Isadora Duncan

Isadora Duncan

Figlia di uno scozzese e di una irlandese, conobbe un’infanzia molto povera. Dopo aver studiato danza classica si liberò dei rigori accademici per seguire un insegnamento improntato ai principî di François Delsarte riguardanti l’armonia del corpo e del movimento. Si stabilì quindi a Londra con la famiglia e nel 1900 si recò a Parigi ove danzò in serate private su brani di musica classica.
A piedi nudi, vestita di una semplice tunichetta di tipo greco, si atteggiava in movenze che aveva studiato osservando i bassorilievi dell’arte ellenica. Con questo nuovo tipo di danza, detta “libera” o “naturale”, la D. intese proclamare una libertà di espressione dalle ferree regole accademiche e dagli artifici del balletto classico. La sua danza si diffuse presto in tutta Europa dove influenzò lo stesso balletto classico e l’evoluzione in atto dei balletti russi di S. P. Djagilev. La D. si servì di musiche non espressamente composte per la danza dando l’avvio al balletto sinfonico, portato poi avanti negli anni Trenta da L. Massine. D. si trovò tuttavia nell’impossibilità di insegnare una tecnica vera e propria a causa del suo carattere dispersivo e della discontinuità nell’ispirazione. Fu moglie prima di E. Gordon Craig, poi del poeta russo S. Esenin. Morì strangolata da una sciarpa impigliatasi tra le ruote della sua automobile in corsa. La D. scrisse molti libri, tra cui l’autobiografia My life. 

Era l’imbrunire del 14 settembre del 1927 quando, sulla Promenade des Anglais a Nizza, Benoît Falchetto, un pilota automobilistico italo-francese, offrì il posto del passeggero sulla sua Bugatti alla celebre ballerina. Nel salire sulla potente vettura, prima che la lunga sciarpa che le avvolgeva il collo si impigliasse nelle ruote dell’auto strangolandola, Isadora prese commiato dai suoi amici pronunciando una frase fatale, destinata a restare tristemente famosa:
Adieu, mes amis. Je vais à la gloire!
Ovvero “Addio, amici miei, vado verso la gloria!

Dal web

Beatrice Lento

Laureata in Psicologia Clinica, Tropeana per nascita e vissuti, Milaniana convinta, ha diretto con passione, fino all'Agosto 2017, l’Istituto Superiore di Tropea. I suoi interessi prevalenti riguardano: psicodinamica, dimensione donna, giornalismo, intercultura, pari opportunità, disagio giovanile, cultura della legalità, bisogni educativi speciali.

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