Archivio mensile 19th Gennaio 2018

La strega più celebre

Madre Shipton, soprannome di Ursula Southeil, è forse la strega più celebre: era una profetessa e una sibilla inglese vissuta tra il 1488 e il 1561. Ha scritto numerose profezie in versi che sono state ritenute esatte per vari avvenimenti storici, come la Peste di Londra del 1665, il grande incendio di Londra del 1666 e l’esecuzione di Maria Stuarda del 1587.

Sofonisba Anguissola

La cremonese Sofonisba, nata dalla nobile famiglia piacentina degli Anguissola, fu una delle prime esponenti femminili della pittura europea. Anche se la sua celebrità non fu pari a quella di altre pittrici salite in seguito alla ribalta dell’arte come Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera o Angelika Kauffman, Sofonisba rappresentò la pittura italiana rinascimentale al femminile.

Amore no

Nome non ha,

amore non voglio chiamarlo

questo che provo per te,

non voglio tu irrida al cuor mio

com’altri a’ miei canti,

ma, guarda,

se amore non è

pur vero è

che di tutto quanto al mondo vive

nulla m’importa come di te,

de’ tuoi occhi

donde sì rado mi sorridi,

della tua sorte che non m’affidi,

del bene che mi vuoi e non dici,

oh poco e povero, sia,

ma nulla al mondo più caro m’è,

e anch’esso,

e anch’esso quel tuo bene

nome non ha…

Sibilla Aleramo

Licenziata per malattia

Molte donne perdono il posto di lavoro o vengono declassate o sono costrette a dare le dimissioni  a causa del cancro al seno. 

A denunciarlo é Paola Pignocchi che dopo la disavventura occorsale, potremmo parlare del danno unito alla beffa, ha deciso di scendere in campo per farsi paladina dei diritti  delle donne che vanno incontro alla malattia.

” Sono in tante a tacere per paura di perdere il posto o di essere demansionate, eppure la legge dice che le aziende devono ricollocarti in un ruolo compatibile con il male che devi affrontare.”

Italiane!

Lascerete voi che i padri e gli sposi, che vi ebbero apostole e martiri della loro libertà, rinneghino la vostra? Permetterete voi che i figli, da voi educati alla dottrina della libertà, vi tengano in catene? Sarete voi simili al fellah che muore di fame, coltivando il grano che arricchisce il gran signore? Mai no! O la libertá é nome vano, e vano miraggio dell’intelletto umano, o dev’essere beneficio concreto ed attuale per tutti.

Anna Maria Mozzoni

Due coltelli i testimoni

Testo Morta Per Autoprocurato Aborto
La stanza tua piena di fiori 
e due coltelli i testimoni di un rito che non ha padroni 

un rito l’unico rimedio a libertà negate a volontà spezzate 

in mezzo al sangue lei per terra vinceva la sua guerra 

senza parlare senza accusare dei suoi tre mesi 

di dolore di rancore di timore 

ecco l’immagine e tutto a un tratto mi sembra assurdo 

le strade son di burro si scivolava si sprofondava che si faceva noi 

Dov’è il coraggio di continuare a dar la vita 

tra le macerie se la gente non ci sente più 

forse daranno un paradiso a donne come lei 

che così han deciso e in tutta questa distruzione 

io cerco un’altra direzione ma sono già troppo lontana 

quel coso brucia dentro me dentro di me dentro di me 

si torce l’anima cos’è successo che cosa resta adesso 

che cosa suono io le grida spaesate

le mani morsicate sue…….

Gianna Nannini

Incantesimi

Magia femminile

Colori traccia d’ogni sogno

Luci di vita

Incantesimi proibiti

Care sorelle

” Care sorelle, é l’ora di agire unite. Vogliamo che tutte le sopravvissute alle violenze sessuali, ovunque, siano ascoltate, credute, e sappiano che far pagare i responsabili é possibile.”

Purtroppo le donne che denunciano sono soggette al “doppio vincolo”: vengono criticate se stanno zitte, vengono criticate se parlano, spesso le accuse e le condanne vengono agite da altre donne, accade sempre, sempre…

Scacco matto!

Anna Muzyčuk, grande campionessa di scacchi, ha rinunciato a tutti i suoi titoli rifiutando di partecipare a un torneo in Arabia Saudita perché tratta le donne con atteggiamenti di grave discriminazione.

” Non potrei giocare secondo le regole di altri, rinunciando a sentirmi libera, non muovermi per strada senza che qualcuno mi accompagni. Non posso accettare di essere trattata come una persona che vale meno di altre.”

Bocca di rosa

La chiamavano bocca di rosa

Metteva l’amore, metteva l’amore

La chiamavano bocca di rosa

Metteva l’amore sopra ogni cosa

Appena scese alla stazione

Nel paesino di Sant’Ilario

Tutti si accorsero con uno sguardo

Che non si trattava di un missionario

C’è chi l’amore lo fa per noia

Chi se lo sceglie per professione

Bocca di rosa né l’uno né l’altro

Lei lo faceva per passione

Ma la passione spesso conduce

A soddisfare le proprie voglie

Senza indagare se il concupito

Ha il cuore libero oppure ha moglie

E fu così che da un giorno all’altro

Bocca di rosa si tirò addosso

L’ira funesta delle cagnette

A cui aveva sottratto l’osso

Ma le comari d’un paesino

Non brillano certo in iniziativa

Le contromisure fino a quel punto

Si limitavano all’invettiva

Si sa che la gente dà buoni consigli

Sentendosi come Gesù nel tempio

Si sa che la gente dà buoni consigli

Se non può più dare cattivo esempio

Così una vecchia mai stata moglie

Senza mai figli, senza più voglie

Si prese la briga e di certo il gusto

Di dare a tutte il consiglio giusto

E rivolgendosi alle cornute

Le apostrofò con parole argute

“Il furto d’amore sarà punito”

Disse “dall’ordine costituito”

E quelle andarono dal commissario

E dissero senza parafrasare

“Quella schifosa ha già troppi clienti

Più di un consorzio alimentare”

Ed arrivarono quattro gendarmi

Con i pennacchi, con i pennacchi

Ed arrivarono quattro gendarmi

Con i pennacchi e con le armi

Spesso gli sbirri e i carabinieri

Al proprio dovere vengono meno

Ma non quando sono in alta uniforme

E l’accompagnarono al primo treno

Alla stazione c’erano tutti

Dal commissario al sacrestano

Alla stazione c’erano tutti

Con gli occhi rossi e il cappello in mano

A salutare chi per un poco

Senza pretese, senza pretese

A salutare chi per un poco

Portò l’amore nel paese

C’era un cartello giallo

Con una scritta nera

Diceva “addio bocca di rosa

Con te se ne parte la primavera”

Ma una notizia un po’ originale

Non ha bisogno di alcun giornale

Come una freccia dall’arco scocca

Vola veloce di bocca in bocca

E alla stazione successiva

Molta più gente di quando partiva

Chi mandò un bacio, chi gettò un fiore

Chi si prenota per due ore

Persino il parroco che non disprezza

Fra un miserere e un’estrema unzione

Il bene effimero della bellezza

La vuole accanto in processione

E con la Vergine in prima fila

E bocca di rosa poco lontano

Si porta a spasso per il paese

L’amore sacro e l’amor profano

F. De André