Giulia

Giulia

Immaginate un padre che vieta alla moglie di allattare il figlio e magari ne chiude un altro a chiave perchè vuole attenzioni dalla mamma. Il bimbo strilla disperato, la mamma ha fatto un cesareo e non ce la fa a camminare.

Non so se l’immaginazione serva ma la mia storia é proprio questa.

Mi sono laureata in scienze motorie a 25 anni, avevo una vita attiva e tanti amici. Quando lo conosco in palestra lui ne ha 38 ed é bello.

Stiamo insieme da 15 giorni  ma lui vuole subito darmi la chiavi di casa, regalarmi una macchina e aprirmi un conto.

Resto incinta perchè lo volevamo e ci sposiamo. A casa sua, però, manca tutto, pure le porte, e anche se la famiglia, oltre alle nozze paga l’arredo, scelto da me, io sto male lì.

Lui non c’è mai, nel quartiere non c’è nulla, pranzo da mia madre per non impazzire e lui mi chiama anche lì. Lo fa dalla mattina alla sera, é ossessionato che lo tradisca, mi alza le mani quando vede un emoticon sotto una foto sui social e poi spacca il primo di tanti miei cellulari.

Mi aggredisce se spendo soldi per comprare la pasta perché a lui non piace. Per fortuna mi ammalo durante la gravidanza e mi ricoverano: in ospedale mi sento protetta.

Quando nasce Nadia viene a vederla la sera tardi

Un medico dell’ospedale San Giovanni Battista mi mette in contatto con lo Spazio Donna di San Basilio: mi aiutano ad andare via. Mi ascoltano, mi trovano un lavoro.

La strada è lunga. Non riesco a guardarmi allo specchio, non mi riconosco

Il fatto é che quando la violenza è tanta resta il freddo e la paura. A volte, però, anche la speranza ed é come respirare.

Giulia (nome di fantasia) 27 anni , Roma, Prenestino

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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