Conclusi gli Incontri di Primavera di sos KORAI
Conclusi gli Incontri di Primavera di sos KORAI
Quattro gli incontri in cartellone sui temi del Lavoro e del rispetto della Dignità della Persona nell’ottica della Paritá di Genere, Leitmotive dell’Associazione di Volontariato sos KORAI.
Destinatari: gli Studenti dei quattro Indirizzi di Studio del Superiore Tropeano sulla base di un Protocollo di Intesa siglato lo scorso gennaio tra la Onlus, con sede sociale a Tropea, e gli Istituti Scolastici della Perla del Tirreno.
Primo nucleo di discussione il soffitto di cristallo, metafora, coniata dal movimento femminista, per indicare come l’avanzamento di carriera della donna in una qualsiasi organizzazione lavorativa o sociale, o il raggiungimenti della parità di diritti, venga impedito per discriminazioni sessuali fortissime che si frappongono come barriere insormontabili anche se apparentemente invisibili.
” Per anni si é ribadito che la donna é angelo del focolare e crocerossina che si prende cura dei figli e dei malati, etichette inadeguate e mortificanti che hanno penalizzato il Genere Femminile ma non hanno annientato la voglia di libertà delle donne che sono andate a scuola e hanno iniziato a lavorare. Poi si é detto che era questione di mansioni, ma che differenza c’é tra un caffè che fa un uomo e quello fatto da una donna?” Questo l’esordio del primo formatore, Francesco Pontoriero, socio e dottore in giurisprudenza, che ha allargato il raggio della discussione considerando la normativa sulla Parità nel lavoro con riferimento alla maternità, al salario, alle opportunità di carriera fino a evidenziare la grinta della Donna che oggi riesce a diventare Manager in tutti i settori e particolarmente in quelli super tecnologici portando l’esempio di Sheryl Kara Sandberg, un’imprenditrice e politica statunitense, attuale direttrice operativa di Facebook.
Domenico Tomaselli, anche lui socio con laurea in giurisprudenza, ha continuato ad affondare il dito nella piaga:” Io Donna entro in una multinazionale con laurea specialistica e dopo poco arriva un collega maschio con semplice diploma, paradossalmente lui viene retribuito più di me. Giunge il mio primo bambino, quando il piccolo é malato, e non solo, avverto il forte peso discriminatorio nei miei confronti. E che dire poi dello scandalo delle molestie sessuali nel campo dello spettacolo, anche le attrici, cantanti, ballerine, sono lavoratrici mortificate, costrette, abusate, violate nel corpo e nella psiche”
Sia Francesco Pontoriero che Domenico hanno usato un linguaggio semplice e diretto offrendo ai Ragazzi anche la loro sofferta esperienza personale. Francesco ha manifestato la sua inquietudine per il lavoro della propria ragazza che, da giovane medico, effettua le guardie notturne e a volte avverte il bisogno di farsi affiancare da lui per timore di possibili molestie e violenze. Domenico ha raccontato del padre che, appena sposato, rassicurava la madre dicendole:” Stai tranquilla che quando troverai lavoro resterò in casa io quando sarà necessario”
Secondo tema affrontato la normativa sulla Parità di Genere illustrata dall’avv.ssa Giovanna Fronte:” Per me é difficile e di grande responsabilità parlare con voi giovani, per me che sono abituata a relazionarmi con avvocati e magistrati. Vi voglio illustrare un fenomeno antico quanto l’umanità, il femminicidio.” Giovanna ha iniziato con l’evidenziare l’inesistenza giuridica del femminicidio perché non c’é differenza sul piano normativo tra l’assassinio di un maschio e di una femmina ed ha percorso rapidamente civiltà e tempi, Greci e Romani, Paesi Islamici, culture antiche e moderne, ovunque si riscontra questa tragedia assieme a quella delle violenze e mortificazioni di ogni sorta ai danni delle donne. Ha citato il Codice Rocco, il Delitto D’onore, lo Ius primae noctis, la doppia morale che indulge con complicità al maschile, il matrimonio riparatore, il corpo e l’anima femminili proprietà dei maschi di casa,
Bellissimo il ricordo di Franca Viola, la giovane siciliana che per prima rifiutò di sposare il maschio che l’aveva rapita e stuprata. Secondo la morale del tempo, una ragazza uscita da una simile vicenda avrebbe dovuto necessariamente sposare il suo rapitore, salvando l’onore suo e quello familiare. In caso contrario sarebbe rimasta zitella, additata come “donna svergognata”. All’epoca, la legislazione italiana, in particolare l’articolo 544 del codice penale, recitava: “Per i delitti preveduti dal capo primo e dall’articolo 530, il matrimonio, che l’autore del reato contragga con la persona offesa, estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali”, in altre parole ammetteva la possibilità di estinguere il reato di violenza carnale, anche ai danni di minorenne, qualora fosse stato seguito dal cosiddetto “matrimonio riparatore”, contratto tra l’accusato e la persona offesa; la violenza sessuale era considerata oltraggio alla morale e non reato contro la persona. Ma Franca si ribellò avviando un’operazione potente di riscatto e di emancipazione femminile.
Giovanna, con la sua forte esperienza ha anche evidenziato come la vittima femmina abbia sempre qualcosa da farsi perdonare: la minigonna, il leggins, il trucco, il profumo, il linguaggio, il sorriso, i capelli, i tacchi, le abitudini …
Terzo importante e toccante nucleo di discussione Gli Orfani Speciali:” Si chiamano orfani speciali perché nello stesso momento hanno perso entrambi i genitori. Non solo la madre, vittima di crimine domestico, ma anche il padre, che si trova in carcere oppure si è tolto la vita” così ci ha detto Luigia Barone, Giudice Onoraria del Tribunale Dei Minori e socia di sos KORAI. “Da poco in Italia è stato compiuto un importante passo avanti in questo ambito: é stata approvata la legge che tutela gli orfani speciali. Il provvedimento introduce importanti novità, come l’ammissione degli orfani di crimini domestici al gratuito patrocinio a spese dello Stato a prescindere dal reddito e la sospensione della successione e del diritto alla pensione di reversibilità per il coniuge indagato per l’omicidio volontario o tentato nei confronti dell’altro coniuge, fino al decreto di archiviazione o alla sentenza definitiva di proscioglimento. Il 40% degli orfani di femminicidio era presente al momento dell’uccisione della madre. Alcuni erano presenti fisicamente, altri hanno sentito l’accaduto. Questo perché la maggior parte degli omicidi avviene in casa o nelle vicinanze dell’abitazione. Il 44% degli orfani ha visto il cadavere della mamma uccisa. Il trauma non ha confini. Inoltre, il 20% dei padri si suicida.”
” Gli Incontri di Primavera” dichiara la Presidente dell’Associazione Beatrice Lento “sono tra gli interventi operativi più importanti per noi perché ci offrono la possibilità di raggiungere direttamente i giovani e quindi di incidere sui processi educativi, la nostra finalità, infatti, é proprio quella di intervenire sui processi di educazione affettiva operando un’inversione di tendenza: dagli atteggiamenti maschilisti a quelli rispettosi della dignità della Persona a prescindere dalle sue particolarità di genere, e non solo, alla luce dell’art.3 della nostra Costituzione. Di questo c’é urgente e massiccio bisogno. Vi offro un esempio. Durante gli incontri si é dato molto spazio alla discussione animata dalle domande degli studenti, una di queste é particolarmente esemplificativa della cogenza della lotta al maschilismo, ve la riporto:”Lei non crede che essere madre sia più importante dell’essere Manager?”. Al ragazzo ho risposto:” Tu non credi che essere padre sia più importante dell’essere Manager? La Genitorialità è un bene prezioso e non é affatto incompatibile con una carriera professionale brillante, anzi é provato scientificamente che una madre e un padre gratificati socialmente, anche sul piano del lavoro, svolgono la funzione genitoriale alla grande.”
Anche questa iniziativa, dunque, giunge felicemente a destinazione ed sos KORAi prosegue il suo impegno lungo un percorso non facile ma avvincente.
La Presidente di sos KORAI
Beatrice Lento