La Favorita: una lotta di potere al femminile

La Favorita: una lotta di potere al femminile

Nei primi anni del XVIII secolol’Inghilterra è in guerra contro la Francia, ma la vita a corte della Regina Anna, ultimo monarca Stuart, è frenetica e imprevedibile. In un mondo dissoluto di danze a corte gloriosamente moderne, intrighi e gelosie, si svolge una lotta di potere al femminile tra Sarah Churchill (Rachel Weisz) e Abigail Masham (Emma Stone), due giovani donne che cercano di conquistare la sovrana, malata e in sovrappeso. Lady Sarah aiuta la Regina a governare, consigliando di raddoppiare le tasse fondiarie per finanziare la guerra, in cui il marito sta collezionando numerose vittorie. Intelligente e determinata, ha potere decisionale ed è confidente e amante della sovrana, almeno fino a quando arriva Abigail, la cugina povera e invidiosa che prova a prendere il suo posto. La competizione tra le due è il cuore pulsante del film che diventa un’avventura tragicomica, in parte thriller psicologico, in parte thriller storico-politico, ma soprattutto un’ode malinconica all’amore sventato e alla perdita insondabile.

La Favorita non è un tradizionale dramma in costume, ma è un gioco deliziosamente contemporaneo tra l’assurdo, il sogno, l’incubo e una irresistibile malizia. I personaggi sono tutti fragili, ambigui e corruttibili, rendendo sfocato il confine tra giusto e sbagliato, tra bene e male. Lanthimos sfrutta l’arma del grandangolo e rende il film molto fisico: i personaggi cadono nel fango, vengono macchiati di sangue, vomitano e fanno sesso saffico e altre manifestazioni veracemente umane. La guerra si alterna a conflitti domestici con equilibrio strepitoso, grazie anche alla sceneggiatura di Deborah Davis e Tony McNamara. La fotografia di Robbie Ryan offre una visione pazzesca della vita all’interno del palazzo reale, come una realtà ermeticamente chiusa e scollegata dal tempo

Le interpretazioni del tridente rosa sono impeccabili, carismatiche e perfettamente in linea con la narrazione. Olivia Colman nei panni della Regina Anna, depressa, tormentata da pensieri suicidi e sofferente per la gotta che prende gradualmente possesso del suo corpo, dimostra tutto il tuo talento. La sua sovrana è volubile, instabile e fa i capricci come una bambina cresciuta con molte responsabilità. Rachel Weisz come Lady Sarah si prende cura di quest’ultima, studiando una precisa strategia per tirare acqua al suo mulino, grazie al suo fascino e al suo pragmatismo. Infine Emma Stone si dimostra all’altezza di un personaggio come Abigail che vive una completa evoluzione nel corso del film. Dapprima la conosciamo come una giovane donna timida e timorosa di un ambiente nuovo per lei, ma poi la ammiriamo mentre gioca le sue carte, fisiche e psicologiche, per occupare un posto nel mondo e ottenere il suo riscatto personale. Queste tre interpretazioni di indubbio impatto emotivo guidano La Favorita in un walzer coinvolgente di intrigo, lussuria e ironia.

Dal Web

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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