Le 11 Streghe

Le 11 Streghe

In oltre 70 anni di storia, il Premio Strega ha avuto solo 11 donne vincitrici, l’ultima delle quali Helena Janeczek che con La ragazza con la Leica, ha trionfato nell’edizione 2018. Erano quindici anni che una donna non vinceva il premio fondato da Maria Bellonci e Guido Alberti, dopo Melania Mazzucco vincitrice nel lontano 2003. Da allora, per ben quattordici edizioni, solo vincitori uomini, nonostante diverse scrittrici arrivate nella rosa dei cinque finalisti. Sembra che il riconoscimento letterario più ambito d’Italia sia prerogativa esclusivamente maschile (cosa peraltro riscontrabile anche in altri titoli, dal Nobel al Pulitzer) tant’è che escludendo periodi precisi (pensiamo agli anni Sessanta, ad esempio, decennio che ha visto il trionfo di tre scrittrici italiane: Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese e Lalla Romano) di donne vincitrici il Premio Strega ne ha avute ben poche, con un ‘record’ particolare tra il 2003 ed oggi. La LXXII edizione, invece, è stata vinta dalla scrittrice tedesca, ma italiana d’adozione, Helena Janeczek, che col suo romanzo dedicato a Gerda Taro ha raccolto il favore della giuria ma anche del pubblico e della critica. Ma quali sono, del Premio Strega, le donne vincitrici? Eccole, dalla prima edizione, nel 1947, ad oggi.
ELSA MORANTE (1953)
Elsa Morante è stata la prima, tra le scrittrici italiane, ad aggiudicarsi il premio istituito da Maria Bellonci e Guido Alberti: fu nel 1957 col romanzo dal titolo L’isola di Arturo, la storia di un ragazzino, Arturo Gerace, cresciuto da solo (la madre è morta dandolo alla luce mentre il padre è continuamente in giro per il mondo) sull’isola di Procida. Quando il giovane conoscerà l’amore, e il padre sposerà un’altra donna, le sue certezze (e il suo mondo, racchiuso nell’amata isola) crolleranno inesorabilmente.

NATALIA GINZBURG (1963)
Come Elsa Morante, anche Natalia Ginzburg è stata una delle prime scrittrici italiane ad aggiudicarsi il Premio Strega. Il romanzo, che le valse il riconoscimento nel 1963, è il celeberrimo Lessico famigliare, un libro autobiografico in cui descrive la vita quotidiana della sua famiglia d’origine, i Levi, focalizzando l’attenzione sulla comunicazione linguistica. Il romanzo, in cui la scrittrice di origine ebrea racconta, con affettuosa ironia, le vicende della sua famiglia da metà anni Venti fino agli anni Cinquanta, svela eventi legati al Fascismo e alla Seconda Guerra Mondiale evocando, tra l’altro, l’uccisione (per attività antifasciste) del marito Leone Ginzburg e il suicidio di Cesare Pavese, con cui, alla fine della guerra, la Ginzburg iniziò a lavorare.

ANNA MARIA ORTESE (1967)
Oltre ad essere una delle scrittrici italiane più famose del Novecento, Anna Maria Ortese è anche tra le donne vincitrici del prestigioso Premio Strega. Col romanzo Poveri ma semplici, infatti, l’autrice partenopea (famosa, tra l’altro, per la raccolta di novelle Il mare bagna Napoli, con cui vinse il Premio speciale per la narrativa al Premio Viareggio 1953) si aggiudicò l’edizione del 1967 del premio istituito dai Bellonci-Alberti con un libro che la stessa Maria Bellonci descrisse così: ‘esile, forse semplice ma non povero; un piccolo poema di una purezza inquietante come sul punto di frantumarsi, una memoria del tempo perduto e ritrovato nelle sillabe sguarnite’.
LALLA ROMANO (1969)
Lalla Romano, invece, vinse il Premio Strega 1969 con un romanzo, Le parole tra noi leggere, ambientato all’epoca delle rivolte giovanili di fine anni Sessanta e incentrato sul rapporto, conflittuale, tra una madre e il figlio adolescente. Oltre che dalla critica il libro fu molto apprezzato anche da Eugenio Montale: il titolo del romanzo, infatti, riprende alla lettera i versi di Due nel crepuscolo, famoso componimento del poeta genovese.

FAUSTA CIALENTE (1976)
Nata a Cagliari nel 1898, Fausta Cialente è stata una delle figure più importanti del femminismo moderno italiano. Scrittrice, traduttrice e giornalista, visse parte della sua giovinezza a Trieste, città d’origine della madre, dove si formò culturalmente coltivando la passione per la scrittura. Le quattro ragazze Wieselberger, infatti, con cui la Cialente vinse il Premio Strega 1976, rievoca, sotto forma di autobiografia, le atmosfere triestine della sua giovinezza.

MARIA BELLONCI (1986)

Maria Bellonci e Guido Alberti con Primo Levi / Ansa

Tra le donne vincitrici del Premio Strega figura anche Maria Bellonci, scrittrice e traduttrice italiana nonché ideatrice, insieme all’amico Guido Alberti, del famoso riconoscimento. Il titolo le fu assegnato nel 1986 per il romanzo, per molti il suo capolavoro, dal titolo Rinascimento privato, una biografia immaginaria di Isabella d’Este scritta, però, sotto forma di romanzo autobiografico. Sullo sfondo, i momenti cruciali del Rinascimento italiano.

MARIATERESA DI LASCIA (1995)
Mariateresa Di Lascia morì a soli quarant’anni, poco prima di aggiudicarsi il Premio Strega 1995: il romanzo, pubblicato da Feltrinelli, è Passaggio in ombra, la storia di una donna di mezza età, Chiara D’Auria, che sentendosi vicina alla morte comincia a rievocare i fatti della sua vita.

DACIA MARAINI (1999)
Considerata una delle scrittrici contemporanee più illustri della narrativa italiana, Dacia Maraini è una delle poche donne vincitrici del Premio Strega. L’opera, con cui nel 1999 si aggiudicò il titolo, è uno dei suoi libri più belli, Buio, una raccolta di 12 racconti ispirati a fatti realmente accaduti: una serie di delitti che il commissario Adele Sòfia deve risolvere, ricorrendo al suo intuito ed alla sua profonda umanità.

MARGARET MAZZANTINI (2002)
Il Premio Strega annovera, tra le donne vincitrici, anche Margaret Mazzantini, scrittrice e drammaturga italiana, nata a Dublino nel 1961. I suoi romanzi, molti dei quali diventati anche film, hanno ricevuto diversi riconoscimento tra cui, con Non ti muovere, anche il Premio Strega 2002. Il libro, il cui filo conduttore è la paura della morte, è la storia di un uomo, Timoteo, che si racconta alla figlia in coma dopo un terribile incidente: la giovane, in gravissime condizioni, viene trasportata nell’ospedale dove il padre lavora come medico…

MELANIA GAIA MAZZUCCO (2003)
Melania Mazzucco si è aggiudicata il titolo nel 2003 con un romanzo, Vita, che ha avuto molto successo sia in Italia che all’estero. La storia, a tratti fantastica e picaresca, ripercorre l’emigrazione (reale) del nonno paterno che, con alcuni amici, parte per New York. Il romanzo, oltre al Premio Strega, ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio internazionale Arcebispo Juan de San Clemente di Santiago de Compostela, come miglior romanzo straniero.

HELENA JANECZEK (2018)
A quindici anni dalla vittoria della Mazzucco, nel 2018 il Premio Strega è tornato ad una donna: si tratta di Helena Janeczek, nata 54 anni fa a Monaco di Baviera, ma residente in Italia dal 1983. Il suo romanzo, La ragazza con la Leica, è ambientato nella Spagna degli anni Trenta e racconta, attraverso i ricordi di chi l’ha conosciuta, la straordinaria seppur brevissima vita della fotografa Gerda Taro. ‘Ho scelto di raccontare la vita di Gerda perché è il simbolo di una donna libera e indipendente, ha spiegato la scrittrice, una donna che ha creduto nelle sue convinzioni’ morendo, da eroina, durante la Guerra Civile spagnola.

Da Caterina Padula

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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