Nino

Nino

Nel giorno dedicato al ricordo di chi é irrimediabilmente lontano il mio pensiero va al mio meraviglioso Papà.

“Nino…Ninú…” così lo chiamava mia madre, vezzeggiando il nome Giovanni che diventava Ninuccio, il suo adorato Nino che cercava con tono festoso tra le pareti coniugali.

Era bellissimo il mio papá: sguardo magnetico, capelli lucidi e foltissimi ed un’eleganza innata che esaltava con la cura tipica del suo carattere preciso, sistematico e ordinato.

Emancipato e rispettoso dell’altro, pur essendo assorbito da una professione di grande responsabilitá, dalla passione politica e dall’impegno sociale, in casa condivideva con la sua Aurora gli impegni domestici senza remore e pregiudizi, con una dolcezza difficile da descrivere tant’era delicata e nel contempo profonda.

Il mio papà era attratto dalla povera gente e la sua dedizione a chi aveva bisogno aveva trasformato la nostra casa in un’oasi di accoglienza, coltivata con pari diligenza da mia madre che in questo gli somigliava alla perfezione.

Di mio padre ricordo il grande amore per la cultura, che ebbe il garbo di contagiare a tutti e tre i suoi figli, assieme all’estrema dedizione alla famiglia e al lavoro ed il grande rispetto per il genere femminile di cui riconosceva pienamente i meriti ed il diritto all’emancipazione.

La sua grafia raffinata mi rimane negli occhi assieme ai suoi cappelli Borsalino, al brillante, che portò al dito fino al giorno in cui ne fece dono alla Madonna di Pompei, all’irresistibile profumo di rettitudine e allo sconfinato amore per la sua Aurora.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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