Il 2 giugno e noi donne

Il 2 giugno e noi donne

Il 2 giugno la percentuale delle votanti fu quasi uguale a quella maschile, 89% le donne e 89,2% gli uomini, e nelle amministrative furono elette quasi 2 mila consigliere comunali.

Le 21 elette all’Assemblea Costituente, hanno avviato la possibilità delle riforme dei decenni successivi.

È lunga la storia delle battaglie delle donne: fino al 1953 non potevamo far parte di una giuria popolare, fino al ’63 non potevamo entrare in magistratura, gli articoli del codice civile in contrasto con la parità dei coniugi, sancita nella Costituzione, sono stati riformati solo negli anni ’70.

Nel secolo scorso la voglia di libertà delle donne ha cambiato la vita di tutti. Ma nonostante il soffitto di cristallo si sia incrinato la libertà femminile fatica ad affermarsi.

Occorre liberarsi di una storia maschilista millenaria: il welfare del Paese si regge ancora su un ruolo femminile di supporto e supplenza.

C’è bisogno di una nuova consapevolezza maschile, che faccia i conti con i vantaggi che la libertà femminile porta con sé. E c’è bisogno di scelte, di un impegno ancora più forte delle istituzioni a sostegno del cambiamento culturale e sociale.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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