La dama con l’ermellino
La dama non ci guarda, ci esclude.
Guarda intensamente da una parte, verso un’unica direzione.
Lei si concede a uno solo.
La sua distanza è distanza da tutti meno che da uno solo: l’amato.
Cecilia Gallerani, è lei la fascinosa dama, é sorella di Piccarda Donati e come lei proclama
“Frate, la nostra volontà quïeta
virtù di carità, che fa volerne
sol quel ch’avemo, e d’altro non ci asseta.
Se disïassimo esser più superne,
foran discordi li nostri disiri
dal voler di colui che qui ne cerne;
che vedrai non capere in questi giri,
s’essere in carità è qui necesse,
e se la sua natura ben rimiri.
Anzi è formale ad esto beato esse
tenersi dentro a la divina voglia,
per ch’una fansi nostre voglie stesse;
sì che, come noi sem di soglia in soglia
per questo regno, a tutto il regno piace
com’a lo re che ’n suo voler ne ’nvoglia.
E ’n la sua volontade è nostra pace:
ell’è quel mare al qual tutto si move
ciò ch’ella crïa o che natura face”.
Libera sintesi di una critica di Vittorio Sgarbi