Marica

Marica

Tu ci puoi vivere nell’inferno. Anzi per mia mamma dovevo restarci, finché almeno le bimbe crescevano. Poi invece un giorno accade qualcosa e l’inferno non ha più un posto per te. 

Nel mio c’era di tutto: gelosia folle, lividi sulle braccia perchè tanto d’inverno non le vede nessuno, sedie prese a calci, sguardi di terrore,  suoceri contro la mia “lingua lunga”, soldi usati per bere e giocare.

C’era pure Giada, la nostra prima figlia appena nata, mio marito perde le staffe per nulla, mi stringe il collo e mi trascina sul balcone per buttarmi giù.

Dopo qualche anno arrivano Esther e le nuove minacce: guarda che te le tolgo, te le uccido nel sonno. Così la notte mi chiudo a chiave nella stanza da letto con le bimbe e l’inferno non conosce sosta neanche nel sonno. 

Una sera però ho un pensiero lucido: se non le salvo ora queste bambine non le salvo più. Esco le lascio dai miei, mostro i lividi alla Guardia Medica e lo denuncio: avrò sbagliato qualcosa quella sera se ancora oggi, dopo quattro anni, ho ottenuto solo la separazione provvisoria e lui é stato assolto dalla condanna. 

Nel frattempo il mio ex dice in giro che sono una pazza che picchiava le figlie ma io vado avanti, ho una casa mia e sto facendo un tirocinio. Ho anche un sogno, ma appartiene alle bimbe: si chiama serenitá.

Marica (nome di fantasia, 35 anni Palermo

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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