Palestre femminili in Arabia Saudita

Palestre femminili in Arabia Saudita

Iniziano ad andare in palestra per restare in forma, in una società dove l’obesità è un problema per il 44% delle donne. Ma sollevare pesi, imparare a difendersi, centrare il canestro diventano anche esperienze importanti per la presa di coscienza di sé.
C’è un boom di palestre femminili in Arabia Saudita, dove sono state appena legalizzate: dallo scorso giugno possono ottenere una licenza, mentre in passato le poche che aprivano dovevano fare ricorso a permessi per fisioterapia o per saloni di bellezza, restando così in una “zona grigia” della legalità e a costante rischio di chiusura.
Palestre separate

È un cambiamento importante in un Paese che fino a quest’anno non prevedeva l’educazione fisica nelle scuole pubbliche femminili. Comprendendo le potenzialità del mercato, l’azienda Leejam Sports, che possiede 115 palestre maschili nel regno, ne sta convertendo 40 in femminili. Resta il divieto di allenarsi insieme, nel nome di una visione ultraconservatrice dell’Islam che proibisce ogni frequentazione tra uomini e donne che non siano imparentati. Ma se le cose stanno cambiando, nell’ambito di riforme volute dall’alto (la “Visione 2030” del re Salman e del figlio Mohammed), questo è stato possibile grazie anche a un piccolo numero di donne attive da 15 anni nello sport, soprattutto a Gedda.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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