La legge Golfo-Mosca

La legge Golfo-Mosca

La legge Golfo-Mosca, per contrastare la discriminazione nei confronti delle donne nei consigli di amministrazione, è entrata in vigore nel 2011 e scadrà nel 2022, ha introdotto obblighi precisi per le società quotate. Ecco cosa prevede e quali risultati sono stati raggiunti finora.

POSTI RISERVATI PER IL GENERE MENO RAPPRESENTATO

La legge Golfo-Mosca ha stabilito che il 20% dei posti disponibili negli organi di amministrazione e controllo delle società quotate (consigli di amministrazione e collegi sindacali) venisse riservato al genere meno rappresentato, ovvero quello femminile, senza fissare requisiti o incompatibilità particolari. Questo fino al 2015. Da quell’anno in avanti la quota da riservare è salita a un terzo dei posti disponibili. 

ALLA CONSOB IL POTERE DI PUNIRE CHI NON RISPETTA LE QUOTE

Se la composizione degli organi di amministrazione e controllo non rispetta le quote rosa, la legge dà alla Consob il potere di diffidare la società interessata, dandole la possibilità di adeguarsi entro quattro mesi. Se ciò non avviene la Consob può intimare un nuovo termine di tre mesi. Dopodiché, in caso di inadempienza, scatta la decadenza dei componenti eletti nei board. Sempre la Consob, inoltre, può multare la società che viola la legge, con sanzioni che variano tra 100 mila e un milione di euro. Per le partecipate pubbliche non quotate in Borsa, la vigilanza è affidata alle Pari opportunità, le cui deleghe sono state conferite dal governo M5s-Lega alsottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora.

GLI EFFETTI POSITIVI CHE LA LEGGE HA AVUTO FINORA

La legge, tuttavia, ha anche una data di scadenza, e i suoi effetti, in assenza di una proroga, si esaurirebbero nel 2022. Ma quali risultati sono stati ottenuti finora? Nel 2008 la percentuale di donne che facevano parte dei consigli di amministrazione era pari al 5,9%. Come ha spiegato Openpolis, dopo l’entrata in vigore della Golfo-Mosca le aziendequotate in Borsa che al primo rinnovo delle cariche sociali si sono dovute adeguare hanno portato questa cifra al 27,8%, sopra la quota obbligatoria iniziale del 20%. Al secondo rinnovo la cifra è salita ancora, fino a toccare il 36,9%, anche in questo caso sopra il tetto obbligatorio del 33,3%. Dai dati aggiornati al 2017 emerge inoltre che le donne nei cda sono mediamente più giovani e più istruite rispetto ai colleghi uomini. Hanno 50,9 anni rispetto ai 58,9 degli uomini e l’88,5% di loro ha una laurea, rispetto all’84,5% degli uomini.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

Invia il messaggio