Grazie Fabrizio!

Grazie Fabrizio!

Io dedico questa canzone ad ogni donna pensata come amore 

in un attimo di libertà 

a quella conosciuta appena 

non c’era tempo e valeva la pena 

di perderci un secolo in più. 
A quella quasi da immaginare 

tanto di fretta l’hai vista passare 

dal balcone a un segreto più in là 

e ti piace ricordarne il sorriso 

che non ti ha fatto e che tu le hai deciso 

in un vuoto di felicità. 
Alla compagna di viaggio 

i suoi occhi il più bel paesaggio 

fan sembrare più corto il cammino 

e magari sei l’unico a capirla 

e la fai scendere senza seguirla 

senza averle sfiorato la mano. 
A quelle che sono già prese 

e che vivendo delle ore deluse 

con un uomo ormai troppo cambiato 

ti hanno lasciato, inutile pazzia, 

vedere il fondo della malinconia 

di un avvenire disperato. 
Immagini care per qualche istante 

sarete presto una folla distante 

scavalcate da un ricordo più vicino 

per poco che la felicità ritorni 

è molto raro che ci si ricordi 

degli episodi del cammino. 
Ma se la vita smette di aiutarti 

è più difficile dimenticarti 

di quelle felicità intraviste 

dei baci che non si è osato dare 

delle occasioni lasciate ad aspettare 

degli occhi mai più rivisti. 
Allora nei momenti di solitudine 

quando il rimpianto diventa abitudine, 

una maniera di viversi insieme, 

si piangono le labbra assenti 

di tutte le belle passanti 

che non siamo riusciti a trattenere. 

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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