Archivio mensile 15th Marzo 2019

#Distillandoessenzediumanitá

GRETA Quaderno dell’8 Marzo #2

Dedichiamo il nostro impegno per questo 8 Marzo

A Te

Greta

così giovane

Così Donna

“C’è un tempo, c’è un tempo, c’è un tempo, per Noi, qui, Greta, su questa Terra che dischiude e chiude vite e destini con quella mano abile ed imprevedibile di misterioso croupier.

C’è un tempo per Noi che lo contiamo su orologi brevi dalle lancette puntate su calendari da muro. Noi, stranieri e impazienti.

Qui, siamo qui, questa sera, evochiamo il tuo nome e ci chiediamo, e Ti chiediamo:”Dove sei, Greta?”

Ci hai lasciati nella confusione del vuoto prematuro.

Via da Noi… lasciandoci la meraviglia dell’ouverture compiuta di arte e di giovane vita.

Il resto? Il resto è la scheggia nel cuore del tuo archetto spezzato di violino. La tua composizione, ora, continua altrove, sopra le nuvole, a cercare le sue note e il suo fraseggio.

Zitti! Ci sembra quasi di sentire da lontano la Tua voce: sì, sei Tu che dici “anche se resto in silenzio, io sono adesso. Io sono qui. E sono lì con Voi. Non occorre appuntamento.

Sono in tutto ciò che è stata vita per me, laggiù: nei miei sogni, nelle mie bambole, nelle corse, nelle gite, nel mio sussulto:”prendimi in braccio, mamma!”… “Ehi, nonno, portami fuori a giocare”… “Papà, dai, prendimi sulle tue spalle da gigante”…

E sono tutta in quelle ripide, sempre più ripide scale del mio violino, con le mie dita bambine, lì, a crescere svelte insieme alle tele di ragno di musica in piena.

La mia musica, mai sazia di esigere nuove sfide e mai paga di segnare sul mappamondo nuove destinazioni.

Splendida e vorace, la mia musica, implacabile a spingermi nella curva dell’angolo giro delle mie solitudini.

Eh, già: le mie solitudini: in queste mi sono persa.

Solo qui, solo qui dove adesso sono, a terra sono cadute le mie catene. Ed ora io sono vita e musica. Ed ora io sono la musica della mia vita.

Mi muovo libera, finalmente libera, dallo spavento dell’incolmabile vuoto.

Ora sì, ora mi amo. Ora pienamente amo. Suono e canto sulle note di quella canzone, proprio quella, quella che fa…ricordate?

“Nell’amor le parole

non contano

conta la musica.”

Carla Piro

Intervista di Francesco Marmorato/ TROPEAEDINTORNI

La prima cosa che pensi quando incontri una donna come Beatrice Lento, la presidente dell’associazione sos Korai, è che se le donne avessero tutte la sua personalità forse non si parlerebbe più di diseguaglianze di genere, forse non ci sarebbe più motivo di porre l’accento su alcuni problemi che le donne devono ancora affrontare nella società del XXI secolo. Ma ognuno è fatto a modo suo e la donna è tante cose, è un mondo, un Pianeta con tanti volti, tante contraddizioni, tanti caratteri, tante sensibilità. La donna è un Mare Magnum, un universo da scoprire, è il simbolo del desiderio e dell’amore. Le donne sono figlie, mogli e madri; le donne sono insieme il contorno e l’essenza stessa della nostra vita. Di seguito l’intervista a Beatrice Lento, ex DS dell’Istituto di Istruzione Superiore di Tropea e madre del neo sindaco della Perla del Tirreno, avvocato Giovanni Macrì. È stata una chiacchierata sul suo impegno sociale, sul presente e il futuro delle donne nella nostra società. Ne è emerso un quadro variegato, un caleidoscopio di colori dove l’unico dato certo che emerge è che le donne, come recita un antico adagio, hanno un unico difetto, a volte si dimenticano di quanto valgono.

Nel settembre del 2017 nasce a Tropea l’associazione di volontariato sos Korai. Perché questo nome e quali sono le finalità dell’associazione?
«A settembre del 2017 vivevo un’importante svolta della vita: dopo 47 anni di appassionato lavoro lasciavo la Scuola, una perdita incolmabile da compensare tuffandomi a capofitto nel sociale. Sulla scia di queste intense emozioni nasceva l’idea di dar vita ad un’associazione di Volontariato impegnata in uno dei campi che mi è stato sempre a cuore, la promozione della Donna. In un primo tempo si pensava di chiamare la nuova realtà associativa semplicemente KORAI ma da subito ci è piaciuto sottolineare, con la sigla sos, l’emergenza rappresentata dall’ enormità di casi di violenza nei confronti del genere femminile dovuta al persistere di una radicata subcultura maschilista. L’Associazione persegue lo scopo che ho indicato, agendo sui processi educativi attraverso un rinnovamento dell’educazione affettiva delle giovani generazioni».

Cosa vuol dire per lei essere donna oggi?
«Significa rimboccarci le maniche e prepararsi alla lotta, perché sono tanti e tali gli ostacoli e le incomprensioni da affrontare con determinazione e con speranza. Significa studiare e impegnarsi senza sosta per tentare di tenere il passo dei maschi, solitamente riusciamo ad essere bravissime a Scuola ma quando facciamo i conti con il mondo del lavoro dobbiamo fermarci e arretrare, soprattutto se nel frattempo ci siamo sposate e ci troviamo a combattere con gli stereotipi e i pregiudizi che vorrebbero caricarci tutte le responsabilità di gestione della famiglia. Significa avere l’intraprendenza di sfidare i condizionamenti che vorrebbero relegarci a ruoli di subalternità. Vuol dire osare di entrare in politica senza paura delle offese sessiste che saremo costrette a subire e del surplus di lavoro che dovremo abbracciare. Vuol dire mantenere il coraggio di non rinunciare a uscire da sole, a viaggiare, a vestirci come c’é gradito superando il timore di possibili tentativi di abusi e violenze».

Molto ancora si deve e si può fare per la parità di genere. Lei che è presidente di una associazione che intende “contrastare la subcultura maschilista e la violenza sulle donne attraverso un’educazione affettiva rispettosa della persona, della cultura della pace e della giustizia sociale” come pensa di intervenire l’associazione praticamente nel difficile substrato sociale nostrano? Come intende realizzare questo progetto a lungo termine?
«È importante che il cambiamento si realizzi prioritariamente in noi donne. Siamo noi ad avere nelle mani i processi educativi e, paradossalmente, continuiamo a gestirli con autolesionismo di genere. Veicoliamo, spesso inconsapevolmente, messaggi maschilisti, assumiamo atteggiamenti che rafforzano l’assertività maschile e la subalternità di noi donne, e sosteniamo la doppia morale che ci colpevolizza costantemente garantendo, invece, ai maschi liceità a tutto spiano. A comportarsi così sono le madri ed anche le insegnanti. Ecco perché bisogna insistere perché si acquisti la necessaria consapevolezza e si realizzi un’inversione di tendenza. Noi puntiamo molto sugli interventi educativi rivolti al mondo della scuola ma crediamo anche nelle azioni rivolte agli adulti di ambo i generi. In campo educativo si deve pensare sempre a medio e a lungo termine e se si crede di potere avere riscontri nell’immediato si rischia di incorrere nella delusione».

Un numero rilevante di uomini iscritti all’associazione sos Korai. Un fatto positivo, perché, leggiamo dal blog dell’associazione c’è “la speranza realistica di un mondo in cui uomini e donne si rispettino, collaborino, si sostengano vicendevolmente, si spendano per il bene comune e si amino davvero”. Qual è il suo pensiero in proposito?
«Sono convinta che il nostro complicato tempo non possa permettersi di lasciare inutilizzati i talenti femminili e che uomini e donne insieme debbano impegnarsi a risanare le ferite di una società che sembra aver smarrito il valore della Persona. Bisogna fermarsi per andare avanti e tentare di ritrovarsi. La società dei consumi è usurante e solo se uomini e donne di buona volontà riusciranno a darsi la mano e a cooperare per l’armonia sociale si potrà sperare in un cambiamento che consente di recuperare una vita a misura di Umanità».

Sono tante le associazioni in città, non trova? Tutte sicuramente con nobili finalità. In una recente intervista rilasciata al nostro sito, il consigliere con delega al turismo nonché presidente del Consiglio comunale di Tropea, Francesco Monteleone, si è complimentato «con tutte le associazioni, perché sono tutte attive e con pochi contributi riescono a fare molto». Secondo lei tutte le associazioni svolgono un’attività sociale utile alla comunità?
«Credo che le Associazioni non siano mai troppe e che una Comunità sia tanto più ricca quanto più i cittadini scendono in campo ad occuparsi del sociale. Conosco molte Associazioni che operano a Tropea e le apprezzo per la loro significatività e, in molti casi, per la loro costanza e per le iniziative realizzate che sicuramente tracciano un percorso condiviso di crescita. Mi piacerebbe che il senso di Comunità, espresso dall’Associazionismo, si radicasse ancora di più e che tutti, sia pure con ruoli e funzioni diverse, si sentissero coinvolti. L’ Associazione che ho fondato e che presiedo ha voluto acclarare la propria qualità sottoponendosi al vaglio degli appositi organismi provinciali e regionali e da luglio siamo riconosciuti come Onlus. Non so se ci siano altre Associazioni registrate ma a prescindere da questo attributo, constato, almeno in quelle che conosco, serietà di intenti e proficuità di risultati».

Qualcuno molto critico con la politica e comunque poco attento alle dinamiche sociali e all’importanza che ha per una città come Tropea l’associazionismo, dice che con i contributi assegnati alle associazioni si potrebbero fare tante altre cose più utili per la città. Ma sappiamo bene che il comune ha un proprio regolamento sull’assegnazione dei contributi e che le associazioni svolgono un lavoro culturale importantissimo. Cosa si sente di dire in proposito?
«In un contesto quale quello tropeano in cui le problematiche da affrontare sono numerose e impegnative le urgenze sono tantissime e non credo che possano essere graduate gerarchicamente dal punto di vista valoriale, anche se occorre distinguere e stabilire priorità immediate in vista del benessere e della salvaguardia della Città. Tutto quello che ha una valenza comunitaria, però, è importante e utile, e sarebbe riduttivo e mortificante, quasi una rinuncia alla speranza e al futuro, sottovalutare la valenza delle azioni che si muovono sul piano sociale, culturale ed educativo. Non è tanto questione di contributi sul piano finanziario quanto di un rinnovamento culturale diffuso che offra a chi si impegna, spendendosi nel Servizio, le gratificazioni pubbliche che merita. Spesso le grandi imprese si realizzano con un minimo di supporto economico e con immensi e impagabili investimenti in termini di passione e di entusiasmo, ed il riconoscimento dell’impegno profuso incoraggia a proseguire con maggiore lena».

Nel corso dell’evento organizzato dall’ associazione sos Korai che lei ha l’onore di presiedere, l’intervento del sindaco, l’avvocato Giovanni Macrì, non è passato sotto traccia, anzi la sua è stata una riflessione che ci sentiamo di condividere. Ha detto: «In questa giornata (l’8 marzo ndr) più che parlare sono qui per ascoltare e imparare da voi. Bisogna imparare da voi donne perché molto spesso gli uomini non si rendono conto che effettivamente esistono delle diseguaglianze. Quindi, queste associazioni hanno un ruolo molto importante nella società, le donne a Tropea sono state importanti anche nella politica. La sindachessa Lydia Toraldo Serra rimane un esempio, ed io spero di lasciare un segno come lo ha lasciato lei. Per me rimane un modello da seguire». Gli uomini, come dice suo figlio, dovrebbe imparare ad ascoltare di più le donne, vero?
«Dovremmo tutti imparare ad ascoltare di più gli altri. La dote più preziosa di un essere umano, e non solo di un amministratore, è l’empatia che richiede capacità di ascolto. Solo se riusciamo a decentrarci assumendo, sia pure con atteggiamento critico, il punto di vista dell’altro, cresciamo insieme. Certo il sentire di una donna in questo campo è più profondo di quello di un uomo, sia pure sensibile e consapevole, perché il prezzo, altissimo e dolorosissimo, lo paghiamo noi. Siamo noi a sperimentare offese, discriminazioni, abusi e violenze di cui a volte i maschi non avvertono neppure il peso. Faccio un esempio, volutamente scontato e, tutto sommato, morbido, ma esplicativo di una mentalità maschilista difficile da sradicare: quanti uomini arrivando a casa dal lavoro, in assenza di collaboratrici domestiche, pensano di aver diritto ad una tregua lasciando alla moglie, alla compagna, alla sorella, alla madre, pure loro appena rientrate dal medesimo contesto, l’impegno a sostenere la dimensione casalinga e di cura dei figli senza il benché minimo senso di colpa? Fortunatamente oggi sono tanti gli uomini emancipati ma alcuni resistono al progresso. A Tropea la strada dell’emancipazione femminile è stata spianata da luminosi esempi di “Donne Libere”, di cui bisogna conservare il ricordo favorendone l’emulazione».

La città di Tropea in passato è stata guidata da due sindachesse: Lydia Toraldo Serra e Mimma Cortese. Alle ultime elezioni, tante donne hanno partecipato attivamente alla campagna elettorale e molte hanno ottenuto un meritato successo. Lei ha mai pensato di candidarsi alle comunali?
«Nella mia vita ha avuto un peso enorme la professione che mi ha visto impegnata nel delicato e complesso compito di Dirigente Scolastica, un lavoro che ho svolto con grande investimento affettivo puntando tantissimo sul versante educativo del mio ruolo. Ho fatto della Cittadinanza Attiva il mio cavallo di battaglia e questo, oltre ad assorbirmi in maniera totalizzante, mi ha consentito di fare Politica nel senso veramente nobile del termine appagando così il mio desiderio di Servizio alla Cosa Pubblica. Finita la dimensione lavorativa, a settembre del 2017, mi sono tuffata nel mondo dell’ associazionismo perché ero certa che a guidare la mia Città, che amo tantissimo e per la quale auguro sempre il meglio, ci sarebbe stato qualcuno capace di dare molto più di quanto avrei potuto dare io».

Dopo il riuscitissimo evento dell’8 marzo con la presentazione del Quaderno “Greta”, quali i prossimi impegni dell’associazione sos Korai? Ci dica qualcosa sui progetti futuri.
«Nell’immediato contiamo di proseguire gli “Incontri di primavera” con gli Studenti avviati lo scorso anno, collaborare con l’ Amministrazione Comunale nella ripresa del Concorso “Finestre Balconi Vicoli Fioriti ‘Anna Maria Piccioni’ Città di Tropea’, portare a compimento il Laboratorio Teatrale RosVita in collaborazione con LaboArt, dare vita al Premio sos KORAI da attribuire a Donne che si sono distinte nel segno della piena emancipazione proseguire col Blog sosKORAI.it. Questo a breve ma in cantiere ci sono tanti progetti e tanti sogni che si concretizzeranno in realtà».

Nell’ultimo periodo a Tropea sono entrati in azione i “loradazzi” – come li chiama il sindaco – vandali che hanno divelto vasi e alberi di uno dei “Balconi” più belli di Tropea. Non è la prima volta che ciò accade e, probabilmente, – anche se si spera non accada mai più – non sarà l’ultima. È opinione comune che la vittoria del sindaco Macrì abbia portato una ventata di aria fresca in città e nel comprensorio. Tutto si può dire tranne che il primo cittadino si sia seduto sullo scanno di Palazzo Sant’Anna e sia rimasto a guardare. Insomma, l’Amministrazione in questi primi mesi è stata molto impegnata a prendere in mano la situazione per cercare di risolvere i problemi della città. Così, il nuovo lessico, il Principato, l’impegno e l’attenzione nel sociale e la cura dell’ambiente, il decoro urbano, la pulizia, il riportare alla luce scorci abbandonati della città. Poi entrano in azione i vandali e pensi che sia tutto da rifare, pensi che il messaggio non sia stato ancora recepito. Come si risolve questo problema che affligge il nostro territorio?
«Quando si opera nell’educativo, e il Sindaco di Tropea si sta impegnando a farlo, occorre mettere in conto che i risultati sono sempre a medio e a lungo termine e mai immediati. Questo non significa che nel presente non si raccolgano frutti ma piuttosto che le conquiste più significative abbisognano di tempi più consistenti. Oggi qualsiasi cittadino di Tropea e dell’area circostante coglie con chiarezza il cambiamento in atto e si sente, nella stragrande maggioranza dei casi, motivato a contribuire in qualche modo alla crescita comune. Gli ultimi periodi della storia tropeana sono stati difficili e, soprattutto i giovani, mostravano chiari segni di insoddisfazione e forse anche di delusione avvertendo la debolezza istituzionale che ingenerava il timore di essere travolti dalla negatività, non era facile identificarsi con chi era deputato al governo e, conseguentemente, il senso di Comunità si era fortemente indebolito. Oggi l’ inversione di tendenza è netta e in tanti incomincia a nascere la speranza. Abbiamo rapidamente recuperato l’ orgoglio di vivere in uno dei luoghi più belli del mondo per natura e cultura. Il Sindaco ha sempre dichiarato la massima attenzione alle fasce deboli perché ci potrà essere autentico benessere solo se sarà condiviso, non è un traguardo semplice da raggiungere ma avere la consapevolezza del suo valore è già tantissimo. Gli atti vandalici sono richieste d’ aiuto, formulate in maniera decisamente deplorevole, ma che, comunque, vanno attentamente considerate per poter dare adeguate risposte e non solo in maniera repressiva e punitiva. Non sarà certo un’azione del genere a scoraggiare chi ha avuto la determinazione di intraprendere un’avventura complicata, quale il governo di una Città come Tropea su cui sono puntati gli occhi…se non del mondo di una sua parte non irrilevante. Sono convinta che il percorso intrapreso da Tropea sia quello giusto perché l’impegno, il merito, il coraggio e l’umiltà sono doti vincenti e noi di sos KORAI ci impegneremo a fare la nostra parte».

Di Francesco Marmorato

TROPEAEDINTORNI

GRETA

Vi presento GRETA il nostro secondo Quaderno dell’8 Marzo

Cesara

Ieri, ho festeggiato il mio compleanno con CESARA, una delle 21 splendide Donne di GRETA, il secondo Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI.

Era triste la Nostra per un recente, grave lutto familiare, lo stesso che Le aveva impedito di partecipare alla Celebrazione della Giornata Internazionale della Donna a cui l’avevo calorosamente invitata.

Non voleva “rubarmi tempo” ma per me è stata una gioia portarle un Quaderno e ancor più leggerle il racconto che porta il suo nome.

Sedute accanto al balconcino affacciato sullo splendore dell’Isola io leggevo e Lei ascoltava rapita, solo un passaggio della narrazione l’ha travolta facendola singhiozzare: che storia la Sua, quante privazioni, fatiche, lotte, avventure, separazioni, impegni…DONNA, Donna vera la nostra Cesara, Matriarca sorridente, autorevole, dolcissima, intraprendente e coraggiosa.

Grazie di avermi aperto il tuo generoso cuore.

GRETA secondo Quaderno dell’8 Marzo

#Distillandoessenzediumanitá

Vi presento GRETA, il secondo Quaderno dell’8 Marzo di sos KORAI Onlus & CAFFO Distilleria

Greta é un viaggio nell’animo della donna. Un pellegrinaggio nei luoghi in cui la sua identità si definisce.

Una ricerca che approda a una meta ambita da epoche remote dopo un percorso tormentato. Ventuno storie di donne narrate in prima persona che parlano di speranze, coraggio, forza, sofferenza, intraprendenza, delusione, passione, sfida dei pregiudizi e delle discriminazioni. Nel Quaderno la differenza donna che diventa ricchezza, le peculiarità femminili al servizio dell’ Umanità, la speranza di un futuro migliore. Un Quaderno dell’8 Marzo perché parlare di Paritá é ancora necessario.

Grazie ad Anna Miceli che assieme a me ha ne ha curato il Coordinamento Artistico

Conduce Vittoria

#DISTILLANDOESSENZEDIUMANITÁ SOSKORAI&CAFFO

8 Marzo Giornata Internazionale della Donna

Conduce la celebrazione Vittoria Saccá

Vieni anche tu e avrai in dono “ GRETA” Quaderno dell’ 8 Marzo con le sue 21 meravigliose storie di donne.

Rosa

#Distillandoessenzediumanitá sosKORAI&CAFFO GRETA Quaderno dell’8 Marzo #2

…Eppure, a poco a poco, quella strana vicenda mi entrò dentro e mi prese il cuore e assieme a me tante altre giovani donne, tropeane ma anche dei paesi vicini, decisero di andare col prete e la signorina. Diventammo le Carmelitane che non stanno chiuse a pregare nel convento ma scendono sulle strade per andare a cercare Gesù nei posti più sudici e scuri. Assieme a me c’erano, come prime compagne, Gertrude, Micuccia, Maria, Angelina, Ninetta…. e tante altre, tutte nella grande Casa della Caritá di Via Abate Sergio dove nel frattempo avevamo accolto tante vecchie sofferenti, povere, abbandonate. Le nostre giornate volavano senza accorgercene tanto eravamo prese dalla cura delle anziane che affollavano la Casa, col cuore sempre pieno di Caritá, era questa la parola che continuamente risuonava tra le pareti di quella dimora meravigliosa, affacciata sull’azzurro del cielo e del mare e sullo straordinario Scoglio dell’ Isola, era questo il messaggio che Padre Mottola e la nostra Sorella e Madre Irma ci offrivano senza sosta. La mia mamma se ne andò presto nel cielo perché il suo cuore stanco si era consumato e a me rimase papá o, come usavo chiamarlo, “ u tata”. Non l’ho mai trascurato, mai, neanche quando un’infezione alla mano, mal curata, mi paralizzò tutto il braccio destro. Addio ricamo e cucito, a me tanto cari…

Beatrice Lento

Tahirih

Fu strozzarla col suo stesso velo nel 1852 per la sua smania di istruirsi e di studiare

La prima martire iraniana del movimento femminista

TAHIRIH

Emmeline Pankhurst

Nata a Manchester in una famiglia inglese fortemente sensibile ai temi dell’emancipazione, Emmeline Pankhurst già a cinque anni raccoglieva fondi per gli schiavi appena liberati e si addormentava con i racconti tratti da La capanna dello zio Tom. A quindici anni Emmeline si trasferì a Parigi, dove studiò “in una delle pionieristiche istituzioni europee per l’educazione superiore delle ragazze”. Si sposò con un avvocato che sempre la sostenne nella lotta per il diritto di voto alle donne: “Il dottor Pankhurst non desiderava che mi trasformassi in una macchina domestica. Era fermamente convinto che la società tanto quanto la famiglia avesse bisogno dei servigi delle donne. Così, mentre i miei bambini erano ancora nelle loro culle, io prestavo servizio nel comitato esecutivo della Women’s Suffrage Society”…

Emmeline Pankhurst era sì un’abile politica, ma fu soprattutto un’accesa militante, che portò la lotta per il diritto di voto dai salotti alle piazze. Fondò nel 1902 la Women’s Social and Political Union, un’associazione aperta alle sole donne e con obbiettivi dichiaratamente politici: ottenere la legge per il diritto di vote alle donne che il governo aveva più e più volte rimandato.

Vittoria

#Distillandoessenzediumanitá sosKORAI&CAFFO

GRETA Quaderno dell’8 Marzo #2

…Questo tizio, che non conoscevo, se non per sentito dire e che già in passato aveva rapito altre persone, e nessuna era riuscita a dirgli di no, é stato capace di prenderla tutta la mia Maria. L’ ho odiato, perché lei, dal momento in cui l’ha conosciuto, ha quasi subito dimenticato chi fosse e chi io fossi….totalmente sconvolta da costui, niente riusciva a farle cambiare idea e io urlavo e mi disperavo cercando di farle comprendere che non era Il suo tipo. Niente da fare, Maria era sua… battaglia persa. Anni in cui

dici:“ Ma come? Mi guardi, mi tocchi, senti e ascolti la mia voce ma non mi ami più? Non mi riconosci più? Guardami, sono Vittoria, sono tua figlia. Perché mi stai facendo questo, perché hai deciso di non seguirmi più? Perché hai deciso di non amarmi piú? Perché tanti altri hanno la mamma e io, invece, ho quasi dimenticato il tuo sapore, il tuo sentire, le tue tenerrezze? Rispondimi Maria! Rispondimi mamma!” Ricordo ancora quando mi insegnavi a cantare, quando mi tenevi le mani per guidarmi a muovere i primi passi, col cuore, verso la vita. Sei sempre stata una donna docile, tenera, remissiva, educata e disponibile…

Vittoria Laria