato a lei e a Marco Antonio una villa adibita a relax e beautyfarm. Cleopatra gradiva i profumi shock, che rispecchiavano la sua personalità esplosiva. Quando si recò a Tarso (attuale Turchia) per sedurre Marco Antonio, lo fece su una nave con le vele impregnate di forti profumi erotici, con fanciulli e fanciulle che danzavano nudi a prua (fonte Plutarco).
Fino al ‘600 incarnò la figura della peccatrice, condannata prima dalla propaganda di Ottaviano e poi da quella cristiana. Nell’Ottocento diventa l’eroina romantica dal fascino esotico, che è tanto piaciuta al cinema. Nei primi anni del Novecento arrivano i film muti in bianco e nero a lei ispirati (1912/1913). Nel 1917 la Twentieth Century Fox realizza il sonoro Cleopatra di Gordon Edwards, con un’emblematica Theda Bara. Cleopatra, però, è ancora un personaggio troppo moderno e censurato. Solo nella seconda metà del secolo la svolta ed una nuova interpretazione: emancipata e trasgressiva, ride della morale che la condanna e diventa affascinante nel momento in cui la trasgredisce. La consacrazione vera e proprio arrivò con l’indimenticabile Cleopatra di Joseph Mankiewicz (1963) ed il volto di Elizabeth Taylor, innamorata tanto sul set quanto nella vita privata del Richard Burton/Marco Antonio.
Quasi tre millenni ci separano da quella Valle del Nilo, che si insinuava nell’aura dell’Antico Egitto e dei Faraoni. Tradizioni e riti, intrecci di lotte familiari e conquiste del trono, grandi misteri non ancora svelati. L’ultima regina ellenica ha superato le sue ambizioni, conquistando una fama plurisecolare. Cleopatra è amore, sesso e potere: ha tutti gli elementi per resistere nel tempo e adeguarsi alle epoche.
Lara Farinon per MIfacciodiCultura

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

Invia il messaggio