Shirin Neshat

Shirin Neshat

“Per tutta la mia carriera mi sono occupata di donne, la mia è stata ed è un’ossessione, ma sicuramente una di quelle più magnifiche”. Quando Shirin Neshat parla, guarda sempre negli occhi la persona che ha davanti, ma quel suo fissare non è mai una sfida, ma una necessità di ascolto e di comprensione volta a capire se la si sta ascoltando e capendo davvero. Classe 1957, è la più celebre fotografa e videoartista iraniana. Già premiata alla Biennale di Venezia del 1999, si è imposta a livello internazionale come una delle artiste contemporanee più rappresentative nell’esplorare la complessità delle condizioni sociali all’interno della cultura islamica, rivolgendo uno sguardo particolare al ruolo ricoperto proprio dalla donna. La condizione della stessa, il suo rapporto con il mondo maschile e più in generale quello della cultura orientale con quella occidentale sono diventati i nodi centrali della sua ricerca artistica iniziata nel suo Paese e poi continuata negli Stati Uniti, dove si trasferì per motivi di studio nel 1974 e dove rimase in esilio quando scoppiò la rivoluzione in Iran. New York divenne ed è la sua casa, ma non ha mai rinnegato la sua duplice appartenenza ai due mondi. Un esempio in tal senso è dato dai suoi lavori con cui ha sempre impostato un discorso figurativo poetico, capace di scuotere lo spettatore con immagini e muti racconti, tutte espressioni di problematiche che, seppur connesse con l’islamismo, ne oltrepassano i confini. I suoi primi lavori (Women of Allah, 1993–97) sono fotografie in bianco e nero di donne velate, primi piani di parti del corpo femminile come volti, mani e piedi, sulle quali l’artista sovrascrive versi di poetesse iraniane contemporanee, come quelli di Forough Farrukhzād (1934-1967), che mettono in discussione le qualità stereotipe associate alle donne musulmane.

Giuseppe Fantasia ( dal Web )

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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