Sibilla

Sibilla

Quando la famiglia di Sibilla Aleramo (nata Rina Faccio) si trasferì nel 1887 da Milano a Civitanova Marche, per lei fu impossibile continuare gli studi dopo le elementari: iniziò dunque un alacre percorso da autodidatta che la portò in seguito ad essere una delle più rivoluzionarie e indipendenti intellettuali italiane, in un periodo, quello a cavallo fra le due guerre mondiali, ancora fortemente dominato dagli uomini.
Violentata da un operaio della fabbrica del padre e costretta con lui a un matrimonio riparatore, raccontò la storia di quell’unione aberrante in Una donna (1906), tradotto in tutto il mondo. Fuggita a Roma e poi di nuovo a Milano, continuò ad affermarsi come libera pensatrice, impegnata per il diritto al voto femminile e contro la prostituzione, coinvolta anche in una relazione lesbica assolutamente inedita per l’epoca (raccontata nel romanzo Il passaggio, 1919). La sua vita amorosa estremamente libera (celebre è il suo rapporto con Dino Campana) e le sue idee progressiste la rendono di diritto uno degli esempi più lampanti del femminismo artistico italiano.

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

Invia il messaggio