Archivio mensile 26th Dicembre 2017

Vigevano carcere femminile

A Vigevano c’è un carcere…e nella sezione femminile di alta sicurezza trovi donne dall’aspetto normale: ragazze dal viso acqua e sapone, madri di famiglia dall’aspetto dolente e anziane che sembrano dolci nonnine…

Cos’hanno commesso di tanto grave?

Sono sorelle, figlie, madri, fidanzate, mogli di camorristi, ‘ndranghetisti, mafiosi o trafficanti di droga.

Nella stragrande maggioranza le loro vite si sono tinte di nero fumo giá nel grembo materno, irrimediabilmente segnate da un destino difficile da cambiare.

Alcune si sentono incastrate, altre tradite, altre ancora usate e gettate.

Molte hanno figli che non possono far crescere, altre si augurano di fare in tempo ad averne quando torneranno libere…

Sarebbe bello donare loro un futuro diverso, a colori e profumato di riscatto…spero che il Santo Bambino sia nato anche a Vigevano, in carcere, nella sezione femminile…

Lotus birth

É una pratica che prevede il distacco naturale del cordone ombellicare dopo alcuni giorni dal parto senza che venga reciso. Assieme al cordone   viene mantenuta accanto al neonato la placenta, in una busta o in una bacinella cosparsa con sale grosso per accelerare l’essiccamento.

La  Societá  Italiana di Neonatologia sconsiglia tutto questo per ragioni di salute e legali. In effetti c’è il rischio di infezioni mortali, le linee guida ministeriali non prevedono questo modus operandi ed infine non é stato accertato alcun tipo di beneficio.

La voglia di naturalità induce anche a rinunciare alla medicalizzazione con il rischio, inerente il parto a domicilio, di non riuscire ad intervenire tempestivamente in caso di complicanze.

Il diritto alla serena realizzazione di questo importante evento é sicuramente reale ecco perché occorre accelerare  la messa in atto diffusa di tutti gli accorgimenti che consentono ai genitori di stare accanto al figlio neonato quali il rooming in, stare nella stessa stanza, lo skin to skin, il contatto del piccolo con la pelle della madre ed il family- room,  che favorisce la presenza costante  del padre, senza rinunciare al sostegno discreto ma incisivo e insostituibile di personale altamente qualificato.

Buon Natale!

Cari Amici volevo trovare un’immagine speciale per i nostri auguri di Natale e dopo aver girovagato alla ricerca di un simbolo, consono al messaggio che l’evento propone, finalmente ho scelto questo manifesto che contiene temi che ci sono assai cari. É adatto? Credo di si perché parla di diritti negati, della voglia di conquistarli con la forza dell’unione che supera differenze di colore, di lingua, di religione, perché parla di dolore e privazioni ma anche di speranza, di passione, di entusiasmo, di sete di libertà.

Protagoniste noi donne che effettivamente siamo, e lo siamo ancora, emarginate, vessate, vilipese, mortificate…a volte anche, e non tanto di rado, annientate, schiacciate, distrutte.

Gesú non é nato per riscattarci dal male ridandoci la gioia della Giustizia?

Gesú non ha amato particolarmente gli ultimi?

Si, credo che l’immagine sia appropriata per augurare a tutti Noi, anche agli amici di genere maschile, la gioia di un Natale che si consumi non in un giorno di festa, tra botti, scintille, panettoni e vestiti luccicanti, ma nell’impegno costante in direzione del bene, della pace, del benessere condiviso.

Le ragazze che vi propongo siano il simbolo di ognuno di noi, della nostra voglia di lottare senza pregiudizi e discriminazioni di sorta per il Bene Comune.

Buon Natale ai giusti ma anche e soprattutto ai cattivi perché si accorgano dell’inutilità della loro esistenza…

Buon Natale ai poveri ma anche e soprattutto ai ricchi perché comprendano che la ricchezza vera é quella del cuore…

Buon Natale ai terroristi, ai mafiosi, ai ladri, ai corrotti, agli assassini perché si convertano recuperando l’Umanità smarrita…

Buon Natale ai buoni, ai miti di cuore, ai generosi, a chi sa perdonare e a chi sa amare perché non cambino…

Che il Bambino che nasce nella luce della cometa non sia per noi un alieno, distante, freddo, irraggiungibile, mitico, inconsistente ma il nostro fratello e la nostra sorella, il nostro padre e la nostra madre, il nostro compagno e la nostra compagna lungo tutto il viaggio della nostra complicata esistenza…Buon Natale !

Disparità salariale di genere

di Mariano Quiroga

Dietro questo ritorno indietro, vi è una stasi nella parità di genere nei quattro pilastri analizzati dal rapporto: conquiste nel campo dell’istruzione, sanità e speranza di vita, opportunità economica e potere politico, sebbene le due ultime aree rappresentino un maggior motivo di preoccupazione. Erano queste due categorie quelle che registravano le maggiori differenze di parità, ma fino al 2017 erano anche le due aree che miglioravano rapidamente.

“Stando agli attuali livelli di progresso, ci vorranno 10 anni per eliminare la disparità globale tra uomini e donne”, segnalano gli esperti del Forum Economico Mondiale.

Il salto qualitativo vissuto nel 2017 fa ritardare di 17 anni l’eliminazione della disparità, in quanto nel 2016 si calcolava che fossero necessari 83 anni per raggiungere l’uguaglianza, una meta che si allontana.

A Foligno: una stanza per ricominciare

Violenza di genere, nella caserma dei carabinieri di Foligno c’è “Una stanza tutta per sé”

Il progetto, portato avanti da Soroptimist Valle Umbra, ha visto il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Foligno. Lo spazio accoglierà donne e minori vittime di abusi

Feminism parola dell’anno

Per il Merriam-Webster, famoso vocabolario statunitense, feminism è la parola chiave del 2017.

Purtroppo non è ancora un termine svuotato di senso sebbene tante ragazze non vorrebbero ammetterlo, sarebbe bello se non ci fosse più bisogno di parlare di quote rosa, barriere economiche, sessismi, violenze sulle donne ma…

C’è chi pensa:” Io sono diversa, io ce la farò, non ho bisogno di sfondare il soffitto di cristallo, entrerò dalla porta.”

Ma non è ancora l’ora di abbassare la guardia ed in Italia forse più che in altri Paesi d’Europa, ce lo dicono gli indici di equità e di libertá raggiunti in tanti Stati a noi vicini.

E allora: rimbocchiamo le maniche e continuiamo la lotta, ce la faremo!

Ma tu denuncia!

Nella stragrande maggioranza dei casi le molestie sessuali sul lavoro non vengono denunciate alle forze dell’ordine e solo il 18,3 per cento delle vittime  parla della vicenda.

Fungono da deterrente la paura di essere licenziate, il timore di non essere considerate e le difficoltà normative.

In Italia l’onere della prova spetta alla vittima che deve esibire fotocopie, mail, registrazioni, testimonianze…

Non così in molti altri Paesi d’Europa dove la donna che denuncia viene creduta perchè è improbabile che una donna molestata abbia la lucidità di mettere da parte tutte le prove.

Profumo di eternità

È arrivato il primo freddo anche da noi dove l’autunno mite regala ancora le acque tiepide e profumate del mare.Tropea cambia volto e per le vie ritornano gli odori del quotidiano.

È domenica e dai vicoli che si aprono attorno alla cattedrale si spande il profumo della festa. Quel gusto di intimità familiare, sfuggito dalle finestre, galoppa nel mio cuore alimentando il ricordo…

È Natale, la messa solenne si è conclusa e la gente con passo spedito, si affretta verso casa per andare incontro gioiosa al rito del pranzo. Il mio percorso questa volta è diverso dal solito. Non posso ritornare in famiglia senza essere passata per l’ospedale dove mi aspetta Rosa .Saperla gravemente ammalata mi tormenta e non riesco ad allontanare il pensiero della sua sofferenza neanche oggi che è Natale. Salgo di corsa la scala dell’antico palazzo senza incontrare nessuno e mi affido a Gesù appena nato. Come vorrei che alla mia dolce Rosa fosse risparmiato il dolore del calvario. Col cuore che batte all’impazzata entro nella sua stanzetta ed una luce bianca mi colpisce il viso regalandomi un’inattesa sensazione di serenità

Chi c’è accanto a Rosa che vedendomi entrare mi tende la mano? Un sorriso distende i tratti sofferenti del suo viso nell’espressione gioiosa che ha illuminato la mia infanzia. È un attimo e l’incredulo smarrimento della sorpresa cede il posto alla consapevolezza della forza travolgente dell’amore puro e generoso. Il capo bianco,mosso dalle onde dei capelli raccolti sulla nuca, svela il volto bellissimo e radioso della signorina Irma. Anche lei mi accoglie con la mano tesa.

Mi precipito verso il lettino,con gli occhi umidi di pianto e l’abbraccio liberatorio scende nel mio cuore.

Ora si che è Natale anche per me che non avverto più lo strazio della separazione che la malattia inesorabilmente preannuncia.

“Buon Natale” ci diciamo all’unisono. La comunione dei nostri cuori è totale e la forza della fede che anima i nobili cuori delle due Signorine allontana da me la miseria umana che non comprende il valore della sofferenza.

Non dimenticherò mai l’amorevolezza con cui Irma accoglieva tra le sue la mano della compagna carmelitana della strada che come lei aveva scelto l’oblazione totale agli ultimi.Le due signorine si guardavano negli occhi mentre assieme consumavano il pranzo di Natale e parlavano. Un’atmosfera surreale pervadeva la stanza d’ospedale trasformandola in uno spazio magico dove c’era posto solo per l’eternità. Umiltà, pace, apostolato, preghiera, gioia.

Un brindisi per le cariche 2018

Il Direttivo di sos KORAI ha assegnato le cariche sociali per il prossimo triennio.

Presidente: Beatrice Lento

Vicepresidente: Maria Domenica Ruffa

Segretario: Marilena Carone coadiuvata da Dario Godano.

Tesoriere: Ortenzia Calió

Un brindisi non poteva mancare: auguri!

…e dentro ci scrivo: rispetta te stessa!

Capita che ragazze si scambino su chat private selfie intimi…

– Perché l’hai fatto?

– Mi sembrava di essere più  apprezzata e mi sentivo donna. Era un gioco, mi fidavo di lui e poi lo facevano anche molte mie amiche, non volevo essere diversa.

– Non hai mai pensato che chi vuol bene davvero non chiede foto che esibiscono il corpo dell’amata?

– Avevo fiducia in lui.

-Non  credi che l’intimità debba essere personale e di coppia e che prima dell’amore verso l’altro debba esserci l’amore verso se stessi?

– Si, ora l’ho capito, l’ho capito sulla mia pelle.

Attenzione: un teenager su dieci ha scattato selfie intimi o senza vestiti. Due ragazzi su cinque hanno fatto sexting, così si chiama lo scambio di messaggi e immagini erotici