Moduli di partecipazione al Concorso Finestre Balconi Vicoli Fioriti Anna Maria Piccioni Città di Tropea
Modulo Categoria Privati
Modulo d’iscrizione al 13o Concorso Finestre Balconi e Vicoli Fioriti
Anna Maria Piccioni Città di Tropea Anno 2020
Il \La sottoscritto\a____________________________________________________________ Nato\a il _________________a___________________ prov.__________________________ Residente in Via\Piazza ________________________n._____________________________ Comune_______________________ C.a.p. _________________ prov._________________ Tel.________________________cell._______________________________________________________ e-mail_____________________________________________________________________
CHIEDE
di partecipare al concorso Balconi Fioriti 2020 del Comune di Tropea con l’allestimento del
o balcone
o davanzale
o particolare architettonico
o scala
o aiuola
o fioriere
o aiuola pubblica sita in via/piazza__________________________________________
DICHIARA
Di accettare integralmente tutti i contenuti del bando di concorso e il giudizio finale della giuria, di
avere preso visione dell’informativa art.13 d.lgs.196\2003 sulla privacy e di esprimere il proprio consenso per i trattamenti indicati e la diffusione dei dati per le finalità specificate. Inoltre il partecipante esonera l’organizzatore da ogni e qualsiasi responsabilità e\o obbligazione anche nei confronti dei terzi che dovesse derivare dalla partecipazione al concorso.
DATA _________________
FIRMA ________________
Modulo categoria attività commerciali/Albergatori e B&B
Modulo d’iscrizione al 13o Concorso Finestre Balconi e Vicoli Fioriti
Anna Maria Piccioni Città di Tropea Anno 2020
Il \La sottoscritto\a____________________________________________________________ Nato\a il _________________a___________________ prov.__________________________ Residente in Via\Piazza ________________________n._____________________________ Comune_______________________ C.a.p. _________________ prov._________________ Tel.________________________cell._______________________________________________________ e-mail_____________________________________________________________________
CHIEDE
di partecipare al concorso Balconi Fioriti 2020 del Comune di Tropea con l’allestimento del
o balcone
o davanzale
o particolare architettonico
o scala
o aiuola
o fioriere attività commerciale
o aiuola pubblica sita in via/piazza___________________________
Con la propria impresa denominata______________________________ sita in via______________________
DICHIARA
Di accettare integralmente tutti i contenuti del bando di concorso e il giudizio finale della giuria, di
avere preso visione dell’informativa art.13 d.lgs.196\2003 sulla privacy e di esprimere il proprio consenso per i trattamenti indicati e la diffusione dei dati per le finalità specificate. Inoltre il partecipante esonera l’organizzatore da ogni e qualsiasi responsabilità e\o obbligazione anche nei confronti dei terzi che dovesse derivare dalla partecipazione al concorso.
DATA _________________
FIRMA ________________
Concorso Finestre Balconi Vicoli Fioriti Anna Maria Piccioni Città di Tropea
13° concorso finestre balconi vicoli fioriti Anna Maria Piccioni Citta’ di Tropea 2020 edizione speciale dedicata alla Vergine di Romania
“Nei giorni orribili di peste o guerra quando con fremito tremò la terra in Te, o gran Vergine di Romania, trovò rifugio la patria mia”
P. Luigi Errico
Regolamento
Art. 1 Motivazione del concorso e Promotori
Realizzare quest’edizione speciale, nel corso della pandemia, è un bene per tutti, oseremmo dire un dovere civico. La cura della nostra Tropea la dobbiamo a noi stessi, a prescindere da ogni avversità, e l’evento è un segno di vitalità e speranza! Il Concorso nasce dal desiderio di rendere ancora più affascinante la nostra Città attraverso decori floreali a cura di privati e di attività commerciali, migliorando, così la qualità della vita e dell’ambiente urbano e coinvolgendo la Comunità attraverso la sensibilizzazione nei confronti del bello. L’iniziativa è promossa congiuntamente dal Comune, dalla Pro Loco, dall’Istituto di Istruzione Superiore, dalla Consulta delle Associazioni, dall’AssCom (Associazione Commercianti), dall’ As.Al.T (Associazione Albergatori), da OspitiAmo Tropea (Associazione B&B), e da sos KORAI Onlus.
Art.2 Obiettivi
potenziamento della coscienza ecologista e della cultura del bello
promozione della conoscenza della Cittá di Tropea e delle sue architetture anche recenti
esaltazione del decoro floreale quale elemento di mitigazione degli spazi
sviluppo del senso civico e di appartenenza alla Comunità
apprezzamento del verde, dei fiori e del loro linguaggio
Art.3 Destinatari e modalità di iscrizione/ partecipazione
La partecipazione al concorso, che prevede l’abbellimento a tema libero ed a proprie spese, è totalmente gratuita ed aperta a tutti i residenti, proprietari di immobili, responsabili di attività commerciali, albergatori e titolari di B&B nel Comune di Tropea. Nelle operazioni di decorazione floreale dovranno essere rispettati i Regolamenti Comunali vigenti. I partecipanti potranno abbellire con fiori e piante l’esterno visibile dei balconi e/o delle finestre e/o di altri particolari esterni e/o fioriere e/o aiuole pubbliche, tenendo conto dei criteri stabiliti nel presente bando. Il presente Regolamento e il modulo d’iscrizione sono disponibili sulle pagine Facebook di Pro loco, sos KORAI, AssCom, OspitiAmo, Associazione Albergatori As.Al.T, Consulta e sulla pagina web del Comune e dell’Istituto d’Istruzione Superiore. Il modulo, debitamente compilato, dovrà essere presentato all’indirizzo mail asscommtropea@gmail.com Successivamente all’iscrizione saranno consegnati appositi cartelli numerati che dovranno essere obbligatoriamente esposti sui balconi, sui davanzali o sulle strutture partecipanti al concorso. L’iscrizione dovrà essere effettuata nel periodo compreso tra il 15 Maggio ed il 12 Giugno 2020. Entro la data del 13 Giugno 2020 gli allestimenti floreali dovranno essere completati.
Art. 4 Selezione dei vincitori
La selezione dei vincitori sarà effettuata da una apposita Giuria che darà una valutazione mediante l’attribuzione di un punteggio ai parametri di seguito indicati 1. combinazione dei colori dei fiori 2. sana e rigogliosa crescita degli stessi 3. mantenimento durante tutto il periodo del concorso 4. originalità dei lavori 5. recupero ed abbellimento di strutture edilizie ed architettoniche tipiche 6. inserimento armonico nel contesto urbano paesaggistico
Art. 5 Composizione della Giuria
La Giuria é composta da dieci membri e precisamente da un rappresentante di ogni Promotore del Concorso, da un Esperto Floricoltore e da una Personalità Artistica
Art.6 Svolgimento delle operazioni di valutazione
La Giuria nominerà al suo interno un Presidente, definirà le modalità di attribuzione dei punteggi, secondo i parametri di valutazione di cui al precedente art. 4, e deciderà sull’esecuzione dei sopralluoghi, che potranno essere ripetuti nel tempo e dovranno rimanere rigorosamente riservati. Il voto del Presidente di Giuria prevarrà in caso di situazioni di parità.
Art. 7 Criteri di esclusione
Saranno esclusi dal concorso gli allestimenti iscritti dopo le ore 12,00 del giorno 12 Giugno 2020 e quelli realizzati con fiori finti (ad es: di carta, plastica e/o altri materiali)
Art. 8 Premiazione
La Premiazione dei vincitori avverrà con pubblica cerimonia che si terrà entro Luglio 2020. In tale occasione verranno proiettate le immagini degli allestimenti in concorso classificatisi nei primi dieci posti di ciascuna sezione. La consegna dei premi è subordinata alla presenza alla cerimonia. In caso di mancata partecipazione il premio non verrà corrisposto. La cerimonia si svolgerà nel rispetto delle regole vigenti a tutela della salute, dettate dalla pandemia da Covid 19, e verrà conseguentemente organizzata e pubblicizzata.
Art. 9 Premi Categoria Privati
1°classificato Buono per l’importo di € 200,00 per l’acquisto di bulbi, sementi e piante ornamentali
2°classificato Buono per l’importo di € 100,00 per l’acquisto di bulbi, sementi e piante ornamentali
3°classificato Buono per l’importo di € 50,00 per l’acquisto di bulbi, sementi e piante ornamentali
Categoria Attività Commerciali/Strutture Alberghiere B&B
1ºclassificato Buono per l’importo di € 200,00 per l’acquisto di bulbi, sementi e piante ornamentali
2ºclassificato Buono per l’importo di € 100,00 per l’acquisto di bulbi, sementi e piante ornamentali
3ºclassificato Buono per l’importo di € 50,00 per l’acquisto di bulbi, sementi e piante ornamentali Ad ogni vincitore sarà donata, inoltre una mattonella artistica ricordo.
Art. 10 Accettazione Regolamento
L’adesione comporterà l’accettazione, in modo incondizionato e senza alcuna riserva o eccezione, di tutte le norme contenute nel presente regolamento.
Le Coordinatrici del Concorso Beatrice Lento e Mariantonietta Pugliese
Elisa Dattilo: la sindachessa di Jacurso
È vero che i ruoli prescindono dal genere, ma è altrettanto evidente come attraverso le parole si possa costruire una più civica segnaletica di direzione: la società è migliore, ogni volta in cui la lingua ha tutte le capacità di migliorarla. Il fatto che “persona” sia così generico da identificare chiunque non semplifica le cose, specie alla luce di un percorso più lineare per alcuni e più accidentato per altri. La categoria ontologica (potremmo chiamarla post-aristotelica, filosoficamente parlando) chiede conto del prezzo di alcune fette sociali, per le quali non tutto è filato liscio come l’olio dal Dopoguerra in avanti. Storicamente le donne, ancorché culte ed educate, al di là del loro contesto familiare, immiserito da una forbice piuttosto aperta, da Nord a Sud d’Italia, non ebbero una vita facilissima sul piano dell’uguaglianza e questo significa che l’equità distributiva e la giustizia sociale hanno viaggiato a velocità diversa ai quattro angoli della nostra Penisola. In tutto questo è stato tipicamente maschile decidere quale fosse il “bene” per una donna. Come non richiamare all’attenzione, a questo punto, Amalia Signorelli quando dice di sé il pensiero di tuttele contemporanee storiche della sua età: «è una vita che mi batto contro persone che appunto perché mi vogliono tanto bene sanno meglio di me ciò che è bene per me». Detto questo, se per l’Accademia della Crusca è corretto l’uso di termini quali avvocata, magistrata, ministra ed architetta, lo è soprattutto per il lavoro di primo cittadino, la Sindaca, per l’appunto! In passato parole quali maestra, operaia, modella, infermiera, sono passate per lo stesso processo di assimilazione di diritto (senza rovesci). In Calabria, ad onor del vero, ce la siamo sbrigati da soli, coniando la forma “sindachessa”, quasi sessant’anni fa, pensate un po’! Gli studi di De Saussure sarebbero occorsi in soccorso a confortare la convenzione come uso consapevole della forma acquisita, sicurissimamente! Arriviamo ai nostri luoghi, ora! Siamo a Jacurso, nel catanzarese, sulle pendici del monte Contessa, in un belvedere allungato in direzione del pianoro lametino. Il soggetto, in questione, è Elisa Dattilo (1919-1967): donna di spiccata sensibilità bruzia e probabilmente anche un po’ romana per patria d’elezione (ad immaginarcela mentre frequenta, a quei tempi, il Collegio del Sacro Cuore a Trinità dei Monti). Un bagaglio che si fa valigia d’idee al suo ritorno in mezzo ai luoghi natii. La piccola urbe divenne, detto -fatto, il centro del suo mondo nel fervore delle tensioni che già sentiva da lontano: il magnetismo delle radici, raccontano, non tardò a farsi, infatti, impegno politico. Nel 1952 il paese la ingaggiò nel partito della Croce (così passava per la vulgata la storica Democrazia Cristiana): un successo, ne venne eletta sindaco con pieno consenso cittadino. Da “antesignana di una nuova generazione” si proiettò storicamente su scelte allora inusuali. In che modo? Partendo innanzitutto dalle sue collaboratrici: come vice–sindaco chiamò un’altra donna, Rosa Dattilo e persino un assessore, Vittoria Facciolo. Una leadership tutta femminile, per niente debole, nel nome del gentil sesso: la quota rosa sarebbe venuta molto tempo dopo…I compiti: i più versatili! Quelli di ordinaria amministrazione: le assunzioni del personale per il Comune, il taglio del bosco comunale “Barone S. Giovanni”, la costruzione della strada del “Passo Fossa del lupo”, le eventuali cause legali contro alcune società e naturalmente la votazione dei bilanci di previsione delle entrate e delle spese del territorio. Insomma, ogni cosa passava sotto la sua supervisione: in tutto ciò, fermare, formare, firmare le cose avranno pure comportato fatiche e confronti d’ogni risma, come succede da sempre, non stiamo parlando di minutaglie! Durante il suo mandato si distinse per aver fortemente sostenuto il diritto allo studio e quello alla salute, senza trascurare nulla di intentato per sortire il risultato desiderato. Molto attenta alla prevenzione, promosse le vaccinazioni contro la tubercolosi, favorendo le colonie estive per le famiglie più povere. Provvide, altresì, a garantire gratuitamente le visite e le relative cure sanitarie a coloro che ne avevano bisogno in ottemperanza all’ art. 32 della nostra Costituzione che sancisce che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Forte di queste convinzioni nel 1953 ottenne l’approvazione di un progetto (ben 12 milioni di lire!),finanziato dal Ministero dei Lavori pubblici per realizzare la rete idrica e fognante del paese che, come tutti sappiamo, è una condizione ineludibile per la salute pubblica. L’igiene, si sa, è prevenzione, cioè profilassi: lo sappiamo mediaticamente per bombardamento mediatico in questi ultimi tempi di Covid-19, non è vero!? Tetragona nel carattere, proprio così! Si sollevò abbastanza facilmente dai timori con i Ministri d’allora a difesa della collettività: gli onorevoli Foderaro, Cassiani, Galati, La Russa, ricordandone solo alcuni. Basta la stima di Margherita Riga nei suoi confronti a definirla come bussola di orientamento in non poche circostanze. La “sindachessa”, come la chiamavano i compaesani, terminò il suo mandato a causa delle dimissioni di alcuni consiglieri che la fecero andare in minoranza. Ai margini, tuttavia, non restò mai la sua dottrina sociale: da Componente del Comitato cittadino del CIF (Centro italiano femminile) e Membro dell’Associazione “Maria Cristina di Savoia” promosse insieme ad altre giovani signore numerose iniziative benefiche e di solidarietà fino alla sua prematura scomparsa, poco prima del clima sessantottino, che avrebbe investito successivamente tutta la nostra Nazione. Una curiosità, che la fregia di un’ulteriore menzione d’onore: fu tra le prime donne anche a prendere la patente, guidando una Belvedere per portare i figli al mare o in città. Da Ernestina Prola, che è la prima signorina al volante (correva l’anno 1907), ai giorni nostri, la licenza di guida per il fiocco rosa si è lentamente caricata a carbonella: non è così zuccherina la realtà cinematografica quando ci presenta quelle deliziose pellicole avanguardistiche con Marylin Monroe o Greta Garbo. Lì la proiezione non coincide con l’identificazione di quanto succede fra la gente comune: lo shop da rubacuori, ahinoi, sa inflazionare le copertine editoriali, e molto spesso per battere cassa sull’eccezionalità del momento, già! Col mercato si è mercanteggiato troppo sulla pelle dell’humanitas: ecco perché rivendico i diritti delle nostre madri. Elisa, come matrona meridiana, ci rammemora, invece, che la produttività è pensiero colato come l’oro. Lei al plurale è diventata loro per quanto di buono e giusto è venuto fuori dal selciato di un buon esempio come il suo. Ai posteri l’ardua sentenza…si dice nel 5 maggio manzoniano: a 5 giorni dal compleanno di lei, il verso del Milanese si fa augurale per la nostra Calabrese in tutte le forme di emancipazione. Auguri a tutte, mi va di chiosare, lasciando aperte storie belle come questa…
FRANCESCO POLOPOLI
Elisa Dattilo: la sindachessa di Jacurso di Francesco Polopoli
È vero che i ruoli prescindono dal genere, ma è altrettanto evidente come attraverso le parole si possa costruire una più civica segnaletica di direzione: la società è migliore, ogni volta in cui la lingua ha tutte le capacità di migliorarla. Il fatto che “persona” sia così generico da identificare chiunque non semplifica le cose, specie alla luce di un percorso più lineare per alcuni e più accidentato per altri. La categoria ontologica (potremmo chiamarla post-aristotelica, filosoficamente parlando) chiede conto del prezzo di alcune fette sociali, per le quali non tutto è filato liscio come l’olio dal Dopoguerra in avanti. Storicamente le donne, ancorché culte ed educate, al di là del loro contesto familiare, immiserito da una forbice piuttosto aperta, da Nord a Sud d’Italia, non ebbero una vita facilissima sul piano dell’uguaglianza e questo significa che l’equità distributiva e la giustizia sociale hanno viaggiato a velocità diversa ai quattro angoli della nostra Penisola. In tutto questo è stato tipicamente maschile decidere quale fosse il “bene” per una donna. Come non richiamare all’attenzione, a questo punto, Amalia Signorelli quando dice di sé il pensiero di tuttele contemporanee storiche della sua età: «è una vita che mi batto contro persone che appunto perché mi vogliono tanto bene sanno meglio di me ciò che è bene per me».Detto questo, se per l’Accademia della Crusca è corretto l’uso di termini quali avvocata, magistrata, ministra ed architetta, lo è soprattutto per il lavoro di primo cittadino, la Sindaca, per l’appunto! In passato parole quali maestra, operaia, modella, infermiera, sono passate per lo stesso processo di assimilazione di diritto (senza rovesci). In Calabria, ad onor del vero, ce la siamo sbrigati da soli, coniando la forma “sindachessa”, quasi sessant’anni fa, pensate un po’! Gli studi di De Saussure sarebbero occorsi in soccorso a confortare la convenzione come uso consapevole della forma acquisita, sicurissimamente! Arriviamo ai nostri luoghi, ora! Siamo a Jacurso, nel catanzarese, sulle pendici del monte Contessa, in un belvedere allungato in direzione del pianoro lametino. Il soggetto, in questione, è Elisa Dattilo (1919-1967): donna di spiccata sensibilità bruzia e probabilmente anche un po’ romana per patria d’elezione (ad immaginarcela mentre frequenta, a quei tempi, il Collegio del Sacro Cuore a Trinità dei Monti). Un bagaglio che si fa valigia d’idee al suo ritorno in mezzo ai luoghi natii. La piccola urbe divenne, detto -fatto, il centro del suo mondo nel fervore delle tensioni che già sentiva da lontano: il magnetismo delle radici, raccontano, non tardò a farsi, infatti, impegno politico. Nel 1952 il paese la ingaggiò nel partito della Croce (così passava per la vulgata la storica Democrazia Cristiana): un successo, ne venne eletta sindaco con pieno consenso cittadino. Da “antesignana di una nuova generazione” si proiettò storicamente su scelte allora inusuali. In che modo? Partendo innanzitutto dalle sue collaboratrici: come vice–sindaco chiamò un’altra donna, Rosa Dattilo e persino un assessore, Vittoria Facciolo. Una leadership tutta femminile, per niente debole, nel nome del gentil sesso: la quota rosa sarebbe venuta molto tempo dopo…I compiti: i più versatili! Quelli di ordinaria amministrazione: le assunzioni del personale per il Comune, il taglio del bosco comunale “Barone S. Giovanni”, la costruzione della strada del “Passo Fossa del lupo”, le eventuali cause legali contro alcune società e naturalmente la votazione dei bilanci di previsione delle entrate e delle spese del territorio. Insomma, ogni cosa passava sotto la sua supervisione: in tutto ciò, fermare, formare, firmare le cose avranno pure comportato fatiche e confronti d’ogni risma, come succede da sempre, non stiamo parlando di minutaglie! Durante il suo mandato si distinse per aver fortemente sostenuto il diritto allo studio e quello alla salute, senza trascurare nulla di intentato per sortire il risultato desiderato. Molto attenta alla prevenzione, promosse le vaccinazioni contro la tubercolosi, favorendo le colonie estive per le famiglie più povere. Provvide, altresì, a garantire gratuitamente le visite e le relative cure sanitarie a coloro che ne avevano bisogno in ottemperanza all’ art. 32 della nostra Costituzione che sancisce che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Forte di queste convinzioni nel 1953 ottenne l’approvazione di un progetto (ben 12 milioni di lire!),finanziato dal Ministero dei Lavori pubblici per realizzare la rete idrica e fognante del paese che, come tutti sappiamo, è una condizione ineludibile per la salute pubblica. L’igiene, si sa, è prevenzione, cioè profilassi: lo sappiamo mediaticamente per bombardamento mediatico in questi ultimi tempi di Covid-19, non è vero!? Tetragona nel carattere, proprio così! Si sollevò abbastanza facilmente dai timori con i Ministri d’allora a difesa della collettività: gli onorevoli Foderaro, Cassiani, Galati, La Russa, ricordandone solo alcuni. Basta la stima di Margherita Riga nei suoi confronti a definirla come bussola di orientamento in non poche circostanze. La “sindachessa”, come la chiamavano i compaesani, terminò il suo mandato a causa delle dimissioni di alcuni consiglieri che la fecero andare in minoranza. Ai margini, tuttavia, non restò mai la sua dottrina sociale: da Componente del Comitato cittadino del CIF (Centro italiano femminile) e Membro dell’Associazione “Maria Cristina di Savoia” promosse insieme ad altre giovani signore numerose iniziative benefiche e di solidarietà fino alla sua prematura scomparsa, poco prima del clima sessantottino, che avrebbe investito successivamente tutta la nostra Nazione. Una curiosità, che la fregia di un’ulteriore menzione d’onore: fu tra le prime donne anche a prendere la patente, guidando una Belvedere per portare i figli al mare o in città. Da Ernestina Prola, che è la prima signorina al volante (correva l’anno 1907), ai giorni nostri, la licenza di guida per il fiocco rosa si è lentamente caricata a carbonella: non è così zuccherina la realtà cinematografica quando ci presenta quelle deliziose pellicole avanguardistiche con Marylin Monroe o Greta Garbo. Lì la proiezione non coincide con l’identificazione di quanto succede fra la gente comune: lo shop da rubacuori, ahinoi, sa inflazionare le copertine editoriali, e molto spesso per battere cassa sull’eccezionalità del momento, già! Col mercato si è mercanteggiato troppo sulla pelle dell’humanitas: ecco perché rivendico i diritti delle nostre madri. Elisa, come matrona meridiana, ci rammemora, invece, che la produttività è pensiero colato come l’oro. Lei al plurale è diventata loro per quanto di buono e giusto è venuto fuori dal selciato di un buon esempio come il suo. Ai posteri l’ardua sentenza…si dice nel 5 maggio manzoniano: a 5 giorni dal compleanno di lei, il verso del Milanese si fa augurale per la nostra Calabrese in tutte le forme di emancipazione. Auguri a tutte, mi va di chiosare, lasciando aperte storie belle come questa…
Francesco Polopoli
Al via il tredicesimo Concorso Finestre Balconi Vicoli Fioriti Anna Maria Piccioni Città di Tropea
Beatrice Lento