Archivio mensile 16th Maggio 2019

Maya Angelou

Nata il 4 aprile 1928 a St. Louis, in Missouri, la scrittrice e attivista per i diritti civili Maya Angelou divenne famosa grazie al suo libro di memorie del 1969, “Il canto del silenzio”, che fece la storia della letteratura in quanto divenne il primo best-seller di una scrittrice afro-americana. Fu una poetessa e attrice pluripremiata; tra i vari riconoscimenti ricordiamo che fu finalista del Premio Pulitzer per la poesia con la sua prima raccolta di versi “Just Give Me a Cool Drink of Water ‘fore I Diiie”; fu nominata due volte membro di comitati e commissioni della Presidenza degli Stati Uniti; le venne inoltre conferita la Medaglia nazionale delle arti dal Congresso nel 2000 e la Medaglia presidenziale e della libertà da Barack Obama in persona nel 2011. Morì a 86 anni.

Dal web

Nancy Pelosi

É una delle 100 persone più potenti del mondo. Sicuramente é la più forte degli Stati Uniti e la protagonista della scena politica americana.

É la Presidente della Camera dei Rappresentanti, la terza carica nel sistema di governo statunitense. Ha appena compiuto 79 anni ma non mostra segni di stanchezza e lei lo attribuisce alle radici italiane.

” Sono cresciuta in una grande famiglia molto orgogliosa del nostro patrimonio Italo-americano e fedelmente democratica.”

Mi sembra di non aver fatto nulla!

Il Sindaco di Tropea Giovanni  Macrì  incontra la Consulta delle Associazioni
 A circa sei mesi dall’avvio dell’Amministrazione Macrì, il Sindaco si è offerto al mondo delle Associazioni per un incontro dibattito sul lavoro svolto e su quello da avviare. L’ Antico Sedile di Portercole ha accolto l’evento, organizzato dalla Consulta delle Associazioni, presieduta dall’ avv. Ottavio Scrugli, ed ha registrato la presenza delle realtà associative del territorio ed anche di cittadini di Tropea, e non, attratti dall’opportunità di ascoltare e confrontarsi.
 Dopo una breve introduzione del Presidente Scrugli, Giovanni Macrì é intervenuto evidenziando le due scelte di campo che hanno caratterizzato i primi mesi del suo operato: restituire a Tropea un’immagine decorosa e risvegliare il senso di appartenenza. A tal fine é stata promossa la più ampia partecipazione dei cittadini con una risposta positiva di tantissimi, a prescindere dal colore politico, perché sensibili al bene comune. La collaborazione si é espressa a tanti livelli, da quello manuale, che ha visto crescere la squadra dei volontari in maniera esponenziale, a quello creativo con a capo il grande concittadino, architetto Giffone che continua a dare il suo contributo nel settore che gli é consono
 Il Sindaco non ha voluto presentare la lista degli interventi realizzati, tanti e tutti minuziosamente registrati, ne ha, però, citato alcuni emblematici a partire dal recupero dell’Antico Sedile dal degrado in cui versava, gesto di forte valenza trattandosi della storica sede del governo cittadino, e dal riassetto del lungomare, operazione anch’essa di forte immagine. In quest’ultimo caso ha messo in evidenza come si sia dovuta operare una scelta non facile: dare il via ad un’operazione sicuramente ancora non risolutiva oppure sopportare per almeno  un’ altra stagione turistica lo spettacolo indecoroso delle macerie accumulate sull’arenile, si é scelta la prima soluzione perché quello sfacelo non poteva essere ulteriormente tollerato.
 Macrì ha anche indicato l’azione sul depuratore Argani e lo smaltimento di duemila metri cubi di fanghi, accumulati da anni, che è valso l’apprezzamento della Procura Della Repubblica.
 La disastrosa situazione della macchina amministrativa e la carenza di personale, nonché lo sforzo di ridare motivazione a tanti lavoratori non sono stati sottaciuti ed in fase conclusiva il Sindaco ha messo in luce l’impegno personale e quello dei suoi collaboratori, la Sua presenza costante in Comune, salvo impegni in Regione, e la dedizione assoluta alla causa. 
Con piacere ha anche voluto rimarcare la grande affluenza, che si é registrata e si continua a verificare, di visitatori, incuriositi dalle notizie positive che circolano sulla Città, desiderosi di verificare personalmente il fenomeno Tropea.
Infine il Primo Cittadino  ha ricordato, con evidente soddisfazione, il successo del Tropea Cipolla Party che non é stato un evento assimilabile ad una sagra ma piuttosto una manifestazione culturale ricca, variegata e di spessore, con un’eco mediatica strepitosa: tutte le Agenzie informative, locali e nazionali, hanno dato ampio spazio e la ricaduta é stata di una positività enorme.
Terminata la comunicazione del Sindaco ha avuto inizio il giro di domande da parte di tutti i presenti. 
Numerosissimi e vari gli aspetti affrontati, dall’accesso al centro storico da parte dei residenti, all’occupazIone del suolo pubblico da parte delle attività commerciali, al traffico lungo le principali vie cittadine di collegamento, alla ZTL, alla raccolta differenziata, con particolare attenzione al divieto del sacco nero e  alla nuova era di Tropea libera dalla plastica, alla possibilità di realizzare isole ecologiche, alla riqualificazione di aree trascurate, al turismo imprenditoriale, ai bagni pubblici, ai cestini per gli escrementi dei cani. 
Nell’interloquire con i presenti il Sindaco ha risposto a tutte le domande appalesando gli interventi già decisi, quelli in cantiere e quelli che richiedono più tempo e risorse ed ha anche avuto modo di chiarire molti aspetti delicati. In particolare ha rimarcato come la problematica della differenziata sia cogente e per il rischio di disfunzioni nella raccolta dei rifiuti, per intoppi connessi alle discariche, e per l’esigenza di ridurre sensibilmente l’indifferenziata se si vuole entrare in un circuito virtuoso che porti Tropea a conquistare riconoscimenti significativi quale, ad esempio, quello della Bandiera Blù. 
Ma il dire del Primo Cittadino é andato ben  oltre il contingente evidenziando 
l’esigenza di un cambiamento interiore che induca al rispetto ambientale che non può più tollerare dilazioni, é doverosa un’ inversione di rotta, anche se comporta nell’immediato un aumento di costi, come nel caso dei piatti e bicchieri biodegradabili anziché di plastica, se si vuole il bene del Pianeta e dell’Umanità. 
In tema di interventi di riqualificazione si é fatto cenno ai prossimi in cantiere rivolti all’arricchimento di Piazza Vittorio Veneto, a tal proposito ha preso la parola l’architetto Luigi  Giffone che si é anche soffermato su un’idea che impreziosirà 
l’affaccio da mozzafiato in fondo al Corso, il Sindaco ha anche accennato ad un progetto dell’Associazione Cosi Mali di abbellimento di una parte delle arcate a mare attraverso pannelli artistici.
 Tanti, veramente tanti e calorosi, gli apprezzamenti e gli elogi che gli intervenuti hanno inteso rivolgere al Sindaco Macrì e all’Amministrazione a Sua guida. Certamente molte cose rimangono da fare ma l’impegno giá ampiamente profuso ha lasciato dei segni.
 “Mi sembra di non aver fatto nulla e quando la gente che torna a Tropea dopo molto coglie il cambiamento e sente il bisogno di venire in Comune a congratularsi avverto una grande soddisfazione, la stessa che oggi provo ricevendo i vostri elogi”
 La positività delle emozioni e dei riscontri registrati nello svolgimento della Consulta é stata notevole, segno dell’ importanza del dialogo e della condivisione con il mondo delle Associazioni e con tutti i Cittadini per fare veramente Comunità. 
Il Sindaco Macrì ha ringraziato ed ha confermato ripetutamente nel corso
 dell’ incontro che per l’ Amministrazione a Sua guida gli impegni assunti  nel Programma Elettorale saranno sempre la meta imprescindibile a cui tendere.
La Presidente di sos KORAI Onlus 

Beatrice Lento

Jane Jie Sun: promuovere le donne

È a capo di Ctrip, la maggiore agenzia di viaggi cinese: una realtà da 300 milioni di utenti attivi. “Voglio promuovere l’accesso delle donne a ruoli di responsabilità: perché per me non è stato facile” dichiara Jane.
Jane é stata tra le prime donne cinesi a poter studiare negli Stati Uniti:”L’ esperienza mi ha aperto gli occhi e ha rappresentato un momento di svolta tanto che, dopo la laurea, ho deciso di ritornare nel,a Si.icon Valley per scoprire di più sul mondo nascente di Internet”
In Cina non si sono fatti grandi passi in avanti nella Paritá di Genere ma la Ctrip invece di licenziare le donne che restano incinte offre loro un taxi gratuito per andare al lavoro dal sesto mese di gravidanza.

Amalia Bruni: la Calabria che non si arrende

La nostra Socia D’ Onore Amalia Bruni ancora una volta viene riconosciuta come espressione altissima della Calabria migliore. Auguri grande Amalia!

Grande Scienziata di fama mondiale dirige il Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, centro di eccellenza nella cura delle demenze degenerative.

Ha scoperto la Nicastrina, la glicoproteina implicata nel meccanismo patogenetico dell’ Alzheimer.

Michela: vivere con una malattia invisibile

[Vivere con una malattia cronica ed invisibile]

‘’Ma non sembri malato’’, è una frase che molte persone che vivono con una malattia invisibile si sentiranno dire… Ed è un grosso problema che queste malattie non siano visibili perché ciò comporta delle enormi difficoltà quando si tratta di spiegare gli effetti che hanno nella vita delle persone, soprattutto se si parla con chi non sta vivendo una situazione del genere.

Purtroppo, viviamo in una società in cui moltissime malattie croniche continuano ad essere invisibili.

Solo chi vive con una malattia cronica può capire veramente cosa significhi averla e cosa comporti…si tratta di fare un viaggio lento e solitario dove la prima tappa è la ricerca di una diagnosi definitiva per “tutto quello che mi sta accadendo”. Non è assolutamente facile perchè possono passare anni prima che una persona riesca a trovare un nome per quello che ha. Dopo tutto questo, quando finalmente si ha la diagnosi, secondo me arriva la parte più complessa: trovare una qualità di vita con il dolore come compagno di viaggio.

È questa una delle sfide che le persone che convivono con queste malattie devono affrontare quando parlano in particolare con amici e familiari, che potrebbero non riuscire a comprendere facilmente una malattia di cui non vedono gli effetti. Anche perché magari rimani chiusa in casa imbottita di antidolorifici per un paio di giorni e poi all’ improvviso ti vedono uscire e sfoggiare il tuo sorriso più bello.. E cosí pensano che stavi facendo la vittima.. E invece no!! Ogni giorno ci sono sfide nuove e diverse ed esiste una ragione dietro ogni azione.

Bisogna cambiare mentalità: non c’è bisogno di una ferita evidente perché il dolore sia autentico. E a questo mi collego a ciò che dice il mio specialista di endometriosi ai convegni:

” L’ endometriosi è come un tumore. Si tratta di una patologia benigna ma viene trattata come un cancro. Bisogna vedere questa malattia con occhi diversi. Chi vi dice che si guarisce vi prende in giro. La paziente deve uscire dalla sala operatoria senza endometriosi: deve mantenere le funzioni viscerali, riproduttiva e delle pelvi”.

Non è stato facile accettare tutto ciò ma….. Si diventa forti quando si impara ad accettare il dolore e se non è visibile agli occhi non significa che non esiste!

L’ importanza di avere una diagnosi precoce, di essere comprese e non considerate delle pazze immaginarie in cerca di antidolorifici x sballarsi, o quelle che non sono in grado di sopportare “il classico mal di pancia a causa del ciclo”…. E cosa fondamentale non finire nelle mani sbagliate e vedersi poi la propria vita rovinata…

Ho iniziato a star male a 13 anni con i primi dolori durante il ciclo mestruale, ho dovuto convincermi che era tutto normale e che non ero in grado di sopportare nulla perchè così dicevano i medici… Vivevo chiusa in casa piegata piangendo: anni di dolori senza essere compresa e creduta (mi sembrava di essere pazza, di esagerare. Mi sentivo dire ad esempio:“ E’ tutto nella tua testa, non hai niente” oppure “ Non sai sopportare il dolore, non fare la bambina. Sii donna” “di cosa ti lamenti?dovrai partorire un giorno”) , assenze a scuola e saltare l’ ora di ginnastica indipendentemente dalla presenza del ciclo perché stavo male sempre ed essere considerata dagli insegnanti pigra, nullafacente, una studentessa con una bell’ immaginazione x saltare compiti interrogazioni ed altre attività, innumerevoli corse in ospedale ed essere dimesse con una diagnosi errata, sentirsi diverse dalle amiche, rinunciare alla vita di una normale adolescente, difficoltà o impossibilità di urinare e/o evacuare, imbottirsi di antidolorifici…

La mia diagnosi arrivò a gennaio 2012 (avevo 26 anni):

“Endometriosi profonda 4 stadio del setto retto vaginale”. Finalmente, anche se dopo 13 anni di ritardo, il mio dolore aveva un nome. Da allora ho avuto 3 interventi (4 x la ricanalizzazione dell’ intestino), sono passati 6 anni e i miei dolori sono cambiati, l’ endometriosi non centra più e i miei sintomi sono neurologici (a causa dei danni permanenti ai nervi -da qui la neuropatia bilaterale del pudendo, vulvodinia e sacroileite-, vescica ed intestino neurologici con conseguenze di autocateterismo da più’ di 4 anni, selg e moviprep più ausilio x svuotare l’ intestino una volta la settimana…a 28 anni ho perso la funzionalità di questi organi, non ho più la sensibilità e gli stimoli a causa di un medico che mi ha operato nel 2014, intervento durato 8 ore).. Mi tolse entrambe le tube, sutura della vagina, messo stents bilaterali, shaving intestinale (lasciandomi però 2 noduli infiltrati nell’ intestino ed endometriosi diffusa in altre parti). Sono uscita dalla sala operatoria con la bocca blu…ho rischiato….l’ anestesista uscí 5/6 volte durante l’ operazione x rassicurare mia

mamma…e venne ogni giorno a controllare in stanza come stavo almeno 5 volte al giorno…e x 9 giorni, nonostante fossi attaccata ad un palloncino con morfina e altri antidolorifici, io urlavo e piangevo dai dolori..il medico che mi aveva operato mi diceva di smetterla,che era tutto nella mia testa,che avendomi operato lui ero guarita dall’ endometriosi. Mi disse di ritenermi fortunata perchè mi aveva lasciato la casetta ovvero l’ utero che a causa dell’ adenomiosi molto grave sarebbe stato da toglierlo ma non era il momento dato la mia giovane etá. Ed ebbe anche il coraggio di smentire tutto…ovvero che non era vero che mi aveva detto di aver visto endometriosi ai nervi e non toccata perché non era in grado,e di non credere a chi dice che può operare quel punto perché non esiste come intervento…. Sicuramente disse ciò per paura che scoprissi tutto quanto!!

A giugno 2015 ho subito il 3 intervento, chi mi ha operato doveva stare molto attento dato ciò che mi aveva causato il medico precedente un anno prima. Fu un intervento tosto di 7 ore: neurolisi, resezione intestinale con stomia, ovaia dx, vescica, rene dx, ureteri, vagina, legamenti utero sacrali, douglas, pelvi congelata. Ma grazie a lui sono pulita da allora dall’ endometriosi! Tornare a casa con stomia è stato un trauma: tre mesi d’ inferno nei quali ho fatto fatica ad accettarla, per un mese e mezzo circa mi rifiutavo di pulire lo stoma e di cambiarmi il sacchetto da sola, lo faceva mia mamma. Ad agosto ho iniziato ad accettarla e a far tutto autonomamente. Non è facile adeguarsi a un ritmo di vita diverso, già l’endometriosi ti invalida tanto, e la stomia era un problema in più: star attenta che il sacchetto non si stacchi, svuotarlo spesso, cambiarlo, non sapere come vestirsi, far attenzione a ciò che si mangia ecc. In borsa avevo sempre il kit per le emergenze: sacchetto e maglia di ricambio, salviette, guanti.. A settembre ho avuto l’ intervento di ricanalizzazione. Speravo fosse finita là ma la stenosi si era già riformata e così per sei mesi ogni settimana andavo in ospedale per le dilatazioni endoscopiche e dilatatori manuali.

A gennaio 2016 ho inserito mirena (la spirale medicata al progesterone) x posticipare l’ isterectomia dato che in pazienti giovani non la fanno e in ogni caso, secondo il mio specialista, dato la mia situazione, non risolverei nulla. Sempre nello stesso mese ho ottenuto 75% d’ invalidità, soprattutto x gli ultimi due interventi molto complessi, ma in particolare x i danni e conseguenze permanenti del secondo intervento. Me l’ hanno data con revisione a gennaio 2019 perché ovviamente essendo giovane x i medici della commissione inps posso guarire da tutto ciò….assurdo!!

Ad aprile oltre a mirena hanno aggiunto Azalia come pillola…quindi doppia terapia ormonale…una bomba di ormoni!!

Il 6 novembre ho effettuato una visita reumatologica e ho avuti la diagnosi di fibromialgia, ennesimo regalo dell’ endometriosi.

Il 29 novembre ho subito il mio 5 intervento: il mio specialista di endometriosi, essendo anche neuropelveologo, con la tecnica LION appresa a Zurigo dal suo maestro, mi ha impiantato il neuromodulatore sacrale provvisorio sperando di recuperare almeno una parziale funzionalità vescicale e rettale, anche se mi hanno dato bassissime possibilitá di riuscita…x intestino non c’è più nulla da fare, se va bene x vescica ridurrò solamente il numero di cateteri a 2 (da 4 anni e mezzo ne faccio almeno 5 al giorno).

L’ intervento è durato più del previsto perché anche se sono pulita dall’ endometriosi da giugno 2015, purtroppo, il mio addome è stra pieno di aderenze x tutti gli interventi che ho fatto in passato..tante ne ha tolte ma tante altre le ha dovute lasciare altrimenti avrei rischiato tanto soprattutto x l’ intestino.

La sera prima dell’ operazione mi aveva detto che ci poteva essere la possibilità che non riuscisse ad impiantare gli elettrodi sui nervi pelvici dato la mia situazione molto complessa e delicata e che rischiavo le stomia per la seconda volta… Ma ci è riuscito a metter me lo e mi ha evitato il sacchetto altrimenti sarebbe stato ancora di più un casino!✌ ? Ho il neuromodulatore sacrale impiantato ed ora si spera dia le funzionalità di cui ho bisogno altrimenti tornerò in sala operatoria e sposterà gli elettrodi x vedere se cambia qualcosa. Prima di togliere tutto vuole fare un paio di tentativi x vedere se posso aver i benefici sperati e se fosse cosi si procederà con l’ impianto del neuromodulatore sacrale definitivo…in caso contrario, come dicevo, si toglie e basta. Indipendentemente vada, lui rimarrà sempre il mio salvatore e non finirò mai di ringraziarlo!!! È stato l’unico quasi 4 anni fa a volermi prendere come sua paziente nonostante tutto quello che mi ha causato il suo predecessore, mi ha aiutato molto x quanto riguarda l’ endometriosi, e ora sta cercando con tutto il resto a farmi avere una miglior qualità di vita xk secondo lui la merito visto tutto quello che ho passato e sto ancora affrontando… X lui io sono una sopravvissuta!

Cmq grazie all’evoluzione della tecnologia, della scienza e ricerca, oggi il neuromodulatore sacrale in molti casi può migliorare la qualità di vita. Si tratta di un trattamento che ha lo scopo di cercare di ripristinare la funzionalità del pavimento pelvico mediante la stimolazione nervosa. E’

un’opzione che in genere si consiglia ai pazienti che non rispondono in maniera soddisfacente ai trattamenti terapeutici o che non possono assumere farmaci nel lungo periodo a causa di scarsa tollerabilità o di effetti collaterali importanti, e come scritto sopra a chi soffre di disfunzioni del pavimento pelvico (ritenzione urinaria, stipsi cronica, incontinenza urinaria e/o intestinale, cistite interstiziale ecc)

Ho imparato a convivere con il dolore cronico da quando ero adolescente , fa parte di me e l’ ho accettato !!

Il passo più importante è l’ accettazione della malattia e capire che noi non siamo Lei!!

Leggete bene queste parole e non giudicate piú chi vive con una malattia cronica ed invisibile: “Non cerchiamo attenzioni, né siamo ipocondriaci. Stiamo semplicemente cercando di vivere nel modo in cui il nostro corpo ce lo permette’’.

Michela

GRETA QUADERNO dell’ 8 Marzo 2019 di sos KORAI Onlus

Greta é un viaggio nell’animo della donna. un pellegrinaggio nei luoghi in cui la sua identità si definisce.

una ricerca che approda a una meta ambita da epoche remote dopo un percorso tormentato.

Ventuno storie di donne narrate in prima persona che parlano di speranze, coraggio, forza, sofferenza, intraprenden- za, delusione, passione, sfida dei pregiudizi e delle discriminazioni.

Nel Quaderno la differenza donna che diventa ricchezza, le peculiarità femminili al servizio dell’ umanità, la speranza di un futuro migliore.

Un Quaderno dell’8 Marzo perché parlare di Paritá é ancora necessario.

Della Collana QUADERNO DELL’8 MARZO

AGAPE, 2018

GRETA, 2019

Lea Pericoli, la prima grande campionessa italiana

Nessuno più di lei contribuì a diffondere il tennis femminile in Italia

Bellissimi i suoi capi con pizzi e merletti, ma ne ha indossati anche di piume di cigno e in visone.

” In Italia” diceva” era diffusa la convinzione che lo sport trasformasse le atlete in muscolose viravo senza grazia. Decidendo di vestirmi così ho fatto una scelta dalla parte delle donne.”

Via Roma diventerà Via Irma Scrugli

Dopo anni e anni di impegno, il mio sogno s’avvera, presto potremo arrivare alla Concattedrale percorrendo VIA IRMA SCRUGLI.

L’ Amministrazione Comunale di Tropea, guidata dal Sindaco Giovanni Macrì, decide di accogliere la proposta avanzata dall’ Associazione di Volontariato sos KORAI Onlus intitolando a Irma Scrugli una strada.

La scelta é caduta su Via Roma che presto si adornerà della memoria della grande Signorina; Irma, a fianco del Santo Sacerdote Don Francesco Mottola, portò conforto e speranza agli ultimi di Tropea.

Ecco la motivazione.

“Irma Scrugli presenta dei tratti distintivi di grande pregio sociale. L’emancipazione dai pregiudizi e dagli stereotipi, che all’epoca soffocavano l’essere donna, la forza e la determinazione di un temperamento battagliero, lo spirito del servizio, l’amore per la comunità, la sensibilità sociale.

La signorina Irma rappresenta una splendida storia di donna che, grazie al suo impegno, alla sua determinazione, al suo fascino, è riuscita a guidare la comunità verso il progresso.

Un suo grande merito è stato quello di rompere con un sistema di rapporti sociali che nella Tropea del tempo era molto radicato: Irma esce dal suo lussuoso palazzo, scende nelle strade, si mostra alla gente ed entra in rapporto con le classi più deboli che vivevano ai margini della società civile.

Irma era una donna di grande fede, capace di annientare i personali egoismi per donarsi agli altri nel servizio.

Un’avventura meravigliosa, nata dai germi della passione, una figura luminosissima, capace di accendere di entusiasmo le giovani generazioni verso ideali nobilissimi di cui oggi, più che mai, si avverte l’esigenza”

Eppure gli stereotipi incominciano a vacillare!

Uno era quello che consideravo il calcio uno sport da maschi. Effettivamente fino a pochi anni fa il pallone era solo per poche bambine, sicure e determinate che, pur di giocare, facevano chilometri.

Onore al merito della Federazione che con una politica sensibile e attenta ha portato questo sport ad uno sviluppo inatteso e insperato in campo femminile.

Così si esprime Sara Gama, capitano della Nazionale Azzurra:” Il pubblico si appassiona al calcio femminile perché il nostro é un gioco molto giovane. Rispetto a quello maschile é meno standardizzato. Nel nostro gioco emergono l’estro, il gesto tecnico.”

La FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio, nel 2015, ha chiesto alle società di serie A di creare sezioni giovanili femminili per sviluppare il calcio delle ragazze: é stata la svolta!